Allora Anania rispose: “Signore io ho sentito molti parlare di quest’uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha l’autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare tutti coloro che invocano il tuo nome”. Ma il Signore gli disse: “Va’, perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d’Israele.” (Atti 9:13-15)
Saulo di Tarso era un uomo famoso tra I primi discepoli di Gesù, famoso però nel peggiore dei modi: sapevano che Saulo era un persecutore zelante e brutale. Quindi, non fu una sorpresa che quando Dio disse ad Anania di visitare e aiutare Saulo, egli obiettasse: Signore io ho sentito molti parlare di quest’uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. Certamente, Anania aveva sentito che questo furioso e violento persecutore di nome Saulo di Tarso era in viaggio da Gerusalemme. I discepoli di Damasco devono essersi preparati con ansia pensando alla prossima persecuzione.
In effetti, Anania sapeva molto della missione di Saulo. Sapeva quanto male ha fatto ai santi in Gerusalemme. Sapeva anche che Saulo stava arrivando con l’autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare i discepoli di Gesù. Apparentemente, tutti ne erano a conoscenza.
Penso che le obiezioni di Anania fossero logiche e ben fondate. Siccome Dio gli aveva detto chiaramente di farlo, sembra che Anania pensasse che Dio avesse bisogno di istruzioni o di un po’ di consiglio. Anania era sul punto di chiedere: “Dio, sai che tipo di persona è questo Saulo?”
Dio sapeva chi era Saulo. Tutti gli Anania e gli altri cristiani potevano vedere “Saulo il Persecutore”, ma Dio vide uno strumento da Lui scelto per portare il Suo nome. I cristiani guardarono Saulo e dissero: “C’è un feroce persecutore”. Dio guardò Saulo e disse: “È uno strumento da me scelto”.
Dio considerava Saulo il Suo strumento scelto molto prima che apparisse in Saulo qualcosa degno di essere scelto. Dio sapeva cosa poteva fare di Saulo, anche quando Saulo e Anania non lo sapevano.
Dio aveva chiamato Saulo, ma in quel momento della sua vita, era una chiamata sconosciuta per lui. Sembra che Dio lo abbia detto prima ad Anania. Gli disse persino il grande schema della chiamata a Saulo: “perportare il Mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d’Israele”.
Questo descrive la futura opera dell’uomo affranto, cieco e afflitto che Anania avrebbe presto incontrato. Dio lo chiamò per portare il suo nome alle genti (i Gentili), ai re e ai figli d’Israele. Era una gloriosa chiamata all’uomo destinato ad essere d’ enorme impatto sul mondo per amore di Gesù e del Suo regno.
Caro credente, c’era un solo Saulo di Tarso. La chiamata di Dio nella sua vita non era la stessa chiamata di Dio sulla tua vita. Eppure Egli ti ha chiamato: chiedigli la saggezza e la grazia per essere tutto ciò che Dio vuole che tu sia.