Luca 1 – Nascita di Giovanni Battista
A. Introduzione al Vangelo di Luca.
I primi quattro versetti del Vangelo di Luca costituiscono un’unica frase nel greco del testo originale, caratterizzato da uno stile raffinato, accademico e classico. Nel resto del vangelo, tuttavia, Luca non adotta il linguaggio degli studiosi, bensì quello dell’uomo comune, il linguaggio dei villaggi e delle strade, volendoci così dire: “Questo resoconto, pur avendo tutte le credenziali accademiche ed erudite appropriate, è scritto per l’uomo comune”. Luca scrive affinché la gente conosca Gesù, non perché ammiri il suo intelletto e le sue capacità letterarie.
1. (1-2) Accenno ai resoconti precedenti della vita di Gesù.
Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi, come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola,
a. Molti hanno intrapreso: Luca intraprese la redazione del proprio vangelo sapendo che già molti avevano scritto resoconti della vita di Gesù. È probabile che si tratti di un riferimento alle opere di Marco e Matteo (gran parte degli studiosi pensa che Giovanni sia stato redatto dopo Luca) e ad altre biografie di Gesù non direttamente ispirate dallo Spirito Santo.
i. Alcuni ricercatori sostengono che gli scritti su Gesù sono stati divulgati solo due o forse tre generazioni dopo la Sua morte sulla croce. Tuttavia, il lavoro dell’esperto tedesco di papiri Carsten Thiede (nel dicembre 1994) suggerisce che in realtà esistono copie di Matteo risalenti al periodo immediatamente successivo all’epoca stessa di Gesù. Le scoperte di Thiede si basano su un’attenta analisi della grafia usata sui frammenti recentemente scoperti.
b. Cose che si sono verificate in mezzo a noi: Gli scritti accennati in precedenza contengono cose che al tempo di Luca i cristiani già normalmente conoscevano e credevano. Luca scriveva in un periodo in cui la maggior parte dei cristiani sapeva già tutto sulla vita di Gesù, sia dai racconti trasmessi oralmente dai primi discepoli, sia dalle biografie che erano già state scritte.
i. Dicendo noi, Luca si includeva nella comunità dei cristiani che avevano creduto e ricevuto i racconti della vita di Gesù. Luca faceva parte della compagnia di Paolo (Atti 16:10-11; 2 Timoteo 4:11; Filemone 1:24), che lo chiamava il caro medico (Colossesi 4:14 NR). Luca era un medico e, di conseguenza, un uomo di scienza e ricerca, cosa che traspare dal suo resoconto della vita di Gesù.
ii. Tutto indica che Luca era un gentile. Colossesi 4:10-11 e 4:14 mostrano che non era ebreo, dal momento che non era incluso nel gruppo di coloro che provengono dalla circoncisione. Ciò rende Luca unico, essendo il solo scrittore gentile di tutto il Nuovo Testamento.
iii. Dio concesse a quest’unico scrittore gentile un grande privilegio. Avendo scritto anche gli Atti degli Apostoli (che costituisce il secondo volume del suo Vangelo), il suo contributo al Nuovo Testamento supera quello di tutti gli altri suoi scrittori (supponendo che Paolo non sia l’autore della lettera agli Ebrei).
c. Come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola: Luca ci dice che i racconti precedenti riguardanti la vita di Gesù erano basati sulle parole di testimoni oculari.
i. “Coloro che da principio” si riferisce indubbiamente agli apostoli, che erano stati con Gesù sin dall’inizio, ma include anche persone come Maria stessa, la quale probabilmente fu interpellata da Luca nelle sue ricerche per la stesura resoconto sulla vita di Gesù.
ii. Luca scriveva ad un mondo del I secolo che si era stancato del “se ti fa stare bene, fallo” e che era altresì infastidito dalle folli superstizioni della maggior parte delle religioni. Il mondo di allora, come quello di oggi, brama ciò che il cristianesimo offre: una fede fondata sui fatti.
2. (3-4) Luca spiega il motivo che l’ha spinto a scrivere il suo resoconto.
È parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall’inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo, affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.
a. È parso bene anche a me: Luca, pur non essendo uno dei testimoni oculari degli eventi fin dal principio del ministero di Gesù, si poneva sulla stessa linea di altri che avevano narrato la vita di Gesù sulla base di un’esperienza diretta (come Matteo e Marco), perché il suo resoconto era frutto di una ricerca diligente e di una perfetta comprensione degli eventi (dopo aver indagato ogni cosa accuratamente).
b. Di scrivertene per ordine: Avendo già letto il racconto di Matteo e Marco, Luca voleva aggiungerne un terzo, mettendo l’accento sulla completezza e sull’ordine. Luca è perciò il vangelo più completo, in cui la storia di Gesù è documentata dall’annuncio di Giovanni Battista fino alla Sua ascensione.
· Luca è il vangelo più universale. In Luca, i Gentili sono spesso messi in una luce favorevole.
· Il Vangelo di Luca è quello che mostra maggior interesse al ruolo delle donne, dei bambini e degli emarginati sociali.
· Il Vangelo di Luca è quello più concentrato sulla preghiera. Vengono documentati sette momenti diversi in cui Gesù prega, presenti solo in questo Vangelo.
· Il Vangelo di Luca è quello che pone maggiore enfasi sullo Spirito Santo e sulla gioia.
· Il Vangelo di Luca è quello che pone maggiormente l’accento sulla predicazione della buona novella (il vangelo). Questo termine viene utilizzato dieci volte in questo Vangelo (e solamente una volta negli altri) e quindici volte in Atti.
c. Eccellentissimo Teofilo: Luca indirizzò il suo vangelo ad un uomo di nome Teofilo, sebbene scrivesse avendo in mente un pubblico più ampio.
i. Dal titolo (eccellentissimo), deduciamo che Teofilo era probabilmente un funzionario del governo romano. È del tutto probabile che i libri di Luca e di Atti costituiscano la memoria difensiva di Paolo per il suo processo davanti a Cesare, dal momento che Atti lascia Paolo in attesa di tale processo.
ii. Chiunque fosse Teofilo, aveva già ricevuto una certa infarinatura nella fede (ti sono state insegnate).
