Marco 3




Marco 3 – Dodici Persone Scelte in veste di Seguaci di Gesù

A. Gesù: odiato, adorato e seguito.

1. (1-6) Il Signore del sabato guarisce di sabato.

Poi Egli entrò di nuovo nella sinagoga, e là c’era un uomo che aveva una mano secca. Ed essi lo stavano ad osservare per vedere se lo avesse guarito in giorno di sabato, per poi accusarlo. Ed Egli disse all’uomo che aveva la mano secca: «Alzati in mezzo a tutti!». Poi disse loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o del male, salvare una vita o annientarla?». Ma essi tacevano. Allora Egli, guardatili tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse a quell’uomo: «Stendi la tua mano!». Egli la stese e la sua mano fu risanata come l’altra. E i farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di Lui, come farlo morire.

a. C’era un uomo che aveva una mano secca: “La mano dell’uomo era secca, ma la misericordia di Dio gli aveva ancora preservato l’uso dei piedi: e li usa per andare all’adorazione pubblica di Dio, e Gesù lo incontra e lo guarisce proprio lì. È proprio vero il proverbio – Non siamo mai messi troppo male, potrebbe andarci molto peggio!” (Clarke)

b. Lo stavano ad osservare per vedere se lo avesse guarito in giorno di sabato: Coloro che criticavano Gesù si aspettavano che guarisse quest’uomo con la mano secca. In base dunque alle loro previsioni, stavano ammettendo che Gesù aveva il potere divino di operare miracoli. Sapendo questo, lo stavano ad osservare […] per poi accusarlo. Sapevano cosa poteva fare Gesù, ma questa consapevolezza non li avvicinava a Gesù. Come se un tizio fosse capace di volare, ma le autorità vogliono sapere se è in possesso della licenza di volo.

i. I capi religiosi osservavano Gesù da vicino ma senza amore per Lui. Sapevano di Gesù, ma non Lo conoscevano.

ii. Essi sapevano anche che Gesù avrebbe fatto qualcosa nel momento in cui avesse visto quest’uomo bisognoso. Da questo punto di vista, questi criticoni avevano più fede di molti di noi, perché a volte dubitiamo che Gesù voglia soddisfare i bisogni degli altri.

c. È lecito in giorno di sabato fare del bene o del male, salvare una vita o annientarla? Nella Sua domanda ai capi religiosi, Gesù sottolineò la verità riguardo al sabato: non c’è mai un giorno sbagliato per fare qualcosa che sia veramente buono.

i. Secondo le loro tradizioni relative al sabato, se ti tagliavi il dito, ti era permesso fermare l’emorragia, ma non potevi mettere una pomata sul taglio: potevi impedire che il taglio peggiorasse, ma non ti era permesso di farlo migliorare.

d. Allora Egli, guardatili tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore: Questo è uno dei pochi passaggi in cui Gesù viene descritto come “indignato”. Era indignato per la durezza del cuore degli uomini.

i. Gesù era indignato perché questa era un’opportunità perfetta per i Suoi oppositori di cambiare idea su di Lui e sulle loro tradizioni. Essi, però, si rifiutarono di cambiare idea e respinsero Gesù. Qua possiamo vedere che Gesù usò deliberatamente questa occasione per provocare una risposta. Gesù avrebbe potuto guarire l’uomo il giorno successivo. Gesù avrebbe potuto farlo in privato, ma scelse di farlo in quel momento e in quel luogo.

e. Stendi la tua mano! Qui Gesù comandò all’uomo con la mano secca di fare qualcosa di impossibile: muovere la mano paralizzata. L’uomo fece lo sforzo iniziale e Dio fece il resto. Dio non ci comanda mai senza abilitarci.

i. “Quest’uomo avrebbe potuto ragionare così: ‘Signore, la mia mano è secca; come posso dunque stenderla? Prima guariscila e poi farò come Tu comandi.’ Questo può sembrare ragionevole, ma nel suo caso sarebbe stata stoltezza. Quando il Signore glielo comandò, fece lo sforzo, e nel farlo fu guarito!” (Clarke)

f. I farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di Lui, come farlo morire: Gesù non fece altro che un miracolo meraviglioso. In risposta, due gruppi precedentemente nemici (i farisei e gli erodiani) si unirono in accordo per un’unica causa: far morireGesù.

