Matteo 4 – La Tentazione di Gesù e il Ministero Iniziale in Galilea.
A. Gesù viene tentato nel deserto.
1. (1-2) Gesù viene condotto nel luogo della tentazione.
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
a. Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato: Dopo essersi identificato con i peccatori nel Suo battesimo, Gesù si è identificato nuovamente con loro in tentazioni gravose. Si trattava di una parte necessaria del Suo ministero; quindi, veramente è stato condotto dallo Spirito nel deserto.
i. È un contrasto considerevole tra la gloria successiva al battesimo di Gesù e la prova dell’essere tentato dal diavolo.
·Prima la freschezza dell’acqua del Giordano; ora la sterilità del deserto.
·Prima le grandi folle; ora la solitudine e il silenzio.
·Prima lo Spirito si ferma dolcemente come una colomba; ora lo Spirito lo spinge nel deserto.
·Prima la voce del Padre che lo chiama “amato Figlio”; ora il sibilo di Satana il tentatore.
·Prima unto; ora attaccato.
·Prima l’acqua del battesimo; ora il fuoco della tentazione.
·Prima i cieli aperti; ora l’inferno.
ii. Gesù non aveva bisogno che la tentazione lo aiutasse a crescere. Piuttosto, ha sopportato la tentazione sia affinché potesse identificarsi con noi (Ebrei 2:18 e 4:15) sia per dimostrare il Suo carattere santo e senza peccato.
iii. Lo Spirito Santo non ci può tentare (Giacomo 1:13), ma lo Spirito Santo può condurci in un luogo dove saremo tentati. Non è per dimostrare qualcosa a Dio (che conosce ogni cosa), ma per dimostrare qualcosa a noi stessi e agli esseri spirituali che ci osservano.
b. Tentato dal diavolo: La tentazione è una certezza per tutti. Eppure, la tentazione di Gesù è stata più gravosa. È stata più gravosa perché è stato tentato direttamente dal diavolo in persona, mentre noi affrontiamo demoni minori. È stata più gravosa anche perché, malgrado la tentazione, in un certo senso, venga “alleggerita” cedendo ad essa, Gesù non ha mai ceduto. Pertanto, Egli ha sopportato dei livelli di tentazione che noi non conosceremo mai per esperienza.
i. Molti commentatori ritengono che sia inappropriato riferirsi a questa sezione come la tentazione di Gesù, perché il termine peirazo è tradotto più frequentemente e accuratamente con prova invece che con tentazione. “Peirazein presenta un elemento alquanto differente nella sua accezione. Significa piuttosto mettere alla prova; non tentare, così come noi intendiamo la parola.” (Barclay)
ii. “L’osservazione di Lutero è vera: la preghiera, la meditazione e la tentazione sono i tre migliori istruttori del ministro del vangelo.” (Spurgeon)
c. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame: Matteo mette in evidenza sia il deserto arido (il deserto di Giudea era ed è esattamente così) che le gravi condizioni fisiche di Gesù dopo un digiuno così lungo.Si dice che, quando i crampi della fame ritornano dopo un tale digiuno (ebbe fame), ciò sta ad indicare che il soggetto sta iniziando a morire di fame.
i. “Ecco la potenza Divina miracolosamente visibile nel sorreggere la natura umana di Cristo senza alcunché da mangiare: fu un miracolo” (Poole). E fu un miracolo altrettanto evidente nelle vite di Mosè (Esodo 34:28) ed Elia (1 Re 19:8). Era soprannaturale, ma non oltre le capacità umane quando reso possibile dallo Spirito di Dio.
d. Quaranta giorni e quaranta notti: Si tratta di un lasso di tempo di prova consueto nella Bibbia, sia ai giorni di Noè che per Israele nel deserto. Gesù riuscirà dove Israele come nazione ha fallito.
i. “Il nostra Salvatore è stato tentato per tutti e quaranta i giorni, dice San Luca; ma questi tre peggiori assalti sono stati riservati per la fine.” (John Trapp)
ii. Non si trattava di rinuncia a sé stessi fine a sé stessa o, peggio ancora, col fine di inorgoglirsi spiritualmente. Fu un tempo di forzata dipendenza da Dio Padre. Ricordiamo che imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì (Ebrei 5:8).
2. (3-4) La prima tentazione: un attacco alla concupiscenza della carne.