B. Annuncio della nascita di Giovanni Battista.
1. (5-7) Il contesto e le persone che danno inizio al resoconto della vita di Gesù.
Ai giorni di Erode, re della Giudea, vi era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia; sua moglie era discendente da Aaronne e si chiamava Elisabetta. Erano entrambi giusti agli occhi di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e le leggi del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed entrambi erano già avanzati in età.
a. Ai giorni di Erode: Questi eventi accaddero in un periodo ben preciso. Si tratta dell’uomo conosciuto come Erode il Grande, ormai al termine di un regno lungo e terribile. Etnicamente non era un discendente di Israele, ma del fratello di Giacobbe, Esaù – quindi un edomita, o un idumeo. Era noto per i suoi spettacolari programmi di costruzione, ma ancora di più per la sua crudeltà paranoica, che lo spinse a giustiziare molti, compresi i membri della sua stessa famiglia.
b. Un certo sacerdote di nome Zaccaria […] sua moglie […] si chiamava Elisabetta: Questi eventi accaddero a persone ben precise. Zaccaria ed Elisabetta erano giusti e obbedienti, ma erano anche segnati dalla loro sterilità (ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile).
c. Della classe di Abia: Le classi sacerdotali (inclusa la classe di Abia) sono annotate in 1 Cronache 23-24.
2. (8-10) Il servizio di Zaccaria nel tempio.
Or avvenne che, mentre Zaccaria esercitava il suo ufficio sacerdotale davanti a Dio nell’ordine della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l’incenso. Intanto l’intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell’ora dell’incenso.
a. Secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di […] bruciare l’incenso: Solo i sacerdoti di un particolare lignaggio potevano servire nel tempio. Nel corso degli anni, il numero dei sacerdoti si moltiplicò (si dice che ci fossero fino a 20.000 sacerdoti al tempo di Gesù), così si tirava a sorte per determinare quali sacerdoti avrebbero servito e quando. La sorte di servire poteva toccare ad un sacerdote solo una volta in tutta la sua vita.
i. Per un uomo pio come Zaccaria, questo era probabilmente il più grande evento della sua vita, un enorme privilegio, un’opportunità unica nella vita. Sicuramente si chiedeva come sarebbe stato entrare nel luogo santo e se Dio avesse qualcosa di speciale da dirgli in un evento così speciale della sua vita.
ii. È anche facile immaginare che Zaccaria abbia chiesto agli altri sacerdoti che avevano già svolto questo servizio come fosse entrare nel tempio, se avessero avuto qualche esperienza spirituale unica mentre servivano davanti al Signore. L’intero evento era carico di grandi aspettative.
b. Bruciare incenso: Secondo la legge di Mosè, l’incenso veniva offerto a Dio sull’altare d’oro ogni mattina e ogni sera (Esodo 30:7-8). A quel tempo si era già consolidato un rituale per questa pratica.
i. Venivano fatti diversi sorteggi per determinare il compito di ciascuno durante il sacrificio del mattino. La prima estrazione determinava chi avrebbe purificato l’altare e preparato il fuoco; la seconda determinava chi avrebbe ucciso il sacrificio del mattino e avrebbe asperso l’altare, il candelabro d’oro e l’altare dell’incenso; il terzo sorteggio stabiliva chi avrebbe offerto l’incenso. Questo era il compito più privilegiato: i due estratti al primo e al secondo sorteggio avrebbero ripetuto il loro servizio durante il sacrificio della sera, ma non colui che era stato sorteggiato per terzo. Offrire l’incenso sarebbe stata un’opportunità unica nella vita.
ii. Erano centinaia coloro che prima dell’alba si riunivano per adorare al tempio. Il sacrificio mattutino iniziava quando il sacerdote che si occupava dell’incenso camminava verso il tempio, attraversando i cortili esterni, e colpiva uno strumento simile a un gong, chiamato Magrephah. Al suo suono, i leviti si riunivano e si preparavano a guidare il popolo lì radunato in canti di adorazione a Dio.
iii. Gli altri due sacerdoti estratti a sorte quella mattina salivano al tempio ai lati del sacerdote scelto per offrire l’incenso ed entravano tutti e tre insieme nel luogo santo. Un sacerdote metteva dei carboni ardenti sull’altare d’oro, l’altro preparava l’incenso. Entrambi poi uscivano dal tempio e il sacerdote che si occupava dell’incenso rimaneva solo nel luogo santo.
iv. Davanti a lui c’era l’altare d’oro per l’incenso, che aveva una superfice di circa 115 centimetri quadrati e un’altezza di quasi 1 metro. Su quel piccolo tavolo erano appoggiati i carboni ardenti, da cui si alzava leggermente del fumo, in attesa dell’incenso. Dietro l’altare d’oro era appesa una tenda enorme e spessa che separava il Luogo Santissimo, dove nessun uomo poteva entrare, ad esclusione del sommo sacerdote e solo nel Giorno dell’Espiazione. Con lo sguardo rivolto all’altare d’oro per l’incenso, alla sua destra si trovava la tavola dei pani della presentazione e alla sua sinistra il candelabro d’oro, l’unica fonte di illuminazione nel luogo santo.
c. L’intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell’ora dell’incenso: Quando la gente che stava all’esterno vedeva i due uomini uscire dal tempio, capiva che era arrivato il momento di offrire l’incenso. Le centinaia di persone lì presenti si inchinavano o si inginocchiavano davanti al Signore e stendevano le mani pregando silenziosamente. Sapevano che in quel momento il sacerdote incaricato dell’incenso pregava nel luogo santo, alla presenza stessa di Dio, per tutta la nazione.
i. Seguivano diversi minuti di assoluto silenzio in tutta l’area del tempio – mentre Zaccaria si soffermava in preghiera nel luogo santo durante la più solenne esperienza della sua vita.