i. Luca 6:11 dice che gli oppositori di Gesù erano pieni di rabbia quando Egli guarì quest’uomo. Qual era il peccato più grave contro Dio e la vera violazione del sabato? Quando Gesù guarì l’uomo, o quando questi uomini pieni di odio complottarono l’assassinio di un uomo che non peccò mai contro nessuno?

ii. Una strofa di My Song is Love Unknown di Samuel Crossman coglie questa ironia:

Perché, che cosa ha fatto il mio Signore,
Per causare questa rabbia e disprezzo?
Ha fatto correre lo zoppo
E ha dato la vista ai ciechi.
Quali offese! Eppure, queste sono le ragioni
Quali offese, eppure, queste sono le ragioni
Per le quali il Signore Altissimo muore così crudelmente.

iii. “Gli erodiani non erano un partito religioso; erano un gruppo di ebrei che simpatizzavano con il re Erode e sostenevano il suo governo.” (Wiersbe)

2. (7-12) Moltitudini vengono da Gesù.

Ma Gesù si ritirò con i Suoi discepoli verso il mare; e una gran folla lo seguì dalla Galilea e dalla Giudea, ed anche da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano; similmente una gran folla dai dintorni di Tiro e di Sidone, udendo le grandi cose che Egli faceva, venne a Lui. Allora Egli disse ai Suoi discepoli di tenergli sempre pronta una barchetta, per non essere schiacciato dalla folla. Poiché Egli ne aveva guariti molti, tutti quelli che avevano malattie si accalcavano attorno a Lui per toccarlo. E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si prostravano davanti a Lui e gridavano, dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma Egli li sgridava severamente, perché non dicessero chi Egli fosse.

a. Gerusalemme […] Idumea e da oltre il Giordano […] dai dintorni di Tiro e di Sidone: Le folle venivano da Gesù vicino al mare di Galilea da luoghi lontani. Tuttavia, sembra che questa folla fosse attratta da Gesù più per via delle Sue opere miracolose che per il Suo messaggio (udendo le grandi cose che Egli faceva).

i. È meraviglioso che le persone siano attratte da Gesù. Tuttavia, se pongono l’attenzione su ciò che Egli è in grado di fare per loro, anziché su Chi Egli è, non lo seguiranno a lungo.

b. Si prostravano davanti a Lui e gridavano, dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio!»: “I demoni si rivolgevano a Gesù come al divino Figlio di Dio nel futile tentativo di renderlo inoffensivo. Queste grida di riconoscimento erano progettate per controllarlo e spogliarlo del Suo potere, in base all’idea che la conoscenza del nome preciso o delle qualità di una persona potessero conferire padronanza su di Lui.” (Lane)

3. (13-15) Gesù sceglie i Dodici.

Poi egli salì sul monte, chiamò presso di sé quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui. Quindi ne costituì dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare, e avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni.

a. Egli salì sul monte: In questo momento Gesù si trovava in un punto critico del Suo ministero. Per affrontare tutto ciò che lo stava ostacolando, trascorse un’intera notte in preghiera (Luca 6:12) e scelse 12 discepoli.

·Egli aveva offeso le tradizioni dei capi religiosi e loro avevano tramato la Sua rovina.

·Grandi folle lo seguivano, ma non erano interessate al Suo messaggio spirituale e avrebbero potuto velocemente voltargli le spalle e mettersi contro di Lui.

·Gesù rispose a questa situazione pregando e scegliendo dei leader, che avrebbe poi ammaestrato.

b. Ne costituì dodici: Da un certo punto di vista, nessun evento fu più importante di questo nei tre anni di ministero che precedettero la croce. Questi erano gli uomini che avrebbero portato avanti ciò che Egli aveva iniziato; senza di loro l’opera di Gesù non si sarebbe mai estesa in tutto il mondo. Pertanto, fece una scelta ispirata dalla saggezza divina: chiamò presso di sé quelli che volle.

c. Chiamò presso di Sé: Un discepolo era uno studente, ma non come quelli che si siedono in classe e ascoltano una lezione. Un discepolo imparava stando con il suo maestro e ascoltandolo. Un discepolo era un allievo e imparava direttamente dal maestro, in prima persona.

