Ebrei 7




Ebrei 7 – Un Migliore Sacerdozio, Un Migliore Sommo Sacerdote

A. Il tema di Ebrei 7.

1. Lo scrittore agli Ebrei spiega ora un tema che aveva già introdotto in Ebrei 2:17: Gesù come nostro Sommo Sacerdote.

a. Ha cominciato a parlare della questione in Ebrei 5:10, ma ha dovuto prima dedicare del tempo ad avvertire questi cristiani scoraggiati del pericolo di non continuare e progredire nella loro vita cristiana.

b. Come lo scrittore di un buon giallo, lo scrittore agli Ebrei parla di un personaggio dell’Antico Testamento che molti potrebbero ritenere insignificante, e lo mette in risalto.

2. Questi cristiani di origine ebraica erano interessati a Gesù come Sommo Sacerdote, ma avevano una significativa obiezione intellettuale all’idea. Questo perché Gesù non proveniva dalla tribù sacerdotale (la tribù di Levi) o dalla famiglia sacerdotale di quella tribù (la famiglia di Aronne).

a. Lo scrittore agli Ebrei voleva eliminare questi problemi intellettuali che i cristiani ebrei avevano con il Vangelo. Questi problemi intellettuali impedivano loro di proseguire verso la maturità in Gesù.

b. Allo stesso modo, molti cristiani sono ossessionati da questioni intellettuali che potrebbero essere risolte, permettendo loro di andare avanti con Gesù. Se un cristiano è ossessionato da questioni come la creazione e l’evoluzione, la validità dei miracoli, o altre cose del genere, dovrebbe risolvere i problemi in modo da poter andare avanti con Gesù.

3. Questo capitolo è importante anche perché ci mostra in che modo dobbiamo considerare le istituzioni del sacerdozio e la Legge dell’Antico Testamento.

B. Melchisedek e la sua relazione con il sacerdozio di Aaronne.

1. (1-3) Quello che sappiamo di Melchisedek da Genesi 14:18-20.

Infatti questo Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abrahamo, mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abrahamo diede anche la decima di ogni cosa. Il suo nome significa innanzitutto “re di giustizia”, e poi anche “re di Salem”, cioè “re di Pace”. Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al Figlio di Dio, egli rimane sacerdote in eterno.

a. Andò incontro ad Abrahamo, mentre ritornava dalla sconfitta dei re: Dopo che Abrahamo sconfisse la confederazione di re che fece prigioniero suo nipote Lot, incontrò un misterioso sacerdote di nome Melchisedek, che era anche re della città di Salem (antico nome della città di Gerusalemme).

i. La storia mostra il pericolo di combinare l’autorità religiosa con quella civile. Dio, infatti, non permise ai re d’Israele di essere sacerdoti e ai sacerdoti di essere re. Melchisedek, che era il re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo, era un’eccezione unica.

b. Sacerdote del Dio Altissimo: Melchisedek non era semplicemente un adoratore del vero Dio. Aveva l’onore di portare il titolo di sacerdote del Dio Altissimo. La grandezza di Dio magnificava la grandezza del sacerdozio di Melchisedek.

i. “Qualsiasi sacerdozio è valutato in base allo status della divinità alla quale è sottoposto, il che significa che quello di Melchisedek doveva essere un tipo di sacerdozio altamente elevato.” (Guthrie)

c. E lo benedisse: Melchisedek benedisse Abrahamo, e Abrahamo diede a Melchisedek una decima, che è la decima di ogni cosa (tutto il bottino di battaglia, come menzionato in Genesi 14:20).

d. Il suo nome significa innanzitutto “re di giustizia”, e poi anche “re di Salem”, cioè “re di pace”: Il nome Melchisedek significa “re di giustizia”, ed era anche “re di pace” (perché il nome Salem significa “pace”).