ii. Sebbene il collegamento tra il bruciare l’incenso e la preghiera possa sembrare strano ad alcuni, nella Bibbia l’incenso che brucia è una forte immagine della preghiera (Salmo 141:2; Apocalisse 5:8).
iii. Per cosa avrà pregato Zaccaria? Sicuramente era già da un po’ che ci pensava attentamente. Magari avrà tirato fuori una lista di preghiere, anche se è più probabile che le avesse memorizzate. Sapeva per quanto tempo avrebbe dovuto pregare, perché in precedenza aveva già partecipato molte volte al sacrificio del mattino come adoratore, e sapeva anche quanto a lungo il sacerdote adibito all’incenso solitamente si tratteneva nel tempio. Avrà pregato per entrambi i bisogni della nazione d’Israele, che al tempo era occupata e oppressa dai tanto odiati romani. Avrà chiesto a Dio di mandare il Messia. Probabilmente pensava che pregare per i propri bisogni personali non fosse giusto in un momento così santo!
3. (11-17) L’annuncio dell’angelo a Zaccaria.
Allora un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell’altare dell’incenso. Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome Giovanni. Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre. E convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio. Ed andrà davanti a Lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto».
a. Allora un angelo del Signore gli apparve: L’angelo si trovava in piedi alla destra dell’altare dell’incenso. Probabilmente gli occhi di Zaccaria erano chiusi mentre pregava intensamente e, quando li aprì, vide l’angelo.
b. Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura: L’angelo che apparve a Zaccaria non era una figura romantica o un bambino nudo con le ali. Era anzi una creatura gloriosa, spaventosa e spettacolare. Come la maggior parte degli angeli nella Bibbia, la prima cosa che questo angelo deve dire al suo contatto umano è “Non temere”.
i. Zaccaria deve aver pensato: “Succede a tutti quelli che svolgono questa funzione? Gli altri non me ne hanno mai parlato!”.
c. La tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio: È improbabile che Zaccaria avesse pregato per un figlio mentre era davanti all’altare d’oro per l’incenso. In primis, perché poteva sembrare un bisogno davvero egoistico; inoltre, poiché sia lui che Elisabetta erano già avanzati in età (Luca 1:7), probabilmente avevano rinunciato alla loro richiesta di preghiera ormai da molto tempo.
i. A volte ci sono cose per cui preghiamo per molto, molto tempo. Preghiamo per la salvezza di un coniuge o di un figlio, per la chiamata o il ministero, oppure che Dio ci faccia incontrare la persona giusta. Tuttavia, dopo anni di preghiera intensa, ci arrendiamo allo scoraggiamento. Zaccaria ed Elisabetta probabilmente avevano pregato intensamente per anni di ricevere un figlio, ma vi avevano rinunciato già da tempo, non credendo più che Dio potesse ancora farlo.
ii. Quando ci troviamo in una situazione simile, a volte cominciamo – nel più piccolo dei modi – a dubitare dell’amore e della cura di Dio verso di noi. Dio però ama costantemente e la Sua cura verso di noi non ha mai fine.
iii. La reazione di Zaccaria alla promessa dell’angelo fu probabilmente un pensiero simile a questo: “Non so di cosa tu stia parlando. Non ho pregato per un figlio. In effetti, non ci prego più già da molto. Siamo troppo vecchi ormai. Sto pregando invece per la salvezza di Israele. Sto pregando che Dio mandi il Messia promesso”. Zaccaria non sapeva che Dio avrebbe esaudito entrambe le sue preghiere in una volta sola, servendosi del suo bambino miracoloso per essere parte della venuta del Messia!
iv. Zaccaria non aveva la minima idea che Dio avrebbe risposto contemporaneamente ai due più grandi desideri del suo cuore. Probabilmente aveva rinunciato completamente all’idea di essere padre; era una speranza che era stata schiacciata negli anni dalla delusione. Al contrario di Zaccaria ed Elisabetta, Dio non ci aveva rinunciato.
d. Al quale porrai nome Giovanni: Al bambino fu dato un nome prima ancora di essere concepito. Chiamare il bambino Giovanni era un ordine del Signore.
e. Egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti: Si tratta probabilmente di un riferimento al voto di nazireato, riportato in Numeri 6. Il loro figlio Giovanni sarebbe stato consacrato a Dio in modo speciale per tutti i giorni della sua vita, come avrebbe dovuto esserlo Sansone.
i. Sebbene Giovanni sarebbe stato grande davanti al Signore per la grazia di Dio, il minimo nel regno dei cieli è più grande di lui (Matteo 11:11).
f. E sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre: Il loro figlio Giovanni sarebbe stato particolarmente ripieno di Spirito Santo, tanto da esserlo fin dal grembo di sua madre.
i. Calvino, riguardo alla pienezza di Spirito Santo fin dal grembo materno, osserva: “Impariamo da questo esempio che, dalla prima infanzia fino all’età più avanzata, l’opera dello Spirito negli uomini non ha vincoli”.
g. Convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio: La grande opera di Giovanni sarebbe stata quella di preparare la via del Messia, rivolgendo i cuori di molti a Dio prima della Sua venuta. Il suo ministero avrebbe avuto come modello il grande profeta Elia – nello spirito e potenza di Elia. Gesù più tardi disse che questo si era adempiuto in Giovanni (Matteo 11:14 e 17:12).
h. Per ricondurre i cuori dei padri verso i figli: La citazione di Malachia 4:5-6 è significativa non solo per il suo riferimento a Elia. Si trattava essenzialmente delle ultime parole dell’Antico Testamento e ora la rivelazione di Dio stava riprendendo da dove si era interrotta.
i. Elia fu un uomo che chiamò Israele a un ravvedimento radicale (1 Re 18:20-40).
4. (18-20) Zaccaria reso muto a causa della sua incredulità.