Ora il tentatore, accostandosi, gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli, rispondendo, disse: «Sta scritto: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”».
a. Il tentatore, accostandosi: Nelle nostre vite non è questione di se il tentatore verrà, ma di quando verrà. Affronteremo la tentazione finché non saremo in gloria.
i. “Qualsiasi cosa faremo, saremo tentati. Dio ha avuto un unico Figlio senza peccato, ma non ha mai avuto un figlio senza tentazione.” (Spurgeon)
ii. Dovremmo riflettere sulle circostanze che hanno preceduto la tentazione di Gesù:
·Si trovava in uno stato mentale di particolare devozione prima della Sua tentazione.
·Era impegnato in un atto di pubblica ubbidienza alla volontà di Suo Padre prima della Sua tentazione.
·Si trovava in uno stato mentale di grande umiltà prima della Sua tentazione.
·Fu benedetto con la certezza celeste della Sua Figliolanza prima della Sua tentazione.
·Era ripieno di Spirito Santo prima della Sua tentazione.
·Era completamente separato dal mondo prima della Sua tentazione.
b. Se tu sei il Figlio di Dio: Letteralmente, la domanda di Satana fu “poiché tu sei il Figlio di Dio” piuttosto che “se tu sei il Figlio di Dio”. Satana non mise in dubbio la deità di Gesù; lo sfidò a provarla o dimostrarla mediante delle opere miracolose.
c. Di’ che queste pietre diventino pane: Si trattava di una tentazione ad usare i doni di Dio per fini egoistici. Satana propose a Gesù di usare la Sua potenza miracolosa per procurarsi del cibo.
i. “Essere Figlio del Dio vivente, insinuò, significa certamente che Gesù ha il potere e il diritto di soddisfare i propri bisogni.” (Carson)
ii. Non fu una tentazione di creare miracolosamente delle grandi ricchezze o del lusso, solo del pane. La Bibbia parla spesso della provvidenza miracolosa, a volte ricevuta per mano di Gesù. Ciononostante, Gesù non avrebbe detto a queste pietre di diventare pane, soprattutto su istigazione di Satana.
iii. Si potrebbe dire che Gesù fu tentato attraverso i Suoi punti di forza, attraverso i Suoi doni. Avrebbe lasciato che i Suoi punti di forza diventassero delle trappole? “Comandò che il Signore desse prova della propria Figliolanza creando del cibo per sé stesso; eppure, sarebbe stato il modo più sicuro per dimostrare che non era il Figlio di Dio” (Spurgeon). Possiamo affermare che Gesù fu tentato in maniera simile quando era sulla croce (Matteo 27:40).
d. Ma egli, rispondendo: Gesù non fu in disaccordo con Satana in maniera silenziosa, ma gli rispose – gli rispose con la Parola di Dio.Citando Deuteronomio 8:3, Gesù mostrò che ogni parola che procede dalla bocca di Dio dovrebbe esserci più preziosa del cibo stesso.
i. Ciò che Satana propose era sensato – “Perché lasciarti morire di fame?” Ma ciò che sta scritto ha ancora più senso.
ii. “La fame rappresenta le necessità umane; perciò, la domanda era se l’essere Figlio significasse esserne esente oppure accettarle fedelmente come parte dell’esperienza del Messia.” (Bruce)
iii. Gesù non rifiutò l’aiuto soprannaturale per nutrirsi; era più che felice di mangiare ciò che gli angeli gli avrebbero portato una volta finito il tempo di prova (Matteo 4:11). Gesù non stava rifiutando l’aiuto soprannaturale; si stava sottomettendo ai tempi e alla volontà di Suo Padre in ogni cosa.
e. Sta scritto: Affidandosi alla potenza e alla verità della Parola di Dio, Gesù era disposto a combattere questa battaglia da uomo; avrebbe potuto facilmente sgridare Satana e spedirlo in un’altra galassia, ma gli ha resistito in un modo che possiamo imitare e con cui possiamo identificarci.
i. Gesù ha usato la Scrittura per combattere la tentazione di Satana, non chissà quale complicata potenza spirituale inaccessibile a noi. Gesù ha combattuto questa battaglia totalmente da uomo e non ha attinto a delle “risorse speciali” che non sono nostra disposizione. La spada dello Spirito balenò: il nostro Signore non combatterà con nessun’altra arma. Avrebbe potuto proferire delle nuove rivelazioni, ma scelse di dire: ‘Sta scritto’.” (Spurgeon)
ii. Avrebbe potuto opporsi a Satana con una manifestazione della propria gloria; avrebbe potuto affrontare Satana con la logica e la ragione. Invece, Gesù ha usato la Parola di Dio come un’arma contro Satana e la tentazione.