d. Quindi ne costituì dodici perché stessero con Lui: Li scelse tra la Sua ampia cerchia di seguaci, e li costituì, perché stessero con Lui. Il primo lavoro dei discepoli era semplicemente quello di stare con Gesù, di imparare da Lui. Li scelse anche perché potesse mandarli a predicare.

i. Un predicatore è utile a Gesù solo se “è stato con” Gesù. Coloro che predicano senza avere una relazione reale e personale con Gesù Cristo non possono produrre un frutto eterno.

ii. “Un discepolo era un allievo, un apprendista, ma nel primo secolo uno studente non si limitava a studiare una materia; egli seguiva l’insegnante. Il termine ‘discepolo’ ha un elemento di relazione personale che il termine ‘studente’ non ha.” (Morris)

e. Potesse mandarli a predicare, e avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni: Quando qualcuno è stato con Gesù ed è stato mandato per servirlo, ci si aspetta che Gesù gli dia il potere necessario per farlo, incluso il potere di vedere opere miracolose (guarire le infermità e di scacciare i demoni) compiersi davanti ai propri occhi.

i. “I compiti di un ministro di Cristo sono: 1°- Predicare il vangelo; 2°- Essere un medico per le anime; 3°- Dichiarare guerra al diavolo e distruggere il suo regno.” (Clarke)

4. (16-19) La lista dei Dodici.

Essi erano: Simone al quale pose nome Pietro; Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerges, che vuol dire: “Figli del tuono”; Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo, e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.

a. Pietro; Giacomo […] Giovanni: Non sappiamo molto riguardo a questi 12 uomini. Ci viene fornita qualche informazione riguardo a Pietro, Giacomo, Giovanni e Giuda. Degli altri otto, tuttavia, conosciamo solo i loro nomi. La loro fama è riservata al cielo, dove i loro nomi sono sulle 12 fondamenta della città celeste di Dio (Apocalisse 21:14).

i. La Bibbia dà importanza alla fama, ma alla fama in cielo. Per la maggior parte, questo gruppo non era “famoso” nel senso in cui pensiamo alla fama nel XXI secolo. Dobbiamo imparare a dare importanza e rispettare la fama in Cielo, non la fama moderna.

b. Ci sono molte connessioni interessanti all’interno di questo gruppo. Ci sono fratelli (Giacomo e Giovanni, Pietro e Andrea); soci in affari (Pietro, Giacomo e Giovanni erano tutti pescatori); oppositori politici (Matteo, il pubblicano che collaborava con i Romani, e Simone, lo zelota che odiava i Romani); e uno che avrebbe tradito Gesù (Giuda Iscariota).

i. Marco scrive una “nota per i Gentili” traducendo Boanerges – che significa “Figli del tuono”ed è forse un riferimento all’indole impetuosa di Giacomo e Giovanni (come sono descritti in Luca 9:54).

ii. Cananeo non ha nulla a che fare con la sua provenienza geografica. È la parola ebraica per “zelante”, che identifica Simone come membro del gruppo politico radicale degli Zeloti.

iii. “Il cognome di Giuda, Iscariota, indica probabilmente che era un uomo di Kerioth: sembra quindi che fosse l’unico Giudeo tra i Dodici.” (Geldenhuys)

iv. Sembra che i nomi dei Dodici vengano solitamente elencati in coppie. “Dal momento che Gesù inviò i Suoi apostoli a due a due, questo era un modo logico per elencarli.” (Wiersbe)

·Pietro e Andrea.

·Giacomo e Giovanni.

·Filippo e Bartolomeo (chiamato anche Natanaele in Giovanni 1:45).

·Tommaso (il cui nome significa “gemello”) e Matteo (Levi).

·Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo (chiamato anche Giuda, figlio di Giacomo, in Giovanni 14:22).

·Simone lo Zelota e Giuda Iscariota.

c. E Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì: La scelta di Giuda era importante tanto quanto la scelta di uno qualsiasi degli altri discepoli, ma in molti si chiedono perché Gesù lo abbia scelto.

·Non era perché Gesù non sapesse come sarebbe successo. Gesù disse ai Suoi discepoli che li aveva scelti e sapeva che uno di loro era un diavolo.