i. L’ordine è sottile ma importante. Per prima cosa, Melchisedek – secondo il suo stesso nome – era “re di giustizia” e, successivamente, “re di pace”. Come sempre, la giustizia viene prima della pace. La giustizia è l’unica vera via per la pace. La gente cerca quella pace nella fuga, nell’evasione o nel compromesso, ma la troverà solo nella giustizia. “La pace senza giustizia è come la superficie liscia del torrente prima che faccia il suo terribile tuffo nel Niagara.” (Spurgeon)

ii. Il fatto che questi nomi abbiano un significato, e che lo Spirito Santo ne fornisca la spiegazione, dimostra che ogni parola è importante e ispirata da Dio. “Lo spirito Santo insegnava qualcosa attraverso i nomi: così l’apostolo ci istruisce nel passo davanti a noi. Credo nell’ispirazione verbale della Scrittura; quindi, capisco come ci possa essere un insegnamento anche nei nomi propri delle persone e dei luoghi. Coloro che rifiutano l’ispirazione verbale devono in effetti condannare il grande apostolo dei gentili, il cui insegnamento si basa spesse volte su una singola parola. Egli usa le parole in una maniera tale che nessuno di noi potrebbe mai fare, e – in questo – è guidato dallo Spirito del Signore, e quindi ciò che dice è giusto. Da parte mia, ho molta più paura di sminuire la Parola che di vedere troppo in essa.” (Spurgeon)

e. Senza padre, senza madre: Non viene fatta alcuna menzione della genealogia di Melchisedek nel passaggio di Genesi 14 o altrove. Per quanto riguarda il racconto biblico, non ha padre o madre, né principio di giorni né fine di vita. “Vediamo poco di lui, eppure non vediamo nulla di piccolo in lui.” (Charles H. Spurgeon)

i. Sebbene praticamente tutti i commentatori non siano d’accordo tra loro su questo punto, alcuni pensano che senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al Figlio di Dio significhi che Melchisedek era un essere celeste, se non un’apparizione pre-incarnata di Gesù stesso.

f. Fatto simile al Figlio di Dio: Melchisedek è stato fatto simile al Figlio di Dio. In realtà non è che Gesù abbia il tipo di sacerdozio di Melchisedek. Piuttosto, Melchisedek ha il tipo di sacerdozio di Gesù.

i. Fatto simile in Ebrei 7:3 è aphomoiomenos, una parola greca antica che non è usata in nessun’altra parte del Nuovo Testamento. “È una parola suggestiva che si usa nell’attivo di ‘una copia o modello facsimile’ e nel passivo di ‘fatto simile a’.” (Guthrie)

ii. “Era come se il Padre non potesse aspettare il giorno dell’ingresso sacerdotale di suo Figlio all’interno del velo, ma dovesse anticipare le meraviglie del Suo ministero, incarnandone i tratti salienti in miniatura.” (Meyer)

g. Egli rimane sacerdote in eterno: Questo si riferisce o alla continuazione dell’ordine sacerdotale di Melchisedek, o è la prova che Melchisedek era in realtà Gesù che appariva nell’Antico Testamento. Il sacerdozio di Gesù rimane fino ad oggi e fino all’eternità.

2. (4-10) Melchisedek è più grande di Abrahamo perché Abrahamo pagò le decime a Melchisedek, e perché Melchisedek benedisse Abrahamo.

Considerate pertanto quanto fosse grande costui, al quale il patriarca Abrahamo diede la decima del bottino. Ora quelli dei figli di Levi, che conseguono il sacerdozio, hanno per legge il mandato di riscuotere la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché essi pure siano usciti dai lombi di Abrahamo; costui invece, Melchisedek, pur non derivando la sua discendenza da loro, ricevette la decima da Abrahamo e benedisse colui che aveva le promesse. Ora, senza alcuna contraddizione, l’inferiore è benedetto dal superiore. Inoltre, quelli che qui ricevono le decime sono uomini mortali, là invece le riceve colui di cui è testimoniato che vive. E per così dire, lo stesso Levi, che riceve le decime, fu sottoposto alla decima in Abrahamo; egli, infatti, si trovava ancora nei lombi del padre, quando Melchisedek gli andò incontro.

