Ebrei 9




Ebrei 9 – L’Antico Patto e il Nuovo Patto messi a Confronto

A. Descrizione delle caratteristiche dell’Antico Patto.

1. (1-5) Il tabernacolo dell’Antico Patto e i suoi arredi.

Certamente anche il primo patto ebbe degli ordinamenti per il servizio divino e per il santuario terreno. Infatti, fu costruito un primo tabernacolo in cui vi erano il candelabro, la tavola e i pani della presentazione; esso è chiamato: “Il luogo santo”. Dietro il secondo velo c’era il tabernacolo, detto: “Il luogo santissimo”, che conteneva un turibolo d’oro e l’arca del patto tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovava un vaso d’oro contenente la manna, la verga di Aaronne che era germogliata e le tavole del patto. E sopra l’arca vi erano i cherubini della gloria che adombravano il propiziatorio; di queste cose non possiamo parlarne ora dettagliatamente.

a. Il santuario terreno: Il tabernacolo designato dall’Antico Patto fu progettato da Dio, ma per un servizio terreno.

b. Fu costruito un primo tabernacolo: Il tabernacolo era una tenda di 45 piedi (15 metri) di lunghezza, 15 piedi (5 metri) di larghezza e 15 piedi (5 metri) di altezza, divisa in due stanze. La stanza più grande (il primo tabernacolo) era di 15 piedi (5 metri) per 30 piedi (10 metri) ed era il “luogo santo”. Dietro il secondo velo c’era la stanza più piccola, di 15 piedi (5 metri) per 15 piedi (5 metri), chiamato il Luogo Santissimo.

c. Il candelabro: Questa struttura per le lampade del tabernacolo aveva un’asta centrale e con sei braccia, e si trovava nel primo tabernacolo. Le sue dimensioni non vengono precisate; era d’oro puro ed era l’unica fonte di luce per il tabernacolo (Esodo 25:31-40).

d. La tavola: Si trovava nel primo tabernacolo ed era fatta di legno di acacia rivestita d’oro, 3 piedi di lunghezza (circa 1 metro), 1½ piedi di larghezza (½ metro), e 2 piedi 3 pollici (70 centimetri) di altezza. Conteneva i dodici pani della presentazione, ognuno dei quali rappresentava la comunione di Dio con le dodici tribù d’Israele (Exodus 25:23-30).

e. Il luogo santo: Questo si riferisce al primo tabernacolo, conosciuto come “luogo santo”. Un velo (una tenda spessa) separava il primo tabernacolo dal “Luogo Santissimo” (Esodo 26:31-33).

f. Il turibolo d’oro: Era fatto di legno di acacia rivestito d’oro, 1½ piedi (½ metro) quadrati, e 3 piedi (1 metro) di altezza. Si trovava davanti al velo nel “luogo santissimo” e veniva usato per bruciare incenso (Esodo 30:1-8).

g. L’arca del patto: Si trovava all’interno del Luogo Santissimo ed era una cassa in legno di acacia ricoperta d’oro, 3¾ (poco più di 1 metro) piedi di lunghezza, 2¼ (circa 70 centimetri) piedi di larghezza, e 2¼ piedi di altezza, con anelli lungo il suo lato per portarlo senza toccare l’arca stessa (Esodo 25:10-22).

i. Dentro l’arca c’erano un vaso d’oro contenente la manna (Esodo 16:33), la verga di Aaronne che era germogliata (Numeri 17:6-11), e le tavole del patto (Esodo 25:16).

· La manna ricordava a Israele la provvidenza di Dio e la loro ingratitudine.

· La verga di Aaronne ricordava a Israele la loro ribellione contro l’autorità di Dio.

· Le tavole del patto ricordavano a Israele il loro fallimento nell’osservare i Dieci Comandamenti e il resto della legge.

h. Il propiziatorio: Era il “coperchio” decorato per l’arca del patto, sul quale erano posti i cherubini. Il sangue dei sacrifici veniva asperso su di esso per il perdono dei peccati di Israele nel Giorno dell’Espiazione (Esodo 25:17-22).

i. Quando Dio guardava l’arca, vedeva i simboli del peccato, della ribellione e del fallimento di Israele. Ma quando il sangue del sacrificio veniva sparso sul propiziatorio, il sangue del sacrificio copriva la Sua vista del peccato d’Israele.

2. (6-7) Il servizio sacerdotale nel tabernacolo sotto l’Antico Patto.