·Ha usato un’arma che si può usare quando si è da soli.
·Ha usato un’arma per difendere la propria Figliolanza.
·Ha usato un’arma per sconfiggere la tentazione.
·Ha usato un’arma che si è rivelata efficace perché la comprendeva.
iii. Resistiamo efficacemente alla tentazione allo stesso modo di Gesù: contrastare le menzogne seducenti di Satana, facendo risplendere su di esse la luce della verità di Dio. Se siamo ignoranti nella verità di Dio, siamo armati scarsamente nella nostra battaglia contro la tentazione.
3. (5-7) La seconda tentazione: un attacco all’orgoglio della vita.
Allora il diavolo lo trasportò nella santa città, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: «Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto:
“Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te;”
ed,
“Essi ti porteranno sulle loro mani,
Perché non urti col tuo piede in alcuna pietra”».
Gesù gli disse: «Sta anche scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”».
a. Se sei il Figlio di Dio, gettati giù: Satana tentò Gesù affinché “obbligasse” il Padre a intervenire in maniera soprannaturale. Satana fece leva sul desiderio insito in ogni uomo di sentire l’approvazione di Dio e di ricevere una dimostrazione pubblica di quella approvazione.
i. Lo pose sull’orlo del tempio: L’orlo del tempio si ergeva circa 60 metri al di sopra del fondo della Valle del Kidron. Un salto da lassù e l’apparizione della protezione angelica promessa avrebbero fornito uno spettacolo straordinario.
ii. “La proposta del diavolo si basava su una crisi ricreata artificialmente e non aveva nulla a che vedere con la fiducia in Dio in quelle situazioni che sono il risultato di un servizio ubbidiente.” (France)
iii. “Questo era proprio il metodo promesso dai falsi messia che continuavano a sorgere… Questi impostori offrivano delle prodezze che non avrebbero potuto attuare. Gesù, invece, poteva attuare qualsiasi cosa avesse promesso. Perché dunque non farlo?” (Barclay)
iv. Gesù aveva ricevuto una simile dimostrazione spettacolare al Suo battesimo (Matteo 3:17), ma doveva sembrargli così lontana dopo quaranta giorni e notti di digiuno nel deserto.
b. Perché sta scritto: Anche il diavolo può usare questa frase. Possiamo stare certi che il diavolo stesso ha imparato la Bibbia a memoria ed è bravissimo a citarla fuori dal suo contesto per confondere e sconfiggere coloro che tenta. Qui il diavolo cita il Salmo 91:11-12 e lo usa fuori dal suo contesto per dire: “Dai, Gesù; se lo fai, la Bibbia promette che degli angeli ti salveranno e ti farai una pubblicità coi fiocchi”.
i. “Satana ha preso in prestito l’arma di nostro Signore e ha detto: “Sta scritto’; ma non ha usato la spada in maniera legittima. Non fa parte della natura del demonio seduttore citare in maniera corretta. Ha omesso le parole necessarie, ‘in tutte le tue vie’: così ha fatto dire alla promessa ciò che, in realtà, non ha mai insinuato.” (Spurgeon)
·Questo testo viene citato in maniera sbagliata, perché il diavolo ha omesso le parole “di custodirti in tutte le tue vie”. Mettere Dio alla prova in questa maniera non era il modo di fare di Gesù; non era il modo di fare del Salvatore o del Messia. “Dio non aveva mai promesso, né mai fornito, una protezione di angeli in modi di fare peccaminosi o proibiti.” (Poole)
·Questo testo viene applicato in maniera errata, perché non è stato usato per insegnare o incoraggiare, bensì per ingannare. “Ha reso questa parola come una promessa che si sarebbe compiuta nell’incuria di Cristo verso il Suo dovere; ha esteso la promessa di provvidenza speciale a dei pericoli in cui gli uomini si lanciano volontariamente.” (Poole)
ii. Gesù sapeva grazie alla Sua conoscenza di tutto il consiglio di Dio (Atti 20:27) che Satana aveva distorto il passo preso dal Salmo 91. Gesù sapeva come tagliare rettamente la parola di verità (2 Timoteo 2:15 NR). Purtroppo, molti sono disposti a credere a chiunque oggi citi la Bibbia. Un predicatore può affermare praticamente tutto quello che vuole se cita un po’ di passi di supporto, e le persone daranno per scontato che stia parlando realmente secondo la Bibbia. È importante che ogni cristiano impari la Bibbia da sé e non si lasci ingannare da coloro che citano la Scrittura in maniera imprecisa e con un’applicazione errata.