a. Abrahamo diede la decima del bottino…figli di Levi… hanno per legge il mandato di riscuotere la decima del popolo: Il sacerdozio di Levi ha ricevuto le decime da Israele come un mandato. Abrahamo diede volontariamente la decima a Melchisedek. Questo rende ciò che Abramo diede a Melchisedek più grande del pagamento delle decime da parte di Israele al sacerdozio istituito da Mosè.

i. La decima del bottino: Il bottino è letteralmente la parte superiore del mucchio, riferendosi ai bottini di guerra. Quando Abramo diede la decima a Melchisedek, egli letteralmente “la prese dalla cima”.

b. E per così dire, lo stesso Levi, che riceve le decime, fu sottoposto alla decima in Abrahamo; egli, infatti, si trovava ancora nei lombi del padre, quando Melchisedek gli andò incontro: Vediamo il sacerdozio dell’Antico Testamento pagare le decime al sacerdozio di Melchisedek perché tutta la tribù di Levi era – geneticamente parlando – nei lombi di Abrahamo quando fece questo. Questo mostra che Melchisedek è in una posizione di autorità su Abrahamo e sul suo discendente Levi.

i. La frase “per così dire” in Ebrei 7:9 è importante. Lo scrittore agli Ebrei sa che sta facendo un punto allegorico; quindi, non vuole essere preso troppo alla lettera.

c. L’inferiore è benedetto dal superiore: Questo principio dimostra anche che Melchisedek era superiore ad Abrahamo perché lo ha benedetto. Da parte sua, Abrahamo accettò che Melchisedek fosse superiore quando ricevette la sua benedizione.

i. “La benedizione di cui si parla qui… non è il semplice augurare il bene agli altri, che può essere fatto da chi è inferiore verso il superiore; ma è l’azione di una persona autorizzata a dichiarare l’intenzione di Dio di donare cose buone ad un altro.” (James Macknight, citato da Adam Clarke)

C. Il bisogno di un nuovo sacerdozio.

1. (11) Il sacerdozio levitico non ha mai reso nulla perfetto.

Se dunque ci fosse stata la perfezione mediante il sacerdozio levitico (perché sotto quello fu data la legge al popolo), che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, e non designato invece secondo l’ordine di Aaronne?

a. Se dunque ci fosse stata la perfezione mediante il sacerdozio levitico: Questo dimostra il bisogno di un diverso ordine di sacerdozio. Se la perfezione fosse stata possibile mediante il sacerdozio levitico, non ci sarebbe stato bisogno di un altro sacerdozio. Eppure, Dio ha descritto un altro sacerdozio nel Salmo 110:4.

i. Il semplice fatto che Dio descrive un sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek nel Salmo 110:4 mostra che c’è qualcosa che manca nel sacerdozio secondo l’ordine di Aaronne. Dio non stabilirebbe mai un sacerdozio inutile.

ii. Il termine sacerdozio levitico descrive semplicemente il sacerdozio ebraico dell’Antico Testamento. È chiamato levitico perché la maggior parte delle istruzioni per il sacerdozio dell’Antico Testamento si trovano nel Libro del Levitico.

b. Sotto quello fu data la legge al popolo: Il sacerdozio dell’Antico Testamento è il sacerdozio associato alla Legge di Mosè. Il sacerdozio di Melchisedek è associato ad Abrahamo, non a Mosè.

2. (12) Il cambiamento del sacerdozio e il cambiamento dedell’ordine della Legge di Mosè.

Infatti, se viene cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge.

a. Se viene cambiato il sacerdozio: Questo concetto viene sviluppato logicamente dal Salmo 110:4. Dio non introdurrebbe mai un nuovo sacerdozio se non fosse necessario, e non introdurrebbe mai un sacerdozio inferiore. La semplice menzione dell’ordine di Melchisedek (in Salmo 110:4 ed Ebrei 7:11) mostra che Dio voleva che il sacerdozio fosse cambiato.

b. Necessariamente: Il sacerdozio di Aaronne era collegato alla Legge di Mosè. Quindi, se il sacerdozio è cambiato, dovremmo anche anticipare qualche cambiamento dello status o dell’ordine della Legge.