Or essendo queste cose disposte così, i sacerdoti entravano continuamente nel primo tabernacolo, per compiere il servizio divino; ma nel secondo entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all’anno, non senza sangue, che egli offriva per sé stesso e per i peccati d’ignoranza del popolo.

a. I sacerdoti entravano continuamente nel primo tabernacolo, per compiere il servizio divino: I sacerdoti, come stabilito, andavano ogni giorno nel luogo santo per svolgere funzioni sacerdotali come la cura del candelabro e la sostituzione dei pani della presentazione.

b. Ma nel secondo entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all’anno: Nel secondo, conosciuto anche come “luogo santissimo”, entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all’anno, nel Giorno dell’Espiazione.

c. Entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all’anno, non senza sangue: Il suo ingresso nel secondo non era per avere comunione, ma solo per espiazione. Il sangue espiatorio era prima per i suoi peccati e poi per i peccati del suo popolo.

i. L’accesso al Luogo Santissimo era severamente limitato. Anche quando qualcuno poteva entrare, non era per una vera comunione con Dio.

ii. Gli antichi rabbini ebrei scrissero di come il sommo sacerdote non si soffermava a lungo a pregare nel Luogo Santissimo nel Giorno dell’Espiazione, perché avrebbe potuto far credere alla gente di essere stato ucciso. Quando usciva, organizzava una festa per tutti i suoi amici, perché era uscito inerme dalla presenza di Dio.

d. I peccati d’ignoranza del popolo: I peccati d’ignoranza erano lo scopo principale del Giorno dell’Espiazione. Si presumeva che avessero provveduto al peccato conosciuto attraverso le regolari offerte per i peccati e i sacrifici quotidiani.

i. A questo proposito, l’opera di Gesù è molto più grande dell’opera fatta nel Giorno dell’Espiazione. L’opera di Gesù sulla croce è sufficiente per spiare sia i peccati che facciamo nell’ignoranza che i peccati che conosciamo.

3. (8-10) Lo Spirito Santo dà comprensione riguardo al servizio sacerdotale sotto l’Antico Patto.

Lo Spirito Santo voleva così dimostrare che la via del santuario non era ancora resa manifesta, mentre sussisteva ancora il primo tabernacolo, il quale è una figura per il tempo presente; e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino, trattandosi solo di cibi, di bevande, di varie abluzioni e di ordinamenti carnali, imposti fino al tempo del cambiamento.

a. La via del santuario non era ancora resa manifesta, mentre sussisteva ancora il primo tabernacolo: Il vecchio doveva scomparire prima che la nuova via di Dio potesse essere rivelata.

b. È una figura per il tempo presente: Figura è l’antica parola greca parabole. Il tabernacolo stesso e tutto ciò che l’Antico Patto rappresentava suggerivano verità più profonde, parabole del Nuovo Patto.

c. Non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino: Il servizio sacerdotale sotto l’Antico Patto non poteva rendere perfetti e puri nella coscienza i sacerdoti che offrivano quei sacrifici.

i. Se la purificazione è incompleta per il sacerdote, tanto più lo sarà per la persona per la quale il sacerdote ha offerto il sacrificio!

d. Ordinamenti carnali, imposti fino al tempo del cambiamento: La debolezza del servizio sacerdotale sotto l’Antico Patto era la sua incapacità di affrontare il bisogno di trasformazione interiore dell’uomo. Pertanto, furono imposti fino al tempo del cambiamento.

B. Descrizione delle caratteristiche del Nuovo Patto.

1. (11) Il santuario superiore del Nuovo Patto.

Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa creazione,

a. Un tabernacolo più grande e più perfetto non fatto da mano d’uomo: Gesù, come nostro Sommo Sacerdote, esercita il suo ministero in un santuario superiore, la sala del trono di Dio. Si tratta ovviamente di un luogo più grande di quanto possa fare la mano dell’uomo.

2. (12-15) Il sacrificio superiore del Nuovo Patto.

Entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei tori e dei capri e le cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse Sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! E perciò Egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell’eterna eredità.

a. Sangue di capri e di vitelli: Il sacrificio di un animale era sufficiente per una copertura temporanea del peccato, ma solo un sacrificio perfetto poteva ottenere una redenzione eterna.

i. Il sacrificio di Gesù era superiore in quanto perfetto, volontario, razionale e motivato dall’amore.

b. Entrò una volta per sempre nel santuario… ma col proprio sangue: Nel tabernacolo, il sacrificio veniva compiuto fuori dal velo, sull’altare; ma il sangue espiatorio veniva portato nel luogo santissimo, che rappresentava il trono di Dio. Allo stesso modo Gesù doveva morire qui, fuori dal cielo e tra gli uomini peccatori, ma il pagamento della sua morte doveva essere soddisfatto nel cielo stesso.