c. Sta anche scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”: Gesù ha ribattuto con la Scrittura, ma applicandola correttamente. Sapeva che cercare di obbligare o manipolare Dio Padre a fornire una tale dimostrazione avrebbe significato tentare Dio, cosa che la Scrittura proibisce severamente.
i. Questo ci avverte a non pretendere qualcosa di sensazionale da Dio come dimostrazione del Suo amore o della Sua premura verso di noi. Egli ci ha già dato la dimostrazione per eccellenza del Suo amore per noi sulla croce (Romani 5:8) e non può fare nulla di più “sensazionale” di questo.
ii. “Il focus è nuovamente sulla Sua relazione con Dio. Essendo Figlio di Dio, poteva sicuramente reclamare con assoluta certezza la protezione fisica promessa da Dio nel Salmo 91:11-12… Il Figlio di Dio può vivere soltanto in una relazione di fiducia che non richiede nessuna dimostrazione.” (France)
4. (8-10) La terza tentazione: un attacco alla concupiscenza degli occhi.
Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: «Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo”».
a. Io ti darò tutte queste cose: In sostanza, questa visione invita Gesù a prendere una scorciatoia che evita la croce. Gesù è venuto per riconquistare tutti i regni del mondo e la loro gloria da sotto il dominio di Satana, il quale li offre a Gesù, a patto che, prostrando si a terra, lo adori.
i. Anche questo potrebbe sembrare qualcosa di insignificante; Gesù avrebbe potuto rivendicare tutti i regni del mondo e la loro gloria, senza dover sopportare la croce. “Il pericolo è maggiore quando il fine è buono.” (Bruce)
ii. Tutto ciò che avrebbe dovuto fare è dare a Satana ciò che desidera fin da quando è decaduto dal glorioso al profano: che Dio stesso lo adori e lo riconosca.Questo ci rivela qualcosa sul cuore di Satana; l’adorazione e il riconoscimento gli sono molto più preziosi del possedere tutti i regni del mondo e la loro gloria. Lui è ancora colui che dice: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; 14 salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo (Isaia 14:13-14).
iii. “Se alle parole tutti i regni del mondo viene attribuito un significato letterale, allora non poteva che trattarsi di una rappresentazione mediante una visione, considerato che la montagna più alta sulla faccia della terra non sarebbe bastata a permettere la vista di uno dei due emisferi, con l’altro che sarebbe rimasto, per forza di cose, nascosto.” (Clarke)
iv. Se non è possibile sapere esattamente come Satana abbia mostrato tutto ciò a Gesù, è però possibile dire quasi certamente ciò che Satana non ha mostrato a Gesù: “Satana offre i regni del mondo e il loro ‘splendore’ senza mostrare il loro peccato.” (Carson)
b. Io ti darò: Evidentemente, Satana ha autorità su questo mondo e sui suoi governi. La tentazione non avrebbe potuto essere reale se non ci fosse stata della verità nel fatto che Satana “possiede” tutti i regni del mondo e la loro gloria.
i. Adamo e i suoi discendenti hanno concesso al diavolo questa autorità. Dio ha dato ad Adamo la gestione della terra (Genesi 1:28-30), che Adamo ha consegnato volontariamente a Satana. In seguito, tutti i discendenti di Adamo hanno dato il proprio voto di approvazione mediante il proprio peccato.
ii. Ovviamente, in definitiva, tutte le cose appartengono a Dio; Dio però ha uno scopo nel permettere a Satana di ricoprire il ruolo di dio di questo secolo (2 Corinzi 4:4). Ecco perché il mondo corrotto è così allo sbando.
iii. “Il tentatore, in questo caso, non osa alludere alla Figliolanza; ciò avrebbe messo troppo a nudo il suggerimento blasfemo. Nessun figlio di Dio può adorare il diavolo.” (Spurgeon)
c. Vattene Satana, poiché sta scritto: Gesù risponde ancora una volta con la Scrittura e comanda al diavolo di andarsene. Similmente, possiamo resistere al diavolo ed egli fuggirà da voi (Giacomo 4:7). Per Gesù ha funzionato (allora il diavolo lo lasciò) e funzionerà anche per noi.