3. (13-14) Gesù non poteva essere sacerdote secondo la Legge Mosaica perché proviene dalla tribù sbagliata.

Ora Colui del quale si dicono queste cose appartiene ad un’altra tribù, di cui nessuno ha mai servito all’altare; è noto infatti che il nostro Signore è uscito da Giuda, in riferimento a cui Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.

a. Un’altra tribù, di cui nessuno ha mai servito all’altare: Secondo la Legge di Mosè, Dio comandò rigorosamente che solo quelli della famiglia di Aaronne potessero servire all’altare del sacrificio.

b. Colui del quale si dicono queste cose appartiene ad un’altra tribù: Gesù ovviamente non è della famiglia di Aaronne e nemmeno della tribù di Levi. La tribù di Giuda (la tribù della stirpe di Gesù) non aveva nulla a che fare con il sacerdozio di Aaronne, il sacerdozio associato alla Legge di Mosè. Perciò secondo il sacerdozio di Aaronne e la Legge di Mosè, Gesù non potrebbe mai essere sacerdote. Se Lui è il nostro Sommo Sacerdote, deve essere secondo un altro criterio.

4. (15-17) La dichiarazione di Dio riguardo all’appartenenza del Messia ad un altro ordine di sacerdozio nel Salmo 110:4.

E la cosa è ancora più evidente, se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek, che non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali, ma per la potenza di una vita indissolubile. Infatti, la Scrittura afferma:

“Tu Sei sacerdote in eterno,
Secondo l’ordine di Melchisedek”.

a. Non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali: Il sacerdozio di Gesù non si basa sulla legge o sull’eredità (prescrizioni carnali), ma sulla potenza della vita indissolubile di Dio.

b. Tu Sei sacerdote in eterno: Questo si potrebbe dire del Messia, che era sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek. Non si sarebbe mai potuto dire di un sacerdote secondo l’ordine di Aaronne, perché nessuno di loro aveva la potenza di una vita indissolubile, e ciascuno di loro aveva servito come sacerdote per un periodo limitato, limitato alla durata della propria vita.

c. Per la potenza di una vita indissolubile: Matteo 27:1 dice: Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo, tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Tra coloro che cospirarono di uccidere Gesù, c’erano sacerdoti dell’ordine di Aaronne. Ma Gesù, per la potenza di una vita indissolubile, mostrò loro che il Suo sacerdozio era superiore, quando trionfò sulla morte.

5. (18-19) Motivo per cui la legge è annullata per stabilire la nostra relazione e l’accesso a Dio.

Si ha così l’annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità, la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio.

a. A motivo della sua debolezza e inutilità: Nella sua debolezza e inutilità, la legge non ha portato nulla a compimento. La legge fa un ottimo lavoro di stabilire il perfetto standard di Dio, ma non dà il potere di mantenere tale standard.

i. “Che tutti i legalisti segnino questo: La Legge non ha portato nulla a compimento. Che gli avventisti del settimo giorno si segnino questo: La Legge non ha portato nulla a compimento. Ricordino tutti coloro che vedono la Legge come regola di vita: La Legge non ha portato nulla a compimento.” (Newell)

b. La legge non ha portato nulla a compimento: Pertanto, la legge è preziosa perché ci mostra lo standard perfetto di Dio, ma non è stata stabilita con lo scopo di essere la base del cammino dell’uomo con Dio. Questo perché la legge è debole e inutile quando si tratta di salvare la mia anima o di darmi potere sul peccato.

i. La legge ci dà una diagnosi esperta del nostro problema con il peccato, che è assolutamente essenziale. Ma la legge non fornisce la cura al nostro problema con il peccato. Solo Gesù può salvarci dal peccato.