i. Entrò nel santuario: Il Sommo Sacerdote entrava una volta all’anno, attraversando il velo e tornando indietro, lasciando che il velo cadesse dietro di sé quando usciva – la barriera rimaneva. Gesù ha squarciato il velo e rimane nel luogo più santo, il cielo stesso, accogliendoci. Questo è ciò che rende il cristianesimo accessibile, senza barriere.

ii. Col proprio sangue: “Il sangue nella Scrittura include sempre i due pensieri di una morte sofferta e di una vita offerta.” (Thomas)

iii. “Il Signore Gesù Cristo non è venuto sulla terra per offrire la riconciliazione tramite la santità della Sua vita, o con la serietà del Suo insegnamento, ma con la Sua morte.” (Spurgeon)

iv. “Il Signore Gesù non ha portato davanti a Dio le sofferenze o i meriti degli altri, ma la Sua vita e la Sua morte.” (Spurgeon)

c. Infatti, se il sangue dei tori e dei capri… li santifica, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo: Se questi sacrifici imperfetti sono stati accolti come sufficienti da Israele, allora essi dovrebbero considerare molto di più la sufficienza finale del sacrificio perfetto.

i. Le ceneri di una giovenca si riferiscono ai resti di un olocausto che sono state conservate. Le ceneri venivano cosparse nel lavacro per fornire acqua adatta alla pulizia cerimoniale (Numeri 19:1-10).

ii. Si trattava di un’ombra, che si è adempiuta ed eliminata quando Gesù offrì una purificazione perfetta. Quindi, non c’è valore nell’“acqua santa” usata dalla Chiesa Cattolica Romana.

iii. Secondo quanto riferito, è in corso la ricerca di una “giovenca rossa” che possa essere sacrificata e le cui ceneri possano essere utilizzate come parte del ripristino delle funzioni sacerdotali per un tempio ricostruito a Gerusalemme.

d. Quanto più il sangue di Cristo, … purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! Il sacrificio di Gesù è sufficiente per restaurare anche la nostra coscienza danneggiata.

i. La nostra coscienza è uno strumento meraviglioso che viene da Dio. Ma non è perfetta. La nostra coscienza può essere marchiata (1 Timoteo 4:2). La nostra coscienza può essere contaminata (Tito 1:15). La nostra coscienza può essere cattiva (Ebrei 10:22).

e. Purificherà la vostra coscienza dalle opere morte: L’idea delle opere morte probabilmente si riferisce al peccato in generale, nel senso di “opere che portano la morte”. Ma deve anche riferirsi alla vana continuazione del sacrificio dell’Antico Patto, che è certamente un’opera morta – e proprio il tipo di cosa a cui questi cristiani ebrei scoraggiati erano tentati di tornare.

f. Per servire il Dio vivente: Il credente è purificato, nella sua coscienza e in tutto il resto, non per vivere per sé stesso ma per servire il Dio vivente. L’antica parola greca tradotta servire qui è latreuo, che parla di servizio sacerdotale religioso o cerimoniale.

i. “E, cari amici, tenete a mente che d’ora in poi sarete al servizio del Dio vivente. Voi che conoscete il greco troverete che il tipo di servizio qui menzionato non è quello che lo schiavo o il servo rende al suo padrone, ma un servizio di adorazione come quello che i sacerdoti rendono a Dio. Noi che siamo stati purificati da Cristo dobbiamo rendere a Dio l’adorazione di un sacerdozio regale. È nostro compito presentare preghiere, ringraziamenti e sacrifici; è nostro compito offrire l’incenso dell’intercessione, è nostro compito accendere la lampada della testimonianza e rifornire la tavola dei pani della presentazione.” (Spurgeon)

g. Egli è il mediatore del nuovo patto… essendo intervenuta la morte: L’opera di Gesù come Mediatore si compie fondamentalmente alla Sua morte. La Sua opera celeste di mediazione si basa su quel sacrificio perfetto.

h. Per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto: Il pagamento di Gesù sulla croce ha ottenuto il riscatto per coloro che erano sotto il primo patto. Ogni sacrificio per il peccato fatto per fede sotto il comando mosaico era una cambiale pagata per intero sulla croce.

3. (16-22) La necessità della morte di Gesù.