i. “La parola di Dio ha in sé la potenza di far tremare e reprimere le tentazioni di Satana, molto meglio di quanto facciano quel pugnale di legno, la spada di piombo dei papisti, la loro acqua santa, le croci, i grani, le reliquie sporche… Non è il segno della croce, ma è la parola della croce che rovescia Satana.” (Trapp)
ii. Le tentazioni di Gesù ci ricordano inoltre che non è peccato essere tentati fintantoché si resiste alla tentazione. Anche le tentazioni orribili – Gesù fu tentato di adorare Satana – non sono di per sé peccato se si resiste.
5. (11) Il diavolo se ne va e gli angeli si accostano a Gesù.
Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano.
a. Allora il diavolo lo lasciò significa che Gesù fu il vincitore. Vinse perché riconobbe la modalità di attacco di Satana: menzogne e inganno. Innanzitutto, Satana è un seduttore. Per coloro che vivono alla luce della croce, l’inganno è il suo unico strumento, perché alla croce le potenze demoniache sono disarmate delle loro “vere” armi e della loro “vera” potenza (Colossesi 2:15). Tuttavia, l’inganno è estremamente efficace a indurci nel peccato e a farci vivere delle vite di paura e incredulità.
i. Gesù ha mostrato l’unico strumento efficace per contrastare l’inganno: la verità di Dio, non la sapienza umana. Prima di tutto, dobbiamo considerare la tentazione per quello che è – una menzogna. Poi, dobbiamo combattere la tentazione con la Parola di Dio. Inoltre, dobbiamo sempre edificare noi stessi nella verità e conservarla nel nostro cuore.
ii. Ogni passo che Gesù ha citato in risposta a Satana in questa sezione è preso da Deuteronomio, capitoli 6 e 8. Non è assurdo supporre che Gesù stesse meditando proprio su quei passaggi e che avesse combattuto Satana con il pane fresco di cui si era cibato. Dobbiamo sempre assicurarci di avere sempre del pane fresco con cui rispondere a Satana.
iii. “Degno di nota è che tutti i passaggi citati da nostro Signore provengono dal Libro del Deuteronomio, un libro che è stato aggredito così aspramente dai critici distruttivi. Perciò, il nostro Signore ha dato speciale onore a quella parte dell’Antico Testamento che aveva previsto sarebbe stata la più attaccata. Questi ultimi anni hanno dimostrato che al diavolo non piace Deuteronomio: si vendicherebbe con piacere delle ferite che questo libro gli ha causato in questa memorabile occasione.” (Spurgeon)
iv. Gesù ha ritenuto importante che lo sapessimo; solo Lui avrebbe potuto raccontare agli autori dei Vangeli gli avvenimenti relativi alla Sua tentazione nel deserto di Giudea. Dobbiamo apprendere da ciò; apprendere come noi possiamo vincere la tentazione, ma soprattutto come Gesù ha vinto la tentazione per noi ed è stato il Figlio di Dio senza peccato, lì dove Adamo, Mosè e tutti gli altri avevano fallito.
b. Ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano: Dio non abbandona mai coloro che sopportano bene la tentazione. Proprio come gli angeli si accostarono e servivano Gesù, così Dio troverà un modo per servire noi e venire incontro ai nostri bisogni mentre sopportiamo la tentazione.
i. “L’aiuto angelico del Salmo 91:11, a cui Gesù si rifiutò di ricorrere illegittimamente, viene dato ora in modo adeguato. Servivano indica soprattutto il cibo provveduto, richiamando di nuovo, a quanto pare, l’esperienza di Elia (1 Re 19:5-8).” (France)
ii. “Questi santi esseri non sono intervenuti nella scena durante la battaglia, probabilmente per non sembrare che si spartissero gli onori di quel momento; però, alla fine del duello, si affrettarono a portare del cibo per il corpo e a confortare la mente del Re vittorioso.” (Spurgeon)
B. Il ministero iniziale di Gesù in Galilea.
1. (12-16) In adempimento alle profezie, Gesù porta la luce alla regione di Galilea.