c. Si ha così: Poiché ora, in Gesù, abbiamo una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio, sbagliamo quando torniamo ad edificare il nostro cammino cristiano sulla legge. Perciò la legge viene “annullata” o accantonata, nel senso che non è più il principio dominante della nostra vita, soprattutto del nostro rapporto con Dio.

i. “La parola greca tradotta annullare (annullamento), athetesis, è la stessa che appare in Ebrei 9:26 per annullare il peccato ‘mediante il sacrificio di se stesso’. La scomparsa della Legge è dunque assoluta, così come lo è la remissione del peccato!” (Newell)

ii. La legge non ti dà una migliore speranza. La legge non ti accosta a Dio come fa la grazia di Dio data in Gesù. Eppure, molti cristiani vivono una relazione con Dio basata sulla legge, invece di una relazione con Lui basata sulla grazia.

iii. “Sebbene la legge svolgesse una funzione preziosa, la sua debolezza essenziale era che non poteva dare vita e vitalità nemmeno a coloro che la custodivano, figuriamoci a coloro che non la possedevano. In realtà la sua funzione non era quella di fornire forza, ma di fornire uno standard con cui l’uomo poteva misurare il proprio stato morale. La sua inutilità non deve essere considerata nel senso di essere totalmente inutile, ma nel senso di essere inefficace nel fornire un mezzo costante di approccio a Dio basato su un sacrificio totalmente adeguato.” (Donald Guthrie)

d. L’annullamento del comandamento precedente… è l’introduzione di una migliore speranza: Lo scrittore è giunto alla stessa conclusione sulla legge come ha fatto Paolo in Galati 3:19-25, ma ci è arrivato in un modo completamente diverso. In Galati, Paolo ha mostrato la legge come un precettore che ci porta a Gesù. In Ebrei la legge è associata a un sacerdozio che è stato reso obsoleto da un sacerdozio superiore.

i. “Smetti di pensare alla purificazione e considera il Purificatore; evita di speculare sulla liberazione e tratta con il Liberatore.” (Meyer)

e. Una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio: Poiché abbiamo un sacerdozio migliore e un Sommo Sacerdote migliore, abbiamo anche una migliore speranza e ci accostiamo a Dio. La nostra speranza è in Gesù, non nella Legge di Mosè o nella nostra capacità di osservarla.

i. Questo dovrebbe temperare il nostro entusiasmo circa la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. I piccoli gruppi di Ebrei devoti, completamente impegnati nella ricostruzione del tempio, hanno un ruolo entusiasmante nel piano profetico di Dio. Ma chiunque restaura il sacerdozio di Aaronne e riprende il sacrificio levitico (soprattutto per l’espiazione dei peccati) nega il sacerdozio superiore e il sacrificio finale di Gesù.

D. La superiorità del nostro Sommo Sacerdote.

1. (20-21) Gesù è stato fatto Sommo Sacerdote dal giuramento diretto di Dio.

Inoltre, ciò non è avvenuto senza giuramento. Quelli, infatti, diventavano sacerdoti senza giuramento, (ma Costui con giuramento da parte di Colui che Gli ha detto:

“Il Signore ha giurato
E non si pentirà:
Tu Sei sacerdote in eterno,
Secondo l’ordine di Melchisedek”).

a. Ciò non è avvenuto senza giuramento: Il sacerdozio di Gesù è stato stabilito con un giuramento, il quale viene riportato nel Salmo 110:4: L’Eterno ha giurato e non si pentirà: “Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek”.

b. Quelli, infatti, diventavano sacerdoti senza giuramento: Il sommo sacerdote dell’ordine di Aaronne veniva nominato secondo l,eredità, non per il carattere personale o per giuramento di Dio. Tuttavia, non fu così con Gesù e l’ordine sacerdotale di Melchisedek. Dio ha persino sigillato la Sua scelta con un giuramento.

2. (22) Gesù: la nostra garanzia di un patto migliore.

Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore.

a. Gesù è diventato garante: L’antica parola greca tradotta garante (egguos) descriveva qualcuno che dava garanzie, che firmava un prestito per garantire il pagamento, o che pagava la cauzione per un prigioniero. Gesù stesso è la garanzia di un patto molto migliore.

b. Un patto molto migliore: L’Antico Patto aveva un mediatore (Mosè), ma nessuno che garantisse la parte del patto del popolo. Perciò, essi fallivano continuamente. Ma il Nuovo Patto, un patto molto migliore, ha un garante che la garantisce per nostro conto. Pertanto, la Nuova Alleanza dipende da ciò che Gesù ha fatto, non da ciò che noi facciamo. Egli è il garante e noi no.

c. Patto: La parola usata per patto (l’antico termine greco diatheke) non è il termine usato per “alleanza” (sintheke). Il significato letterale di diatheke è più vicino all’idea di un “testamento” nel senso di “ultima volontà e testamento”. Forse lo scrittore sta cercando di sottolineare che, mentre un patto potrebbe essere pensato come un accordo raggiunto da due parti, il testamento è dettato solo dal testatore. “L’accordo” in base al quale ci incontriamo con Dio attraverso Gesù non è qualcosa che abbiamo negoziato con Lui. Egli ci ha dettato le condizioni e noi le possiamo accettare o rifiutare.

d. Per questo: Nel contesto, questo (la travolgente superiorità di Gesù Cristo) dimostra che Egli è degno e può essere la nostra garanzia, il nostro garante di un patto molto migliore.

3. (23-25) Un sacerdozio immutabile significa una salvezza duratura.

Inoltre, quelli erano fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare, ma Costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro, per cui Egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo Suo si accostano a Dio, vivendo Egli sempre per intercedere per loro.

a. Inoltre quelli erano fatti sacerdoti in gran numero: Il sacerdozio sotto la Legge di Mosè cambiava costantemente, e quindi era migliore o peggiore nel corso degli anni a seconda del carattere del sacerdote. Gesù invece ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro. Gesù non morirà mai e ha un sacerdozio permanente. Non dobbiamo preoccuparci che un “cattivo sacerdote” lo sostituisca.

b. Dimora in eterno: Questa antica parola greca dà l’idea di “rimanere come un servo”. Gesù dimora in eterno, e dimora come servo, anche dopo essere asceso al cielo.

c. Egli può anche salvare appieno: La natura immutabile del sacerdozio di Gesù significa che anche la salvezza che Egli dà è immutabile, permanente e sicura. La maggior parte delle persone legge questo versetto come se dicesse che Gesù può salvare dall’inferno, ma in realtà dice che Gesù può anche salvare appieno per portarci in cielo. Poiché Egli è il nostro Sommo Sacerdote in eterno, può salvare in eterno.

i. L’evangelista Billy Sunday condivise un grande sermone nel quale parlò appassionatamente di come Dio lo salvò “dalla fossa”, perché era un ubriacone quando il Signore lo incontrò. Era una grande frase di un grande predicatore, ma non era fedele a ciò che dice la Bibbia: siamo salvati non solo dall’estremo negativo, ma anche per vedere l’estremo positivo.

ii. “Il verbo “salvare” è usato in modo assoluto, il che significa che Cristo salverà nel senso più completo; salva da tutto ciò da cui l’umanità ha bisogno di essere salvata.” (Morris)

d. Coloro che per mezzo Suo si accostano a Dio: Questo ci dice chi sarà salvato da Gesù. Si riferisce a coloro che dimorano nel Figlio e hanno comunione con il Padre. Mostra anche dove dobbiamo andare per ricevere la salvezza: a Dio. Una cosa è andare in chiesa; un’altra è accostarsi a Dio.

i. Questo mostra la sicurezza nella quale il credente può dimorare. Quando per mezzo Suo ci accostiamo a Dio, Egli ci salva appieno. In Gesù c’è completa sicurezza di salvezza.