E Zaccaria disse all’angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». E l’angelo, rispondendo, gli disse: «Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo».
a. Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni: L’atteggiamento di Zaccaria fu: “Grazie per la promessa, angelo. Conoscendo però le condizioni mia e di mia moglie, si parla di una cosa grossa. Puoi darci un segno che lo provi?”.
i. Non che Zaccaria non volesse crederci; anzi, ci credeva. Semplicemente pensava che dovesse essere troppo bello per essere vero e magari cercava di proteggersi dalla delusione non creandosi delle aspettative troppo alte. Anche noi ci priviamo di molti miracoli a causa dello stesso atteggiamento.
ii. Zaccaria guardò prima alle circostanze e solo alla fine a ciò che Dio poteva fare; siamo tentati di pensare che questo sia logico; ma se Dio è reale, non c’è nulla di logico nel considerare le circostanze prima di Dio.
b. Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio: Gabriele ricorda a Zaccaria chi è lui e da dove viene. Sussiste un grande contrasto tra io sono vecchio e io sono Gabriele – quale delle due affermazioni ha più peso? Gabriele, inoltre, “annuncia il vangelo” a Zaccaria (annunziarti queste buone novelle).
i. Non poteva che essere una buona notizia per Zaccaria che non solo avrebbe avuto un figlio, ma che questi avrebbe avuto un ruolo significativo nel piano di redenzione di Dio. Questa è la buona notizia che Gabriele portò a Zaccaria.
ii. Da questo comprendiamo anche meglio ciò che significa veramente predicare il vangelo: portare buone notizie a chi ne ha bisogno.
c. Mie parole che si adempiranno a loro tempo: Se non ci fosse stato Zaccaria, non ci sarebbe stato Giovanni Battista. Se non ci fosse stato Giovanni Battista, non ci sarebbe stato nessun araldo che annunciasse la venuta del Messia. Se non ci fosse stato nessun araldo, le profezie dell’Antico Testamento riguardanti il Messia sarebbero rimaste inadempiute. Se alcuna delle profezie dell’Antico Testamento riguardanti la prima venuta del Messia fosse rimasta inadempiuta, allora Gesù non avrebbe compiuto ogni cosa. Se Gesù non avesse compiuto ogni cosa, allora non avrebbe realizzato il piano di redenzione di Dio per te e per me e saremmo condannati a perire nei nostri peccati! Questa sì che era davvero una buona notizia!
d. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare: Zaccaria pagò un prezzo per la sua incredulità. La sua incredulità non fece ritirare a Dio la Sua promessa; impedì solo a Zaccaria di gustarla appieno.
i. Quando non crediamo alle promesse di Dio per la nostra vita, non necessariamente annulliamo tali promesse, ma distruggiamo la nostra capacità di goderne. Ciò che la rendeva una punizione così severa era che Zaccaria aveva una notizia straordinaria da raccontare e non poteva.
ii. Stranamente, molti cristiani non la considererebbero una punizione – a loro non dispiace tacere riguardo alla buona notizia di Gesù.
5. (21-23) Zaccaria si presenta alla folla.
Intanto il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che egli si trattenesse così a lungo nel tempio. Ma, quando uscì, non poteva parlare loro; allora essi compresero che egli aveva avuto una visione nel tempio; egli faceva loro dei cenni, ma rimase muto. E avvenne che, quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli ritornò a casa sua.
a. Intanto il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che egli si trattenesse così a lungo: L’usanza era che il sacerdote uscisse dal tempio non appena avesse finito di pregare, per assicurare al popolo che non era stato colpito a morte da Dio. Il ritardo di Zaccaria aveva cominciato a creare nervosismo tra la folla.
i. Dopo che il sacerdote che si occupava dell’incenso aveva terminato, usciva dal luogo santo attraverso le grandi porte del tempio e incontrava gli altri due sacerdoti appena fuori. Poi il sacerdote dell’incenso alzava le mani e benediva il popolo con la benedizione di Numeri 6:24-26. Le centinaia di fedeli riuniti sapevano cosa fare – rispondevano dicendo: “Sia benedetto il Signore Dio, il Dio d’Israele, da sempre e per sempre”.
ii. Dopo tutto questo, i Leviti davano ordine ai cantanti e ai musicisti di iniziare l’adorazione. Cominciavano con un suono di trombe speciali d’argento; poi un sacerdote suonava i cembali e il coro dei Leviti cominciava a cantare il Salmo del giorno. Il coro era composto da non meno di dodici voci, in cui si trovavano giovani e vecchi per una gamma completa di suoni e probabilmente alcune armonie incredibili.
b. Ma, quando uscì, non poteva parlare loro: Uscendo, Zaccaria si sarebbe dovuto fermare sui gradini del tempio, guardando la folla, e pronunciare la benedizione sacerdotale sul popolo (Numeri 6:24-26), e gli altri sacerdoti l’avrebbero ripetuta dopo di lui. Ma Zaccaria non poteva parlare!
i. Facendo del suo meglio usando le mani, raccontò la storia di ciò che gli era successo nel tempio. È difficile sapere se tutti gli abbiano creduto!
6. (24-25) Concepimento e gioia di Elisabetta.
Ora, dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepì; e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco cosa mi ha fatto il Signore nei giorni, in cui ha volto il suo sguardo su di me per rimuovere la mia vergogna tra gli uomini».
a. Sua moglie Elisabetta concepì: Zaccaria aveva rapporti normali con sua moglie; egli collaborò con Dio per adempiere la promessa. Non contava sul fatto che questo bambino potesse nascere da un concepimento miracoloso.
b. Si tenne nascosta per cinque mesi: Elisabetta non si mise in disparte per nascondere la sua gravidanza, ma solo durante i primi cinque mesi, periodo in cui la gravidanza sarebbe stata meno evidente. Si nascose per passare del tempo con il Signore e per meditare sul destino del bambino dentro di lei.
C. Annuncio della nascita di Gesù.
1. (26-27) Gabriele appare a Maria nella città di Nazaret.
