Apocalisse 6 – I Primi Sei Sigilli
A. I primi quattro sigilli del rotolo introducono quattro cavalieri.
1. (1-2) Il cavallo bianco porta un uomo di conquista.
Poi vidi quando l’Agnello aperse il primo dei sette sigilli, e udii uno dei quattro esseri viventi, che diceva come con voce di tuono: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo bianco. E colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere.
a. Vidi quando l’Agnello aperse il primo dei sette sigilli: Dal capitolo precedente comprendiamo che il rotolo contiene la storia e il destino del genere umano e della creazione e che solo Gesù, l’Agnello, ha il diritto di aprirne i sigilli, portando a compimento la storia.
i. Se il rotolo descrive il culmine della storia, allora gli eventi associati alla rimozione dei sigilli devono accadere prima della sua apertura. Non si tratta del compimento della storia di per sé, ma della preparazione in vista di tale avvenimento. Il culmine effettivo sarà descritto in Apocalisse 19.
ii. “È degno di nota il fatto che l’apertura dei sigilli non è soltanto una dichiarazione di quello che Dio farà, ma è la manifestazione di uno scopo che poi si realizzerà; infatti, ogni volta che viene aperto un sigillo, la sentenza sembra essere eseguita.” (Clarke)
b. E udii uno dei quattro esseri viventi, che diceva come con voce di tuono: «Vieni e vedi»: Ciascun sigillo è connesso a uno degli esseri viventi (zoa, uno dei cherubini di Ezechiele 1 e 10) che gridava: “Vieni” (o, in alternativa, si potrebbe tradurre “avanza”) ad ogni cavaliere.
c. Ed ecco un cavallo bianco: Se si prendessero spunti interpretativi più dai film western che dalla Bibbia, verrebbe facile credere che il cavaliere sul cavallo bianco sia Gesù. È vero che Gesù tornerà su un cavallo bianco, come descritto in Apocalisse 19:11-16, ma qui abbiamo a che fare con un dittatore satanico che imita Gesù.
i. Costui regna (gli fu data una corona); regna con un arco, non una spada; esercita il dominio sopra la terra (uscì fuori come vincitore e per vincere). Ma le conseguenze del suo governo, come descritto nei versetti successivi, mostrano chiaramente che non si tratta del regno di Gesù.
ii. “L’intero contesto e le caratteristiche di questi sigilli ci vietano categoricamente di ritenere che questo cavaliere sia il Signore Gesù, come molti affermano. Il Suo regno non avrà al suo seguito guerre, carestie e conflitti.” (Jennings)
iii. Qui giungiamo a un bivio interpretativo del libro di Apocalisse. Si può capire molto di come una persona comprende questo libro e il piano profetico di Dio guardando in che modo intende il primo cavaliere. Coloro che considerano l’Apocalisse un libro principalmente storico credono che questo cavaliere sia Gesù, gli apostoli o gli imperatori romani. Coloro che credono che si tratti di un passo profetico, che ancora deve adempiersi, spesso considerano questo cavaliere come l’Anticristo.
d. Egli uscì fuori come vincitore e per vincere: Considerando questo cavaliere l’ultimo dittatore satanico sugli uomini, vediamo che sarà più terribile di tutti i dittatori che l’hanno preceduto. Dominerà sugli uomini in qualità di falso messia e condurrà il genere umano in una ribellione organizzata contro Dio, seguendo le orme di Nimrod, il suo primo predecessore. Questi è colui che spesso viene denominato Anticristo.
i. L’idea di un dittatore satanico sopra gli uomini risale a Nimrod, il sovrano di Babele di Genesi 10:8-14, dove viene definito un potente cacciatore davanti all’Eterno. Il passo sembra indicare che si trattasse di un potente cacciatore di uomini, un’offesa palese nei confronti di Dio.
e. Vieni e vedi: La scena politica e sociale odierna è certamente pronta per l’affermazione di un leader politico del genere. Ciò che si attende è che il Signore lo permetta nei Suoi tempi, dopo che avrà portato via la Sua chiesa dalla terra.
i. E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo. Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo. (2 Tessalonicesi 2:6-7)
ii. È significativo che questo primo sigillo porti all’ascesa di tale dittatore. Comprendiamo che la settantesima settimana di Daniele 9 comincerà quando questo dittatore stipulerà pure un patto con [i] molti, riferendosi ai Giudei.
iii. Molti si chiedono se i quattro cavalieri di Apocalisse 6 siano collegati alla settantesima settimana di Daniele e alla grande tribolazione stessa, o al corso della storia fino a quel momento. L’ascesa iniziale dell’Anticristo, collegata a ciò che sappiamo di questo leader da Daniele 9, mostra che questi quattro cavalieri sono connessi alla settantesima settimana di Daniele e alla grande tribolazione.
2. (3-4) Il cavallo rosso porta guerra e conflitto.