Or Gesù, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò nella Galilea. Poi lasciò Nazaret e venne ad abitare a Capernaum, città posta sulla riva del mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse:
«Il paese di Zabulon, il paese di Neftali,
Sulla riva del mare, la regione al di là del Giordano,
La Galilea dei gentili,
Il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande luce,
E su coloro che giacevano nella regione e nell’ombra della morte,
Si è levata la luce».
a. Or Gesù, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò nella Galilea: Giovanni 3:22 e 4:1-2 indicano che il ministero iniziale di Gesù con i Suoi discepoli fu un ministero di battesimi al Giordano. Dopo qualche tempo e in seguito all’arresto di Giovanni Battista, Gesù si recò in Galilea per dare il via al Suo ministero itinerante in quella regione.
i. Il Vangelo di Giovanni (Giovanni 1:19-2:12) riporta la prima parte del ministero svoltasi in Galilea e in Giudea prima che Gesù si dirigesse in Galilea come descritto qui. La parte iniziale del ministero in Giudea comprende la prima chiamata dei discepoli e le nozze di Cana (in Galilea), e la prima purificazione del tempio, seguita dal Suo dialogo con Nicodemo (in Giudea). Inoltre, Giovanni ci dice ciò che accadde quando Gesù si mise in viaggio verso nord per raggiungere la Galilea, attraversando la Samaria, dove incontrò la donna samaritana al pozzo.
ii. L’imprigionamento di Giovanni dà il via a tutto questo. “La Galilea era la tetrarchia assegnata a Erode, il quale aveva imprigionato Giovanni. Nostro Signore si recò in quella regione per continuare il ministero dell’uomo messo a tacere… Così è stato e così è tuttora. Il male può zittire una voce, ma non può impedire la proclamazione della Parola. Se Giovanni è in prigione, allora Gesù fa progredire il messaggio.” (Morgan)
b. Si ritirò nella Galilea: La Galilea era una regione fertile, all’avanguardia e densamente popolata. Secondo i numeri forniti dallo storico ebreo Flavio Giuseppe, c’erano circa tre milioni di abitanti in Galilea, un’area dall’estensione minore di quella dello stato del Connecticut.
i. In un’area di circa 100 per 50 chilometri, Flavio Giuseppe riporta la presenza di circa 204 villaggi, nessuno dei quali aveva una popolazione inferiore a 15.000, ammontando così a più di tre milioni di abitanti nella regione.
ii. La Galilea era abitata prevalentemente da gentili, ma pur sempre con un gran numero di città e cittadini giudei. Inoltre, la Galilea era conosciuta come una regione incredibilmente fertile. Molte fattorie di successo avevano beneficiato del buon terreno.
c. Lasciò Nazaret e venne ad abitare a Capernaum: Ciò accadde perché le persone avevano respinto Gesù nella Sua stessa patria (Luca 4:16-30). Era importante che Gesù si fosse stabilito a Capernaum e non a Nazareth.
i. È possibile che Matteo fosse particolarmente interessato a Capernaum perché era dove lui stesso aveva abitato (Matteo 9:1-9). Anche Pietro aveva una casa a Capernaum (Matteo 8:14, Marco 1:29 e 2:1).
ii. Dopo che lasciò Nazaret, Gesù non andò a stabilirsi a Gerusalemme o in Giudea.Andare a Gerusalemme sarebbe sembrata una pianificazione di carriera più intelligente da parte del Messia, ma Gesù venne ad abitare a Capernaum. “La migrazione a Capernaum non viene annotata formalmente negli altri Vangeli, ma Capernaum compare in tutti i sinottici come il fulcro principale del ministero galileo di Cristo.” (Bruce)
iii. “Qui dimorava in una casa, presa in affitto o in prestito, considerato che di Suo non aveva dove posare il capo, Matteo 8:20. Qui pagava i tributi come residente e vi tornava per ritirarsi ogni volta che era stanco.” (Trapp)
d. Affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia: Come da sua consuetudine, Matteo vede il ministero di Gesù in Galilea come l’adempimento di una profezia. La luce è giunta in questa regione, abitata perlopiù da gentili, come è stato profetizzato da Isaia 9:1-2 riguardo al ministero del Messia.
i. “Nella disprezzata Galilea, il luogo in cui le persone vivono nelle tenebre (in altre parole, senza i benefici religiosi e di culto presenti a Gerusalemme e in Giudea)… qui si è levata la luce.” (Carson)
ii. “La Galilea dei gentili era a quel tempo una descrizione tanto più appropriata di quanto lo fosse stata ai giorni di Isaia, dato che le migrazioni seguenti di popolazione avevano reso predominante la presenza gentile, finché non fu adottata di proposito una politica di giudaizzazione da parte dei sovrani Asmonei, risultando così in una popolazione particolarmente eterogenea.” (France)
2. (17) Descrizione generale del messaggio di Gesù.
Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!»
a. Gesù cominciò a predicare: Si potrebbe dire che questa fosse l’occupazione principale di Gesù. Egli guariva e ministrava a molti in maniera miracolosa, anche se, in linea generale, sarebbe più corretto dire che Gesù era un predicatore e un insegnante che guariva, piuttosto che un guaritore che anche predicava e insegnava. Si tratta della priorità del ministero di Gesù, come affermato in Matteo 4:23.
i. Predicare: “La parola in greco è kerussein, termine usato per denotare la proclamazione di un araldo inviato da un re. Kerux è la parola greca per araldo, l’uomo che consegnava un messaggio direttamente da parte del re.” (Barclay)
b. Ravvedetevi: Il vangelo predicato da Gesù cominciava nello stesso modo in cui iniziava il vangelo annunciato da Giovanni – con una chiamata al ravvedimento (Matteo 3:2). Infatti, poiché Gesù aspettò finché Giovanni non fosse stato messo in prigione (Matteo 4:12), probabilmente riteneva di dover riprendere da dove Giovanni si era fermato. Ma Gesù sarebbe andato ben al di là di quanto Giovanni avesse mai fatto, perché Giovanni aveva annunciato la venuta del Messia, e Gesù è il Messia.
c. Perché il regno dei cieli è vicino: Alcuni fanno delle distinzioni artificiose tra il regno dei cieli e il regno di Dio. In realtà, non sembra esserci alcuna differenza, soprattutto alla luce dell’usanza ebraica di non pronunciare quasi mai il nome di Dio direttamente, ma di alludere a Lui mediante il luogo della Sua dimora, nei cieli – un’usanza che Matteo, un giudeo che scrive ai giudei, impiega spesso.
3. (18-22) Quattro uomini vengono chiamati ad essere discepoli.
Or Gesù, camminando lungo il mare della Galilea, vide due fratelli: Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete nel mare, poiché erano pescatori; e disse loro: «Seguitemi e io vi farò pescatori di uomini». Or essi, lasciate prontamente le reti, lo seguirono. E, proseguendo il cammino, vide due altri fratelli: Giacomo, il figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, i quali riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi, lasciata prontamente la barca e il padre loro, lo seguirono.
a. Vide due fratelli… i quali gettavano la rete nel mare: Non è la prima volta che Gesù incontra questi uomini (gli altri vangeli descrivono incontri precedenti, Giovanni 1:35-42 e Luca 5:3), ma questa è la volta in cui Gesù li chiama a lasciare le loro professioni e a seguirlo con un impegno a tempo pieno.
i. “L’attività di pesca del luogo era redditizia e i suoi pescatori non erano necessariamente poveri (la famiglia di Zebedeo aveva assunto degli operai, Marco 1:20).” (France)
ii. Solitamente Dio chiama le persone mentre sono impegnate a fare altro. Gesù chiamò gli apostoli, intanto che gettavano la rete nel mare o riassettavano le reti. “Erano impegnati in un’occupazione legittima quando furono chiamati a essere ministri: nostro Signore non chiama dei nullafacenti ma dei pescatori.” (Spurgeon)
·Saul cercava le asine di suo padre.
·Davide custodiva le pecore di suo padre.
·I pastori facevano la guardia alle loro greggi.
·Amos coltivava a Tekoa.
·Matteo lavorava al banco delle imposte.
·Mosè si prendeva cura delle pecore di suo suocero.
·Gedeone trebbiava il grano.
b. Seguitemi e io vi farò pescatori di uomini: A quel tempo era consuetudine che un rabbino avesse dei discepoli; la richiesta di Gesù a questi uomini di rimanere con Lui costantemente e di imparare da Lui non aveva nulla di settario. Per certi versi, Gesù offrì loro un’istruzione tradizionale ai piedi di un rabbino; per altri versi, si trattava di un’istruzione rabbinica molto diversa dal normale.