e. Vivendo Egli sempre per intercedere per loro: Ci fortifica sapere che Gesù prega per noi, e che Egli vive sempre per pregare per noi. Questo è un enorme incoraggiamento per chiunque sia sull’orlo di arrendersi.

i. Romani 8:33-34 mostra che l’apostolo Paolo considerava importante quest’opera di intercessione di Gesù per noi. Lì, ha immaginato Gesù che ci difendeva da ogni accusa o condanna attraverso la Sua intercessione.

ii. “Il nostro benedetto Signore sta intercedendo per noi, ma non cerca affatto di placare Dio. Tutto ciò che il santo Essere di Dio e il Suo giusto governo potevano esigere è stato soddisfatto una volta per tutte, completamente e per sempre, sulla Croce.” (Newell)

iii. L’intercessione di Gesù per noi non è una questione di placare un Padre arrabbiato che vuole distruggerci. Non si tratta di innalzare continuamente preghiere a nome del Suo popolo. Significa che Egli ci rappresenta continuamente davanti al Padre in modo che possiamo avvicinarci attraverso di Lui, e ci difende dalle accuse e dagli attacchi di Satana.

iv. Luca 22:31-32 dà un esempio dell’intercessione di Gesù per il Suo popolo: Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno, e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli. Gesù prega per rafforzarci nelle prove e nei periodi in cui veniamo attaccati, e contro le accuse di Satana.

4. (26-28) Gesù è più qualificato ad essere un Sommo Sacerdote di qualsiasi sacerdote dell’ordine della Legge di Mosè.

A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché Egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse Sé Stesso. La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.

a. A noi infatti occorreva un tale Sommo Sacerdote: I sacerdoti secondo la Legge di Mosè non avevano il carattere personale del Figlio di Dio. Gesù è santo, innocente (senza inganno o malizia), immacolato, separato dai peccatori (nel senso di non condividere il loro peccato). Gesù è di gran lunga superiore nel Suo carattere personale di qualsiasi sacerdote terreno.

i. Il credente dovrebbe gloriarsi in questi passaggi esaltando Gesù e mostrando la Sua superiorità. “La superiorità di nostro Signore Gesù Cristo è un argomento che non interesserà a tutti. A molte persone sembrerà un’estasi devozionale, se non addirittura un racconto inutile. Eppure, ci sarà sempre un residuo secondo l’elezione della grazia a cui questa meditazione sarà inesprimibilmente dolce.” (Spurgeon)

b. Elevato al di sopra dei cieli: Due fatti dimostrano il carattere perfetto di Gesù. In primo luogo, la Sua esaltazione in cielo. Secondo, che Egli non aveva bisogno di offrire sacrifici prima per i propri peccati, che altri sacerdoti avevano bisogno di fare ogni giorno.

c. Quando offerse Sé Stesso: Questo è fatto assolutamente unico. Un sacerdote può portare un sacrificio e offrirlo sull’altare. Ma Gesù era sia il sacerdote che il sacrificio. Questo è il miglior sacrificio portato a Dio Padre dal miglior sacerdote.

i. Quando Egli offerse Sé Stesso, lo fece volontariamente. “Oh, questo rende il sacrificio di Cristo infinitamente benedetto e glorioso! Trascinavano i buoi e conducevano le pecore all’altare; legvano i vitelli con corde, persino con corde al corno dell’altare, ma non fu così con il Cristo di Dio. Nessuno lo costrinse a morire; diede la Sua vita volontariamente, perché aveva il potere di sacrificarla e di riprenderla.” (Spurgeon)

d. La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza: Sotto la Legge di Mosè i sacerdoti erano sempre uomini soggetti a debolezza. Ma Gesù è un Figlio reso perfetto in eterno. Poiché Egli è un perfetto Sommo Sacerdote, Egli è stato in grado di offrire Sé Stesso come sacrificio perfetto per il nostro peccato. Gesù è perfettamente qualificato per essere il nostro perfetto Sommo sacerdote: reso perfetto in eterno.

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