Quando egli aperse il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni e vedi». Allora uscì fuori un altro cavallo rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada.
a. Allora uscì fuori un altro cavallo rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra: Questo cavaliere non ha bisogno di portare guerra e distruzione. Tutto ciò che deve fare è togliere la pace dalla terra. Una volta che questa pace, il dono di Dio per l’uomo, è tolta, gli uomini si affrettano verso la guerra e la distruzione.
i. La pace tra gli uomini e tra le nazioni è un dono di Dio e non è lo stato naturale delle relazioni tra gli uomini.
b. E a colui… fu dato: Al cavaliere fu data tale autorità. Si tratta, direttamente o indirettamente, del giudizio di Dio.
c. Affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri: L’età contemporanea è segnata da guerre e conflitti. Fin dalla Seconda Guerra Mondiale ci sono state più di 150 guerre nel mondo e si calcola che ogni anno si verifichino tra i 30 e i 40 conflitti armati con migliaia di vittime. Le nazioni del mondo destinano spesso più di 1.000 miliardi di dollari l’anno alle spese militari.
3. (5-6) Il cavallo nero porta scarsità e disparità.
Quando egli aperse il terzo sigillo udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii una voce in mezzo ai quattro esseri viventi che diceva: «Un chenice di frumento per un denaro e tre chenici d’orzo per un denaro, e non danneggiare né l’olio né il vino».
a. Un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano: La bilancia simboleggia la necessità di misurare e razionare attentamente il cibo. Si riferisce a un tempo di penuria.
b. Un chenice di frumento per un denaro e tre chenici d’orzo per un denaro: Si tratta di prezzi circa dodici volte più alti del normale. In altre parole, gli ingredienti necessari per una pagnotta di pane arrivano a costare la paga di una giornata. Descrive “un tempo di carestia, in cui la vita si ridurrà alle sole necessità primarie.” (Walvoord)
i. Sebbene spesso si vedano oggi pesanti carestie nel mondo, oggigiorno soffrono la fame meno persone rispetto a cento anni fa. Tuttavia, considerando il precario equilibrio ecologico mondiale, non ci vorrebbe molto a gettare tanti in uno stato di penuria e disparità simile a quello descritto qui.
c. Non danneggiare né l’olio né il vino: Comunque sia, le cose migliori saranno disponibili per coloro che potranno permettersele. Ci saranno ancora l’olio e il vino, che non saranno danneggiati.
4. (7-8) Il cavallo giallastro porta la morte.
Quando egli aperse il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l’Ades. E fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra.
a. Un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte: Quest’ultimo cavaliere mostra che ci sarà un enorme numero di morti a causa della dittatura, della guerra, della carestia e di altre calamità descritte dai tre cavalieri precedenti.
i. La nostra epoca moderna ha visto centinaia di milioni di persone uccise da dittatori, guerre e carestie. Ma tutto questo impallidisce di fronte al tributo di vittime che si verificherà sulla scia di questo dittatore finale. Non c’è da meravigliarsi che Gesù abbia detto riguardo a questo tempo: Perché allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. (Matteo 24:21)
b. Fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere: Fu data potestà ai cavalieri; fu data da Dio. Se anche l’inferno intero si scatenasse sulla terra, Dio avrebbe comunque tutto sotto controllo. È pur sempre Lui ad avere ancora in mano il rotolo e aprirne i sigilli.
B. Apertura del quinto e del sesto sigillo del libro.
1. (9-11) Il quinto sigillo suscita il grido dei martiri.
Quando egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa; e gridarono a gran voce dicendo: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?». E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.
a. Vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio: Il fatto che queste anime si trovano sotto l’altare sottolinea che il loro sangue è stato versato come un’offerta a Dio. Il concetto è tratto da Levitico 4:7: Verserà il resto del sangue del torello alla base dell’altare degli olocausti.
b. Che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio: La cosa migliore probabilmente è considerare questo come il grido di tutti coloro che sono stati martirizzati per la verità di Dio, non solamente dei credenti perseguitati dal futuro leader mondiale, il primo dei cavalieri di Apocalisse 6:1-2.
c. E gridarono a gran voce: Queste anime in cielo gridavano vendetta (a fare giustizia del nostro sangue). Di solito non ci viene da pensare che il popolo di Dio gridi vendetta, ma qui eleva il proprio grido a Dio e lascia che sia Lui a occuparsene.
i. Quando il popolo di Dio è perseguitato, Lui farà giustizia. Non è sbagliato chiedere a Dio di fare ciò che ha promesso. Così il sangue di Abele gridava vendetta dalla terra (Genesi 4:10), proprio come il sangue di tutti gli omicidi rimasti impuniti nella terra d’Israele (Numeri 35:33).
d. Fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo: A questi santi fu detto di aspettare. Fino a quando? Finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro. Ciò potrebbe significare che devono aspettare che tutti i martiri designati da Dio siano uccisi.
i. O, poiché le parole “il numero dei” sono aggiunte dai traduttori e non si trovano nel testo, può voler dire che debbano aspettare che il carattere dei restanti martiri sulla terra sia reso perfetto e completo. È il carattere, il modo in cui una persona vive, che fa di lei un martire, non il modo in cui questa muore.