Poiché dove c’è un testamento, ci deve essere necessariamente anche la morte del testatore. Il testamento infatti è valido solo dopo la morte di qualcuno, perché non ha alcuna forza mentre vive ancora il testatore. per questo neppure il primo fu inaugurato senza sangue. Infatti, quando tutti i comandamenti secondo la legge furono proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli, preso il sangue dei vitelli e dei capri, con acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: “Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi”. Parimenti con quel sangue egli asperse pure il tabernacolo e tutti gli arredi del servizio divino. E, secondo la legge, quasi tutte le cose sono purificate col sangue; e senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati.

a. Il testamento infatti è valido solo dopo la morte di qualcuno: Un testamento (nel senso di “ultime volontà”) ha effetto solo quando muore la persona che lo ha redatto. Perciò, Gesù doveva morire affinchè il testamento, il patto, avesse effetto.

i. “La stessa parola in greco è usata per ‘patto’ e per ‘testamento’, e sebbene il doppio uso sia difficile, non sembrano esserci dubbi che nel versetto 15 la parola significhi ‘patto’, e nei versetti 16 e 17 ‘testamento’, e poi nel versetto 18 di nuovo ‘patto’.” (Thomas)

ii. “Se si dubita che un uomo sia vivo o meno, non si può amministrare la sua eredità, ma quando si hanno prove certe che il testatore è morto, allora il testamento è valido. Così è per il benedetto Vangelo: se Gesù non è morto, allora il Vangelo è nullo.” (Spurgeon)

b. Per questo neppure il primo fu inaugurato senza sangue: È chiaro che la morte era necessaria per l’Antico Patto. Praticamente ogni parte del sistema sacrificale sotto la Legge di Mosè fu toccata dal sangue in un modo o nell’altro.

c. Senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati: Questo è un principio fondamentale dei rapporti di Dio con gli uomini. Oggigiorno, le persone pensano che il peccato venga rimesso (perdonato) dal tempo, dalle nostre buone opere, dalle nostre vite decorose o semplicemente dalla morte. Ma non c’è perdono senza spargimento di sangue, e non c’è perdono perfetto senza sacrificio perfetto.

i. Lo spargimento del sangue di Gesù è la risposta di Dio al problema del peccato dell’uomo. Nel suo sermone Lo spargimento di sangue, Spurgeon inizia mostrandoci tre folli. Il primo è un soldato ferito sul campo di battaglia. Il medico arriva dal soldato e subito il soldato vuole sapere tutto sul fucile e sul soldato che gli ha sparato. Il secondo sciocco è un capitano di nave, la cui nave sta per affondare a causa di una terribile tempesta. Il capitano non è al timone della nave, cercando di guidarla tra le onde che si infrangono; è nella sua stanza a studiare le carte nautiche, cercando di determinare la provenienza della tempesta. Il terzo stolto è un uomo malato e morente di peccato, in procinto di finire sotto le onde della giustizia di Dio, ma profondamente turbato dall’origine del male. Dovremmo guardare alla soluzione più che al problema.

4. (23-28) Il santuario perfetto riceve un sacrificio perfetto.

Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose, ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici più eccellenti di questi. Cristo, infatti, non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura delle cose vere, ma nel cielo stesso per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi, e non per offrire Sé stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo, altrimenti Egli avrebbe dovuto soffrire più volte della fondazione del mondo; ma ora, una sola volta, alla fine dell’età, Cristo è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di Sé stesso. E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di Sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza.

a. Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose: Era accettabile che i modelli delle cose celesti nel santuario terreno fossero “purificate” con sacrifici imperfetti. Ma le cose celesti stesse potevano essere purificate solo con un’offerta perfetta.

i. “La purificazione implica non solo la pulizia dalla contaminazione, ma anche la dedizione o la consacrazione. Tutti gli utensili impiegati nel servizio del tabernacolo erano, infatti, purificati anche se incapaci di qualsiasi inquinamento morale.” (Clarke)

b. Cristo, infatti, non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo… ma nel cielo stesso: Il sacrificio di Gesù è stato compiuto sulla terra, ma è la base per la Sua opera continua come nostro mediatore e Sommo Sacerdote in cielo. Lo scrittore agli Ebrei lo proclama: per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi. Non è difficile credere che Gesù possa comparire ora davanti alla presenza di Dio. Ma credere che Egli vi compaia per noi è glorioso!

c. Non per offrire Sé stesso più volte: Il ministero di Gesù per noi continua in cielo, ma non nel senso che Egli continua ad espiare il nostro peccato. Il Suo ministero continua per noi nell’intercessione e nella difesa contro l’accusatore del popolo di Dio (Apocalisse 12:10). Ma non continua nel senso che Egli deve offrire Sé stesso più volte. Il Suo sacrificio è stato una volta per tutte, e ha soddisfatto perfettamente la santa giustizia di Dio.