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
a. Nel sesto mese, l’angelo Gabriele: Il lavoro di Gabriele non finì con l’annuncio a Zaccaria nel tempio. Al sesto mese di gravidanza di Elisabetta si recò in un villaggio della Galilea.
b. Una città della Galilea, chiamata Nazaret: Dal punto di vista cronologico, questo è il primo accenno a Nazaret nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Forse Nazaret ha rilievo proprio per la sua natura irrilevante; non viene menzionata nell’Antico Testamento, negli apocrifi e nemmeno negli scritti di Flavio Giuseppe.
i. Anche se Nazaret si trovava nella regione complessiva della Galilea, era a circa 24 km dal mare di Galilea e a quasi 10 km dalla strada principale più vicina. Nazaret non aveva un buon approvvigionamento idrico; solo un pozzo pressoché scarso nel centro del villaggio.
ii. Gesù sarebbe stato collegato per sempre a questo luogo, essendo chiamato ripetutamente Gesù di Nazaret (Marco 1:24, Giovanni 18:7, Giovanni 19:19, Atti 2:22). I suoi seguaci furono anche chiamati “Nazareni” (Atti 24:5).
c. Ad una vergine fidanzata: Maria era fidanzata con Giuseppe. A quel tempo il matrimonio ebraico si svolgeva in tre fasi.
· Fidanzamento (un accordo formale stretto dai rispettivi padri).
· Promessa di matrimonio (la cerimonia in cui ci si scambiava le promesse).
· Matrimonio (circa un anno dopo, quando lo sposo veniva a prendere la sua sposa in un momento inaspettato).
i. Quando una coppia era promessa in matrimonio, aveva l’obbligo di fedeltà ed era necessario il divorzio per rompere il fidanzamento. Non si trattava di una promessa superficiale.
d. Il nome della vergine era Maria: Viene detto chiaramente che Maria era una vergine. Non c’è ambiguità su questo fatto – Maria non aveva mai avuto rapporti sessuali con un uomo.
i. Il concepimento di Giovanni Battista, il precursore, fu miracoloso; dovremmo aspettarci un concepimento ancora più incredibile per il Messia.
ii. “‘Maria’ è la forma greca del nome ebraico Miriam, sorella di Mosè. Significa ‘esaltata’, una descrizione appropriata della futura madre del Messia.” (Pate)
2. (28-29) Gabriele saluta Maria.
E l’angelo, entrato da lei, disse: «Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne». Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole, e si domandava cosa potesse significare un tale saluto.
a. L’angelo […] disse: Gabriele disse a Maria tre cose, ognuna delle quali era assolutamente vera in relazione a Maria, a cui fu concesso un privilegio unico tra tutti coloro che siano mai vissuti.
· Era grandemente favorita.
· Il Signore era con lei.
· Era benedetta.
i. In effetti, tutte queste cose valgono per ogni credente in Gesù. Siamo grandemente favoriti come lo fu Maria (Efesini 1:6), il Signore è con noi (Matteo 28:20) e siamo benedetti (Efesini 1:3).
ii. La preghiera cattolica romana che inizia con “Ave Maria, piena di grazia” è esatta. Maria era piena di grazia, ma lo è anche il credente. La grazia di Maria, però, era una grazia ricevuta, non una grazia innata da elargire agli altri.
b. Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole: Il fatto di essere rimasta turbata alle sue parole mostra l’umiltà di Maria, che fu colta di sorpresa dalle incredibili parole che le erano state rivolte.
3. (30-33) Gabriele annuncia la nascita del Messia, figlio di Maria.
E l’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine».
a. Hai trovato grazia presso Dio […] tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio: L’attenzione non era su Maria ma su un figlio, che si sarebbe chiamato Gesù (un nome comune). Gabriele identificò il Figlio inequivocabilmente come il Messia predetto dall’Antico Testamento.
i. Egli sarà grande: Nessuno ha influenzato la storia più di Gesù Cristo. “Non è forse dimostrato che Egli è grande? I conquistatori sono grandi, ma Lui è il più grande Conquistatore. I liberatori sono grandi, ma Lui è il più grande Liberatore. I salvatori sono grandi, ma Lui è il più grande Salvatore.” (Spurgeon)
· Gesù è grande nella perfezione della Sua natura.
· Gesù è grande nella grandezza del Suo mandato.
· Gesù è grande nello splendore delle Sue imprese.
· Gesù è grande nel numero di coloro che salva.
· Gesù è grande nella stima del Suo popolo.
ii. Sarà chiamato Figlio dell’Altissimo: Gesù sarebbe stato il figlio di Maria, ma non solo suo figlio; sarebbe stato anche, e conosciuto come, il Figlio di Dio.
iii. Il trono di Davide, Suo padre: Egli sarà il Messia profetizzato a Davide (2 Samuele 7:12-16), che ha l’autorità legittima di governare su Israele, e il Suo regno non avrà mai fine.
b. Tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio: Maria sapeva esattamente di cosa stesse parlando Gabriele, perché era una donna che conosceva la Parola di Dio. Maria sapeva che Gabriele stava citando Isaia 7:14: la vergine concepirà e darà alla luce un figlio.
4. (34-37) La domanda di Maria e la risposta di Gabriele.
E Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?». E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà; pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch’ella concepito un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile, poiché nulla è impossibile con Dio».
a. Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo? La domanda di Maria era logica ed era simile a quella posta da Zaccaria (Luca 1:18). Quest’ultimo la fece con incredulità e scetticismo, mentre Maria con fede colma di meraviglia.
b. La potenza dell’Altissimo ti adombrerà: La risposta di Gabriele fu che la potenza dell’Altissimo, nella persona dello Spirito Santo, avrebbe adombrato Maria.
i. Il termine adombrerà significa “coprire con una nuvola”, come la nuvola della gloria Shekinah (Esodo 16:10, 19:9, 24:16, 34:5, 40:34) o la nuvola della trasfigurazione (Matteo 17:5, Marco 9:7, Luca 9:34).
ii. Quella nuvola era una manifestazione visibile della gloria e della presenza di Dio; ciò vuol dire che la stessa potenza di Dio che era con Mosè e altri nell’Antico Testamento stava ora per compiere un’opera unica nella vita di Maria.