·Non era perché non ci fosse nessun altro tra i quali scegliere. Poteva far sorgere seguaci dalle pietre e avrebbe potuto facilmente trovare qualcun altro.

·Non era perché volesse una persona scandalosa, o “un cattivo” – non leggiamo di alcuno scandalo riguardante Giuda durante il ministero di Gesù. Gli altri discepoli fecero cose molto più stupide nei tre anni vissuti con Gesù.

i. Un uomo una volta chiese a un teologo: “Perché Gesù ha scelto Giuda Iscariota come suo discepolo?” L’insegnante rispose: “Non lo so, ma ho una domanda ancora più difficile: perché Gesù ha scelto me?”

B. Gesù risponde alle accuse.

1. (20-21) Un’accusa da parte della Sua stessa famiglia.

Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo. E quando i Suoi parenti udirono ciò, uscirono per prenderlo, perché dicevano: «Egli è fuori di Sé».

a. Tanto che non potevano neppure prendere cibo: La folla premeva a tal punto su Gesù e sui Suoi discepoli che questi non avevano né il tempo né lo spazio fisico per mangiare.

b. I Suoi parenti: Si riferisce alla famiglia di Gesù e ai Suoi amici intimi. Poiché Gesù era cresciuto in Galilea e lì aveva praticato il Suo ministero, molti Lo conoscevano prima che diventasse così popolare.

c. Egli è fuori di Sé: Possiamo pensare ad alcuni motivi per cui alcuni dei Suoi parenti pensavano che Gesù fosse fuori di testa.

·Egli aveva lasciato un’attività prospera per diventare un predicatore itinerante.

·I leader religiosi e politici complottavano per assassinarlo, ma Lui non si tirava indietro (Marco 3:6). Erano preoccupati perché gli volevano bene.

·Folle enormi avevano cominciato a seguire Gesù, e sapevano come tale fama, attenzione e celebrità potessero portare qualcuno a montarsi la testa (Marco 3:7-8).

·Aveva mostrato di possedere un potere spirituale e un ministero che non aveva mai mostrato precedentemente Sua vita privata (Marco 3:9-11). Forse c’era qualcosa che non andava?

·Aveva scelto un gruppo di discepoli così strano che il Suo giudizio poteva essere messo in dubbio (Marco 3:13-19).

·Ma la goccia che fece traboccare il vaso fu questa: la pressione che Gesù stava subendo per via di questo incredibile ministero Gli faceva persino saltare i pasti abituali (tanto che non potevano neppure prendere cibo).

i. Gesù doveva costantemente far fronte al rifiuto dei leader religiosi e politici del tempo e, in un certo senso, il loro odio per Gesù aveva un motivo: stava minacciando il loro status quo. Indubbiamente, era molto più doloroso e difficile per Gesù far fronte al modo in cui i Suoi parenti lo rigettavano. Non è facile essere profondamente fraintesi quando cerchi di camminare con Dio. “Quando il Signore disse ‘i nemici dell’uomo saranno quelli di casa sua’ (si veda: Matteo 10:36), potrebbe aver parlato per esperienza, un’esperienza amara.” (Cole)

ii. I fratelli di Gesù non credettero in Lui se non fino a dopo la Sua risurrezione. Durante il Suo ministero terreno, Lo prendevano in giro e Lo istigavano a dare prova di Sé stesso (Giovanni 7:3-5).

2. (22) Un’accusa da parte dei capi religiosi.

Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha Beelzebub e scaccia i demoni con l’aiuto del principe dei demoni».

a. Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme: Si trattava di una delegazione ufficiale di esperti da Gerusalemme venuta in Galilea per osservare e valutare il ministero di Gesù. L’opinione di questi scribi aveva una grande influenza su molte persone.

i. “È possibile che questi fossero funzionari ufficiali del Grande Sinedrio che vennero ad esaminare i miracoli di Gesù e per determinare se Capernaum dovesse essere dichiarata ‘città stregata’, preda di un predicatore apostata.” (Lane)

b. Egli ha Beelzebub: Accusarono veramente Gesù di essere posseduto da Satana. “Egli ha Beelzebub, implicando che Beelzebub possedeva Lui, e lo usava come suo agente. L’espressione punta a qualcosa di più di un’alleanza: alla possessione, e su larga scala.” (Expositor’s)

i. Non avevano detto che Gesù era posseduto da un demone qualsiasi, ma da Satana stesso. Questo era “un complimento involontario all’eccezionale potenza e grandezza di Gesù.” (Expositor’s)

ii. Questa non fu l’unica volta in cui Gesù venne insultato in questo modo.