i. Seguitemi “avrebbe fatto pensare subito ai discepoli di un rabbino… che lo seguivano letteralmente ovunque per assimilare i suoi insegnamenti, sebbene dipendesse dalla loro scelta e non dalla sua convocazione. (France)
ii. “Egli, tuttavia, andò più lontano di Giovanni, il quale poteva solo annunciare e indicare un altro. Gesù, al Suo annuncio, fece seguire subito delle parole pronunciate a degli individui: ‘Seguitemi’, reclamando così la posizione di Re.” (Morgan)
c. Lasciate prontamente le reti… lasciata prontamente la barca e il padre loro, lo seguirono: La risposta immediata di questi discepoli ci è di grande esempio. Poi i primi discepoli fecero ciò che ogni discepolo di Gesù dovrebbe fare: lo seguirono.
i. Seguire Gesù significa lasciarsi qualcosa alle spalle. La samaritana lasciò il suo secchio, Matteo lasciò il suo banco delle imposte e il cieco Bartimeo lasciò il suo vestito per seguire Gesù.
4. (23-25) Descrizione del ministero di Gesù in Galilea.
E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. E grandi folle lo seguivano dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
a. Insegnando nelle loro sinagoghe: Le usanze della sinagoga del tempo diedero a Gesù molte opportunità di insegnare, visto che davano spesso ai visitatori – soprattutto ai più illustri – la possibilità di parlare.
i. “Dopo il discorso c’era un tempo per parlare, fare domande e discutere. La sinagoga era il luogo ideale in cui proporre un nuovo insegnamento alle persone.” (Barclay)
b. Insegnando… predicando l’evangelo del regno: La differenza tra insegnando e predicando riguarda l’enfasi e la maniera, non il contenuto.
i. “La predicazione è la proclamazione rigorosa di certezze; l’insegnamento è la spiegazione del loro significato e del loro valore.” (Barclay)
c. Ogni malattia e ogni infermità: La capacità di Gesù di guarire ogni tipo di infermità è la dimostrazione che Egli ha potere autentico sul danno causato dalla caduta dell’uomo. La Sua autorità sui demoni (indemoniati) mostra che Egli ha potere autentico su tutta la creazione.
i. È la prima volta nel Nuovo Testamento che vengono menzionati gli indemoniati ed è un concetto che compare raramente nell’Antico Testamento (Saul ne era un esempio, il quale era tormentato da uno spirito, come descritto in 1 Samuele 18:10, 19:9). C’è ovviamente molta più testimonianza sulla possessione demoniaca nelle pagine del Nuovo Testamento che in quelle dell’Antico Testamento o nel mondo occidentale contemporaneo. Sono stati dati diversi suggerimenti a tal proposito.
·Alcuni credono che Dio avesse dato al diavolo maggiore libertà di affliggere l’uomo in questo modo per fornire maggiori prove sui requisiti di Gesù quale Messia.
·Alcuni credono che Dio avesse dato al diavolo maggiore libertà di affliggere l’uomo in questo modo per riprendere i sadducei, i quali non credevano nell’esistenza di esseri soprannaturali come gli angeli e i demoni.
·Alcuni credono che non ci fosse, in effetti, una maggiore libertà e che oggi la possessione demoniaca sia presente in egual misura, sebbene non venga ritenuta tale.
·Alcuni credono che ci siano semplicemente meno casi di possessione demoniaca in quelle culture che sono state influenzate dal vangelo nel corso dei secoli, ma molti di più nelle culture pagane e/o animiste.
·Alcuni credono che Satana stesso non sia interessato alla strategia di una diffusa possessione demoniaca tra le persone del mondo occidentale contemporaneo, perché ritiene l’anonimato e lo scetticismo spirituale degli strumenti più efficaci.
d. Grandi folle lo seguivano: Gesù aveva un proposito nel permettere che le grandi folle fossero attirate da miracoli tanto sensazionali. Voleva ammaestrare le moltitudini, non solamente impressionarle con dei miracoli.
i. “Pur tenendo conto dell’esagerazione di un racconto popolare, questo parla di un impatto straordinario.” (Bruce)
ii. “La fama di Cristo si diffuse senza dubbio molto lontano a motivo del bene che fece e dei miracoli che compì… tutti, qui come prima, non può significare altro che davvero molti erano indisposti e malati per quanto riguarda la loro salute fisica.” (Clarke)
iii. “Le persone di tutte queste aree ‘seguivano’ Gesù. Malgrado le argomentazioni contrarie, ‘seguire’ non indica necessariamente un discepolato stabile. Potrebbe, come in questo caso, fare riferimento a coloro che ad un certo punto seguivano Gesù nel Suo ministero itinerante, venendo così considerati vagamente dei discepoli.” (Carson)
© 2023 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com