iii. “Questa espressione delicata esclude idee volgari di un ‘accoppiamento’ tra lo Spirito Santo e Maria.” (Morris)
iv. “Tecnicamente parlando, tuttavia, l’angelo predice un concepimento verginale, piuttosto che una nascita verginale. Per quel che sappiamo, la nascita effettiva di Gesù fu normale; non si può dire lo stesso del Suo concepimento.” (Pate)
c. Pertanto il santo che nascerà: Poiché sarà concepito in questo modo, Egli sarà il Santo (diverso da tutti gli altri) e sarà chiamato Figlio di Dio.
i. Questo non ha lo stesso impatto su di noi oggi a causa della nostra scarsa familiarità con il concetto di essere un Figlio di Dio. Ma Maria (e tutti gli altri ebrei della sua cultura) ne conoscevano il significato: quel bambino sarebbe stato uguale a Dio (Giovanni 5:18).
ii. Gesù non diventò il Figlio di Dio; fu chiamato Figlio di Dio, come riconoscimento della Sua natura eterna.
d. Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch’ella concepito un figlio nella sua vecchiaia: Insieme a una promessa così sorprendente, Gabriele portò anche una prova, rivelandole che Elisabetta era incinta. Se Dio poteva fare questo, poteva fare anche quello che aveva promesso a Maria.
i. “Pur essendo appagati dalla semplice Parola di Dio, i credenti non disprezzano nessuna delle Sue opere, che trovano utili per rafforzare la loro fede.” (Calvino)
e. Nulla è impossibile con Dio: Il concetto è chiaro. Più letteralmente, si potrebbe tradurre in questo modo: nessuna parola di Dio sarà impotente. Dio farà certamente ciò che ha detto.
i. “Le parole, ‘poiché nulla’ (letteralmente, ‘nessuna parola’) ‘è impossibile con Dio’, richiamano la promessa divina di un figlio rivolta a Sara (Genesi 18:14 [Versione dei Settanta]) e, così facendo, forniscono un altro esempio che conferma la capacità di Dio di compiere la Sua promessa a Maria.” (Pate)
5. (38) La risposta di fede di Maria.
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
a. Ecco la serva del Signore: Maria rispose innanzitutto accettando ciò che Gabriele aveva detto di lei. Era la serva del Signore e non era nella posizione di discutere con il suo Maestro, ma poteva solo accettare ciò che le aveva detto.
i. “Era inevitabile che attorno al suo carattere si addensassero le nubi del dubbio, che avrebbero lasciato perplesso il buon uomo a cui era promessa. Ma non appena si rese conto che questa sorte le era stata ordinata da Dio, acconsentì umilmente con queste parole, modello di una fede paziente.” (Meyer)
b. Mi sia fatto secondo la tua parola: Maria allora rispose con un’affermazione di fede. “Mi sia fatto secondo la tua parola” è la risposta appropriata di ogni credente ad ogni promessa di Dio.
i. Tutto questo richiedeva più fiducia nel Signore di quanto si possa pensare. Maria accettò di ricevere una gravidanza che sarebbe stata vista come sospetta in una cultura che aveva una potenziale pena capitale per l’adulterio. Maria si identificò con i peccatori in modo che il proposito di Dio si realizzasse.
ii. Spiritualmente parlando, ci sono somiglianze tra l’opera di Dio in Maria e la Sua opera in ogni credente.
· Gesù vive nel credente spiritualmente, come visse nel grembo di Maria fisicamente.
· Gesù vive in noi spiritualmente attraverso la Sua parola, come visse nel grembo di Maria fisicamente.
· Gesù è reso visibile al mondo attraverso di noi, come lo era attraverso Maria fisicamente.
iii. “Il nostro Signore parlava in verità quando disse ai Suoi discepoli: “Questi mi sono madre, sorella e fratello”. Noi abbiamo una relazione con Cristo tanto stretta quanto quella che la vergine madre aveva con Lui, e in un certo senso assumiamo spiritualmente la stessa posizione che lei assunse corporalmente nei Suoi confronti.” (Spurgeon)
c. E l’angelo si allontanò da lei: Non conosciamo il momento esatto in cui Gesù fu concepito nel grembo di Maria. Potrebbe essere stato mentre Gabriele le parlava, o poco dopo. Comunque sia, la nuvola della gloria di Dio adombrò Maria (Luca 1:35) e Gesù fu miracolosamente concepito nel suo grembo. La nascita di Gesù derivante da questo concepimento è ciò che noi chiamiamo nascita verginale.
i. Quando consideriamo l’evento che chiamiamo nascita verginale, dobbiamo essere d’accordo con l’analisi di Paolo: grande è il mistero della pietà (1 Timoteo 3:16). Il messaggio delle Scritture, tuttavia, è chiaro riguardo a tale nascita. Non ci può essere alcun dubbio riguardo alla nascita verginale, solo domande sull’autorità della Scrittura.
ii. La nascita verginale è unica. Molte mitologie hanno leggende su un dio che ha avuto rapporti sessuali con una donna generando una discendenza, ma l’idea di una nascita verginale è unica nel cristianesimo.
D. Cantico di Maria.
1. (39-41) La visita di Maria a Elisabetta.
Ora in quei giorni Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. E avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo,
a. In quei giorni Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa: Gabriele aveva riferito a Maria che Elisabetta, sua parente, era incinta (Luca 1:36). Così viaggiò una distanza considerevole (tra i 130 e i 160 km) dalla regione della Galilea alla regione montuosa della Giudea per farle visita.
i. Maria probabilmente si rendeva che non molte persone avrebbero potuto comprendere la sua esperienza con Gabriele e il concepimento miracoloso. Se c’era una persona che poteva capire, quella era Elisabetta.
b. Il bambino le sobbalzò nel grembo: Quando Elisabetta vide Maria, il suo bambino non ancora nato – Giovanni il Battista – sobbalzò, perché era pieno di gioia. Anche se Giovanni non era ancora nato, aveva una consapevolezza spirituale e una sensibilità allo Spirito di Dio.
i. “C’è un tale conforto nella presenza di Cristo (anche se nel grembo materno) che fa sobbalzare Giovanni. Come sarà dunque in cielo?”. (Trapp)
2. (42-45) Elisabetta benedice Maria.