i. Questo passaggio e questo principio sono un rimprovero diretto alla pratica e alla teologia cattolica romana della messa. Nella messa, la Chiesa cattolica romana desidera ripetere – non ricordare, ma ripetere – il sacrificio espiatorio di Gesù innumerevoli volte. Questo è assolutamente indifendibile dal punto di vista scritturale, e nega l’opera compiuta di Gesù Cristo sulla croce. Le Scritture lo dicono chiaramente: Non per offrire Sé stesso più volte.

d. Altrimenti Egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo: Se il sacrificio di Gesù non fosse perfetto, allora dovrebbe essere continuo e costante, fin dalla fondazione del mondo. I sacrifici imperfetti devono essere ripetuti continuamente, ma un sacrificio perfetto può essere fatto una volta per sempre e genuinamente per annullare il peccato (non solo coprire il peccato, come con il sacrificio sotto l’Antico Patto). Il messaggio è chiaro: Cristo è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di Sé stesso.

i. Questo principio del sacrificio spiega perché la sofferenza dell’inferno deve essere eterna per coloro che rifiutano l’opera espiatoria di Gesù. Essi si trovano all’inferno per pagare la pena del loro peccato, ma in quanto esseri imperfetti non sono in grado di effettuare un pagamento perfetto. Se il pagamento non è perfetto, allora deve essere continuo e costante, anzi, per tutta l’eternità. Un’anima potrebbe essere liberata dall’inferno nel momento in cui il suo debito di peccato viene completamente pagato, il che è un altro modo per dire mai.

e. E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di Sé i peccati di molti: Così come certamente moriamo una sola volta e poi affrontiamo il giudizio, così Gesù dovette morire una sola volta (non ripetutamente, non continuamente) per prendere i nostri peccati.

i. Non è intenzione dello scrittore agli Ebrei discutere la questione della reincarnazione. Questo è un problema secondario; solleva semplicemente il punto ovvio, è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio. Proprio come questo è ovvio, così è chiaro che Cristo, è stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti. Per lo scrittore agli Ebrei, la verità che è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio è un principio indiscutibile.

ii. “Un uomo muore una volta, e dopo di ciò tutto è stabilito e sistemato, ed egli risponde delle sue azioni al giudizio. Una vita, una morte – poi tutto viene soppesato e il risultato viene dichiarato: “dopo questo il giudizio”. Così Cristo viene e muore una volta; e dopo questo, per Lui, anche il risultato di ciò che ha fatto, cioè la salvezza di coloro che lo cercano. Muore una volta e poi raccoglie il risultato prefissato, secondo l’analogia del genere umano, di cui è diventato membro e rappresentante.” (Spurgeon)

iii. Sebbene lo scrittore agli Ebrei non avesse intenzione di discutere della reincarnazione, qui la nega certamente e completamente. Non viviamo e moriamo, per poi vivere e morire ancora, affrontando una resa dei conti eterna un certo numero di vite più avanti. Questa è la sola vita che viviamo, dopo la quale affronteremo il giudizio. Questo significa che non ci sono seconde possibilità oltre la tomba. Ora è il momento di scegliere per Gesù Cristo, perché quando moriamo affrontiamo semplicemente il giudizio.

iv. È importante notare che il principio “è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta” non è un principio assoluto. Ci sono alcune eccezioni uniche e notevoli. Enoc (Genesi 5:24) ed Elia (2 Re 2:11) non morirono mai. Diverse persone nella Bibbia furono risuscitate dai morti (1 Re 17:22, 2 Re 13:20-21, Matteo 9:25, Giovanni 11:43-44, Atti 20:9-11), e quindi morirono due volte. Coloro che verranno presi durante il rapimento (1 Tessalonicesi 4:17) non moriranno mai una sola volta. Tuttavia, queste eccezioni straordinarie e uniche non negano il principio secondo cui gli uomini muoiono una sola volta; sono eccezioni che provano la regola.

f. Apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza: L’obiettivo della prima venuta di Gesù era di affrontare il problema del peccato attraverso il Suo sacrificio espiatorio. Ma ora, avendo affrontato perfettamente il problema del peccato, Egli viene di nuovo senza peccato, per la salvezza (nel senso di liberazione) del Suo popolo.

i. A coloro che lo aspettano: Si presume che tutti i credenti Lo aspettano con impazienza. È triste constatare che questo presupposto non sempre si rivela vero.

ii. “Dovrebbe essere una delusione quotidiana quando il Signore non viene, invece di essere, come temo, una sorta di conclusione scontata che Egli non verrà ancora.” (Spurgeon)

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