2. (12-17) L’apertura del sesto sigillo porta uno sconvolgimento cosmico.
Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo. E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?».
a. Un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra: Nella Bibbia le perturbazioni celesti sono spesso collegate alla venuta del Messia. Isaia, Geremia, Ezechiele, Gioele, Sofonia e Gesù stesso hanno descritto queste cose.
i. Il passo seguente, tratto da Sofonia, ne è un esempio: Il giorno dell’Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell’Eterno è amaro; allora l’uomo valoroso griderà forte. Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità, un giorno di squillo di tromba e di allarme contro le città fortificate e contro le alte torri. (Sofonia 1:14-16)
ii. Oppure, come si legge in Gioele 2:10-11: Il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore… il giorno dell’Eterno è grande e assai terribile; chi potrà sostenerlo?
iii. Coloro che considerano questi eventi dal punto di vista storico devono spiritualizzarli non poco. Un esempio è Adam Clarke, il quale sosteneva che questo grande terremoto fu “un cambiamento stupefacente nella costituzione civile e religiosa del mondo. Se fa riferimento a Costantino il Grande, il cambiamento che fu apportato dalla sua conversione al cristianesimo può essere correttamente rappresentato emblematicamente da un terremoto”.
b. Il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra: La miglior cosa è considerare queste immagini reali seppur poetiche. Giovanni non fa uso di un linguaggio scientifico e tecnicamente preciso, ma racconta semplicemente ciò che ha visto.
c. E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero: Tutti gli uomini sono ugualmente abbattuti dall’ira di Dio. Il giudizio è tanto più profondo perché si tratta dell’ira dell’Agnello.
i. “È l’ira dell’amore, l’ira dell’amore sacrificale che, avendo fatto il massimo per noi e per la nostra salvezza, ci parla come nient’altro potrebbe della certezza con cui la malvagità attende il suo destino per mano di Dio.” (Torrance)
d. Nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono: Si nascondono non solo dal terrore del giudizio, ma anche dalla faccia di colui che siede sul trono. “Ciò che i peccatori temono di più non è la morte, ma la presenza manifesta di Dio.” (Swete)
C. Osservazioni: Come si inseriscono i sigilli nel piano profetico di Dio?
1. Esistono molte opinioni diverse, ma sembra che la cosa migliore da dire sia che i sigilli, le trombe e le coppe che vengono descritte più avanti non siano degli eventi rigorosamente sequenziali. Si potrebbe dire che cronologicamente le trombe non seguono i sigilli e che le coppe non seguono le trombe in un ordine rigoroso.
a. I primi sei sigilli sono un “sommario dei giudizi distribuiti in tutto il libro; un breve sommario di ciò che accadrà nel ‘giorno del Signore’, fino al momento della Sua Apocalisse o Rivelazione nel capitolo 19.” (Bullinger)
b. Quel periodo comincia con la rivelazione dell’Anticristo (il primo sigillo) e si conclude con la rivelazione della faccia di colui che siede sul trono (il settimo sigillo).
2. I sigilli rappresentano le condizioni immediatamente prima della fine o, piuttosto, le condizioni generali prevalenti in un periodo di tempo più ampio, che culmina con il ritorno di Gesù?
a. In un certo senso si può dire che rappresentino entrambe le cose: dittatori, guerre, carestie, morte e persecuzioni sono stati presenti in tutta la storia, ma non con l’ampiezza e la gravità con cui saranno presenti nella Grande Tribolazione.
b. “Le guerre e le carestie predette nel secondo e nel terzo sigillo non sono eventi insoliti nella storia del mondo, ma mai prima, fin dai tempi di Noè, si è consumato un giudizio tanto devastante da distruggere un quarto della popolazione terrestre in un sol colpo.” (Walvoord)
c. Per quanto riguarda i sigilli, questi saranno un’intensa amplificazione delle cattive condizioni spesso sperimentate nel corso della storia. Dio lascerà l’umanità in balia della propria natura corrotta, e non solo!
i. Non è così per alcuni giudizi delle trombe e delle coppe nei capitoli successivi. Si tratta di manifestazioni completamente uniche del giudizio di Dio.
3. Il sesto sigillo si chiude con una domanda importante: Chi può resistere? Soltanto il credente può resistere di fronte a un così grande giudizio, colui che è stato giustificato per grazia mediante la fede in Gesù Cristo.
a. Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi. (Romani 5:1-2)
b. Ora, fratelli, vi dichiaro l’evangelo che vi ho annunziato, e che voi avete ricevuto e nel quale state saldi. (1 Corinzi 15:1)
c. Attestandovi che la vera grazia di Dio è quella in cui vi trovate. (1 Pietro 5:12)
d. Il credente può resistere di fronte alla grande ira di Dio perché Gesù ha già scontato l’ira di cui il credente era meritevole.
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