Ed esclamò a gran voce, dicendo: «Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo. E perché mi accade questo, che la madre del mio Signore venga a me? Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo. Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento».
a. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo: Giovanni Battista non era ancora nato e Zaccaria era ancora muto. Eppure, Elisabetta credette alla parola del Signore data a suo marito Zaccaria mentre era nel tempio. Lì Gabriele gli aveva detto che il loro figlio promesso avrebbe preparato al Signore un popolo ben disposto (Luca 1:17).
i. Elisabetta credeva questo e credeva anche che il bambino nel grembo di Maria fosse il Signore a cui il figlio di Elisabetta avrebbe preparato la strada (la madre del mio Signore). Elisabetta aveva una tale fede perché era ripiena di Spirito Santo.
b. Beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele […] avranno compimento: Elisabetta riconobbe che la fede di Maria aveva avuto un ruolo attivo nel ricevere la promessa. Le promesse di Dio non dovrebbero mai renderci passivi; dovrebbero piuttosto spingerci a coglierle con fede. Elisabetta voleva incoraggiare la fede di Maria, così dichiarò “le cose dettele da parte del Signore avranno compimento”.
3. (46-56) Il canto di lode di Maria al Signore.
E Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore,
E lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
Perché Egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva;
Poiché ecco, d’ora in poi tutte le generazioni mi proclameranno beata,
Perché il Potente mi ha fatto cose grandi,
E Santo è il suo nome!
E la sua misericordia si estende di generazione in generazione
Verso coloro che lo temono.
Egli ha operato potentemente col suo braccio;
Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
Ha rovesciato i potenti dai loro troni
Ed ha innalzato gli umili;
Ha ricolmato di beni gli affamati
E ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Egli ha soccorso Israele, suo servo,
Ricordandosi della sua misericordia,
Come aveva dichiarato ai nostri padri,
Ad Abrahamo e alla sua progenie, per sempre».
E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi se ne tornò a casa sua.
a. L’anima mia magnifica il Signore: Questo canto (spesso chiamato Magnificat dalla traduzione latina delle prime parole) assomiglia al canto di Anna in 1 Samuele 2:1-10, ma allude anche ad almeno altri 12 passi dell’Antico Testamento. Questo vuol dire che Maria era una donna che studiava e conosceva la Parola di Dio. Le Scritture erano nel suo cuore e ciò era evidente dal suo canto.
i. “Dall’intera struttura di questo sacro canto è evidente che la beata Vergine conosceva bene la Scrittura, di cui fa largo uso in vari punti… Con le sue numerose letture aveva fatto del suo grembo la Bibliothecam Christi, la biblioteca di Cristo, come dice un Padre; e sembra che sia stata istruita nella buona Parola di Dio fin dalla sua infanzia.” (Trapp)
ii. Maria era molto dotata, molto privilegiata. Fece esattamente quello che dovrebbe fare chiunque abbia ricevuto una tale benedizione: Maria magnificò il Signore, un rimedio contro l’orgoglio e l’autocompiacimento, qualcosa che ogni credente benedetto dovrebbe fare.
b. Lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore: Significa che Maria aveva bisogno di un Salvatore e ne era consapevole.
i. “Maria rispondeva al dogma cattolico romano dell’Immacolata Concezione, che sostiene che dal momento del suo concepimento Maria fu, per grazia di Dio, ‘tenuta libera da ogni macchia del peccato originale’. Solo i peccatori hanno bisogno di un Salvatore.” (Liefeld)
ii. “Maria era un membro della razza peccatrice… ma l’onore conferitole era dei più alti; ciò che pensiamo di lei, il modo in cui parliamo di lei, dovrebbe avere almeno la dignità e il rispetto manifestati nelle parole di Gabriele. La corona e la gloria di tutta la maternità erano sue e dovremmo sempre pensare e parlare di lei con riverenza.” (Morgan)
c. Il Potente mi ha fatto cose grandi: Il canto di Maria celebra principalmente la bontà, la fedeltà e la potenza di Dio; mostra l’inutilità di confidare in sé stessi, nel potere politico o nelle ricchezze. La fiducia di Maria era in Dio, una fiducia che fu ricompensata.
i. Trapp commenta mi ha fatto cose grandi: “Una mano così grande non elargisce scarsamente. Egli dà in accordo alla Sua natura”.
ii. Maria si rallegrava e si gloriava in Dio, nonostante il bambino non fosse ancora nato. “Fratelli, ci sono alcuni di voi che non sono nemmeno in grado di cantare della misericordia già ricevuta, ma qui c’è una donna che canta di una misericordia che ancora non è nata.” (Spurgeon)
iii. “A Maria fu concessa la benedizione di essere la madre del Figlio di Dio… Tuttavia, quella stessa benedizione era una spada che le avrebbe trafitto il cuore. Significava che un giorno avrebbe visto suo figlio appeso ad una croce.” (Barclay)
E. Nascita di Giovanni Battista.
1. (57-66) Nascita di Giovanni Battista e annuncio del nome.
Ora giunse per Elisabetta il tempo di partorire, e diede alla luce un figlio. I suoi vicini e i parenti, udendo che il Signore le aveva usato grande misericordia, si rallegrarono con lei. Ed avvenne che nell’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino, e intendevano chiamarlo Zaccaria, col nome di suo padre, ma sua madre intervenne e disse: «No, si chiamerà invece Giovanni». Ed essi le dissero: «Non vi è alcuno nella tua parentela che si chiami con questo nome». Così domandarono con cenni a suo padre, come voleva che lo si chiamasse. Egli allora chiese una tavoletta e vi scrisse: «Il suo nome è Giovanni». E tutti si meravigliarono. In quell’istante la sua bocca si aperse e la sua lingua si sciolse, e parlava benedicendo Dio. E tutti i loro vicini furono presi da timore, e tutte queste cose erano divulgate per tutta la regione montuosa della Giudea. E tutti coloro che le udirono, le riposero nel cuore loro, dicendo: «Chi sarà mai questo bambino?». E la mano del Signore era con lui.