·“Egli ha un demone ed è fuori di Sé; perché lo ascoltate?” (Giovanni 10:20)

·“Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?” (Giovanni 8:48)

·“Noi non siamo nati da fornicazione.” (Giovanni 8:41)

·“Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.” (Luca 7:34)

·“Tu hai un demone.” (Giovanni 7:20)

c. Scaccia i demoni con l’aiuto del principe dei demoni: Luca 11:14 ci dice che questa accusa arrivò in seguito ad un’incredibile liberazione demoniaca. I capi religiosi attribuirono quest’opera di Gesù a Satana (Beelzebub).

i. I Suoi amici e parenti Lo fraintesero, ma gli scribi che erano discesi da Gerusalemme lo attaccarono con crudeltà e cinismo. Per via della loro posizione ufficiale, questo fu il primo passo nel complotto per uccidere Gesù, a cui si fa riferimento in Marco 3:6. Prima di poterlo uccidere, dovevano screditare Gesù agli occhi della moltitudine.

d. Beelzebub: Questo nome si riferisce chiaramente a Satana, ma è un nome difficile da analizzare. Potrebbe essere stato coniato perché era simile alla frase ebraica che significava “Signore delle mosche.”

i. “Si suppone che [Beelzebub] e Baalzebub il dio mosca, adorato a Ekron fossero lo stesso idolo […] il cui nome fu successivamente cambiato dagli ebrei in Baal zebul, il dio del letame, un titolo di massimo disprezzo.” (Clarke)

3. (23-27) Gesù risponde a coloro che avevano attribuito la Sua opera a Satana.

Ma Egli, chiamatili a sé, disse loro in parabole: «Come può Satana scacciare Satana? E se un regno è diviso contro sé stesso, quel regno non può durare. E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non può durare. Così, se Satana insorge contro sé stesso ed è diviso, non può durare, ma è giunto alla fine. Nessuno può entrare in casa dell’uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non ha legato l’uomo forte; solo allora potrà saccheggiare la sua casa.

a. Come può Satana scacciare Satana? Gesù spiegò che se Egli fosse stato un agente di Satana che lavorava contro Satana, allora sicuramente il regno di Satana sarebbe stato nel mezzo di una guerra civile e non avrebbe resistito. Gesù disse questa cosa per far capire che Satana non avrebbe agito contro sé stesso.

b. Nessuno può entrare in casa dell’uomo forte e rapirgli i suoi beni: Con questo, Gesù rispose all’accusa di essere in combutta con il diavolo. Egli disse: “Non sono sottomesso a Satana. Al contrario, sto dimostrando di essere più forte di lui.”

c. Se prima non ha legato l’uomo forte: In questa parabola, Satana è l’uomo forte che custodisce ciò che gli appartiene. Il ministero di Gesù stava sconfiggendo l’uomo forte, sia scacciando il demone dall’uomo muto, sia in un senso più ampio.

d. Solo allora potrà saccheggiare la sua casa: Pensando a ogni vita liberata dal dominio di Satana, Gesù disse: “Sto saccheggiando il regno di Satana una vita alla volta.” Non c’è niente nella nostra vita che deve rimanere sotto il dominio di Satana. Colui che ha legato l’uomo forte e potrà saccheggiare la sua casa è il nostro Signore risorto.

4. (28-30) Gesù mette in guardia i capi religiosi contro il peccato imperdonabile.