a. Diede alla luce un figlio: La promessa si adempì proprio come Dio aveva detto. Dio mantiene sempre le Sue promesse.
b. Si rallegrarono con lei: Qui si adempie la promessa di Gabriele riportata in Luca 1:14 (molti si rallegreranno per la sua nascita).
i. William Barclay fa riferimento all’usanza dell’epoca: “Quando il momento della nascita era vicino, gli amici e i musicisti locali si riunivano nei pressi della casa. Quando la nascita veniva annunciata e il neonato era un maschio, i musicisti prorompevano in un canto, le persone si congratulavano e il clima era di giubilo. Nel caso di una bambina, i musicisti se ne andavano in silenzio e con rammarico!”.
c. Intendevano chiamarlo Zaccaria, col nome di suo padre: Sia Zaccaria che Elisabetta sapevano che il nome del bambino doveva essere Giovanni, secondo il comando dell’angelo (Luca 1:13).
d. Domandarono con cenni a suo padre: Trattavano Zaccaria come se fosse sordo, non muto. Chissà quanto sia stato fastidioso ogni volta per Zaccaria.
e. Il suo nome è Giovanni: A quel punto, Zaccaria rispose in totale fede. Non disse in forma di suggerimento: “Penso che il suo nome debba essere Giovanni”, ma riconobbe un fatto già stabilito.
i. Sebbene avesse fallito in precedenza, Dio diede a Zaccaria una seconda opportunità di esercitare la fede. Egli dà a noi oggi la stessa opportunità.
ii. “Era un allontanamento dall’incredulità e un esercizio della volontà nel modo stabilito.” (Morgan)
f. In quell’istante la sua bocca si aperse: Proprio come aveva detto Gabriele, Zaccaria fu in grado nuovamente di parlare. Parlava benedicendo Dio. Era appropriato che le prime parole di Zaccaria fossero di lode a Dio. Il suo castigo per aver disobbedito non lo aveva amareggiato; al contrario, aveva accresciuto il suo desiderio di confidare in Dio ancora di più e ad ogni opportunità.
2. (67-80) La profezia di Zaccaria.
E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo:
«Benedetto sia il Signore Dio d’Israele,
Perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo;
E ci ha suscitato una potente salvezza
Nella casa di Davide suo servo,
Come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti
Fin dai tempi antichi,
Perché fossimo salvati dai nostri nemici
E dalle mani di tutti coloro che ci odiano,
Per usare misericordia verso i nostri padri
E ricordarsi del suo santo patto,
Il giuramento fatto ad Abrahamo, nostro padre,
Per concederci che,
Liberati dalle mani dei nostri nemici,
Lo potessimo servire senza paura,
In santità e giustizia davanti a lui, tutti i giorni della nostra vita.
E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,
Perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie,
Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza,
Nel perdono dei loro peccati;
Grazie alle viscere di misericordia del nostro Dio,
Per cui l’aurora dall’alto ci visiterà,
Per illuminare quelli che giacevano nelle tenebre e nell’ombra della morte,
Per guidare i nostri passi nella via della pace».
Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi ad Israele.
a. Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò: La voce profetica del Signore, dopo essere stata in silenzio per 400 anni, parlò attraverso Gabriele (Luca 1:13, 1:28), attraverso Elisabetta (Luca 1:41-42), attraverso Maria (Luca 1:46-55) e ora attraverso Zaccaria. Quando Dio ricominciò a parlare, era tutto collegato a Gesù e alla Sua opera.
i. Zaccaria poteva veramente dire: “Benedetto sia il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo”. Era come se Dio fosse di nuovo presente in Israele (ha visitato) in una maniera che il popolo non sperimentava da molto tempo.
ii. Il canto di Zaccaria è stato chiamato Benedictus, come recitano le sue prime parole nella traduzione latina.
b. E ci ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo servo: Sappiamo che si tratta di una profezia veramente ispirata dallo Spirito perché il primo punto focale della sua profezia è il nascituro Gesù, non il nuovo figlio di Zaccaria, Giovanni.
· Gesù è per noi una potente salvezza (Luca 1:69).
· Gesù è colui che ci salva dai nostri nemici (Luca 1:71).
· Gesù è colui che usa misericordia verso i nostri padri (Luca 1:72).
· Gesù è colui che si ricorda del suo santo patto (Luca 1:72).
· Gesù ci mette in grado di servire Dio senza paura (Luca 1:74).
i. “Era un canto di salvezza, che ha in sé verità più profonde di quelle che probabilmente chi lo cantava allora comprendeva.” (Morgan)
ii. Zaccaria non conosceva ancora Gesù, ma lo lodava, lo amava e aveva passione per Lui. Eppure, noi, rispetto a Zaccaria, sappiamo di Gesù molto di più; che cosa, dunque, può giustificare la freddezza dei nostri cuori?
iii. Trapp commenta per bocca dei suoi santi profeti: “Pur essendoci tanti profeti, avevano tutti una sola bocca, tanto è dolce la loro armonia”.
c. E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo: Dopo l’attenzione iniziale su Gesù, lo Spirito Santo guidò Zaccaria a parlare del figlio appena nato e del ruolo che avrebbe avuto nel grande piano di Dio.
· Giovanni era un vero profeta, il profeta dell’Altissimo (Luca 1:76).
· Giovanni aveva ricevuto la chiamata speciale di andare davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie (Luca 1:76).
· Giovanni avrebbe insegnato e dato al popolo di Dio la conoscenza della salvezza (Luca 1:77).
· Giovanni avrebbe mostrato al popolo il perdono dei loro peccati (Luca 1:77).
· Giovanni avrebbe mostrato la luce a quelli che giacevano nelle tenebre (Luca 1:79).
· Giovanni era stato chiamato a guidare il popolo di Dio nella via della pace (Luca 1:79).
d. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito: La promessa di Dio si adempì nella vita di Giovanni. Egli rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi, perché è lì dove Dio istruisce molti dei Suoi profeti.
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