In verità vi dico che ai figli degli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualunque bestemmia essi diranno, ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno; ma è sottoposto a giudizio eterno». Asseriva questo perché dicevano: «Egli ha uno spirito immondo».

a. Chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno: La bestemmia contro lo Spirito Santo è davvero grave. Colui che è colpevole di questo peccato è sottoposto a giudizio eterno. Anche in altri Vangeli (come in Luca 12:10), questo peccato è descritto come “imperdonabile”.

b. Perché dicevano: «Egli ha uno spirito immondo»: Questi capi religiosi rischiavano di bestemmiare contro lo Spirito Santo perché, dopo aver guardato l’opera perfettamente buona e meravigliosa di Dio in Gesù, dichiararono ufficialmente che si trattava di un’opera malvagia fatta in combutta con Satana. Ciò indicava che nel loro cuore stavano rifiutando Gesù con tutta fermezza: e questa poteva essere una prova che stessero bestemmiando contro lo Spirito Santo.

i. “Notate che questi uomini non avevano ancora commesso il peccato imperdonabile … Altrimenti Gesù non li avrebbe nemmeno avvertiti. Usando le Sue stesse parole, non serve avvertire un uomo che ha commesso un peccato imperdonabile perché è ormai senza speranza.” (Steadman)

c. Chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno: In molti si chiedono quale sia la bestemmia contro lo Spirito Santo, e alcuni si chiedono se magari hanno commesso questo peccato. L’avvertimento di Gesù ci fa riconoscere il terribile pericolo della bestemmia contro lo Spirito Santo e il nostro bisogno di evitare tale peccato a tutti i costi. E tuttavia, dobbiamo proteggere i nostri cuori dall’accusa ingiustificata di questo peccato.

i. Comprendiamo che cosa sia la bestemmia dello Spirito Santo se comprendiamo innanzitutto in che cosa consiste il ministero dello Spirito Santo. Riguardo al ministero dello Spirito Santo, Gesù ha detto: Quando verrà il Consolatore che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, Egli testimonierà di Me (Giovanni 15:26).

ii. Pertanto, quando rifiutiamo costantemente l’opera che lo Spirito Santo vuole compiere in noi e quando il nostro rifiuto di ciò che Egli vuole dirci riguardo a Gesù è continuo e deciso, allora bestemmiamo contro lo Spirito Santo.

iii. La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonata – non perché sia un peccato “troppo grande” per Dio da perdonare, ma perché è un atteggiamento del cuore che non ha alcun interesse nel perdono di Dio. Questo peccato non sarà mai perdonato perché non vuole mai essere perdonato nel modo in cui Dio sceglie di perdonare.

iv. “Lo scopo di queste parole non è quello di tormentare anime ansiose che desiderano sinceramente conoscere Cristo, ma è quello di spiccare come un cartello luminoso che avverte del pericolo di persistere nel rifiuto della testimonianza di Cristo da parte dello Spirito; un pericolo che porta la coscienza bruciata a non rispondere più al messaggio del vangelo.” (Ironside)

5. (31-35) Gesù spiega quali sono le Sue vere relazioni familiari.

Nel frattempo, giunsero i Suoi fratelli e Sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Or la folla sedeva intorno a Lui, e gli dissero: «Ecco, Tua madre e i Tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano». Ma Egli rispose loro, dicendo: «Chi è Mia madre, o i Miei fratelli?». Poi guardando in giro su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco Mia madre e i Miei fratelli. Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è Mio fratello, Mia sorella e madre».

a. I Suoi fratelli e Sua madre: Forse questi parenti di Gesù lo mandarono a chiamare per portare a termine il complotto descritto in Marco 3:21, per prenderlo, pensando che Gesù fosse fuori di sé.

b. Chi è Mia madre, o i Miei fratelli? Ci saremmo potuti aspettare che la famiglia di Gesù avrebbe avuto privilegi speciali. Quasi ci sorprende che invece non li abbiano. Eppure, non sembra che i fratelli di Gesù abbiano mai sostenuto il Suo ministero prima della Sua morte e risurrezione (Giovanni 7:5).

i. Fratelli: Gesù aveva chiaramente dei fratelli. L’idea cattolica della verginità perpetua di Maria è in contraddizione con il semplice significato della Bibbia. Addirittura, molti manoscritti affidabili aggiungono e le Tue sorelle a tua madre e i tuoi fratelli. “Secondo una lettura di diversi manoscritti, questi includevano tra i presenti anche delle sorelle.” (Expositor’s)

c. Chiunque fa la volontà di Dio, questi è Mio fratello, Mia sorella e madre: Il terzo capitolo di Marco finisce con un enorme contrasto: da una parte alcuni capi religiosi sono in pericolo di dannazione eterna, dall’altra c’è l’invito a far parte della famiglia di Gesù.

© 2022 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com

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