Atti 10




Atti 10 – Cornelio, Pietro e la Conversione dei Gentili

A. Dio parla a Cornelio di Pietro.

1. (1-2) Cornelio, un gentile che serve Dio.

Or vi era in Cesarea un certo uomo di nome Cornelio, centurione della coorte, detta Italica; egli era un uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua casa, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo.

a. Vi era in Cesarea un certo uomo: Cesarea era una città di prevalenza romana, situata in Giudea sulle sponde del Mediterraneo, che fungeva da quartier generale per il governatore romano di quella provincia. Gli archeologi hanno rinvenuto una pietra in un edificio in Cesarea, su cui era inciso il nome di Ponzio Pilato.

b. Cornelio, centurione della coorte, detta Italica: Cornelio era un ufficiale dell’esercito romano e per questo veniva ovviamente disprezzato, se non addirittura odiato, dai Giudei nazionalisti del tempo

i. “C’erano 32 coorti italiche dislocate in diverse province dell’impero. Erano considerate le truppe romane più fedeli, composte da volontari italiani.” (Lenski) Poiché Cornelio serviva con grande lealtà gli oppressori di Israele, era naturale che quasi tutti i patrioti giudei dell’epoca nutrissero dei pregiudizi contro di lui.

c. Un uomo pio e timorato di Dio: Eppure, Cornelio era un uomo pio, timorato di Dio, che pregava Dio del continuo e faceva molte elemosine ai bisognosi.

i. “Come qualsiasi romano, era cresciuto avendo davanti le divinità romane (Giove, Augusto, Marte, Venere, ecc..), ma, trovatosi di fronte ai concetti illuminati del giudaismo, divenne un monoteista devoto.” (Hughes)

ii. Secondo i Giudei, Cornelio apparteneva alla categoria di quelli che loro chiamavano timorati di Dio (timorato di Dio), ossia Gentili che amavano il Dio d’Israele, che erano favorevoli e supportavano la fede ebraica, ma che, per quanto concerne lo stile di vita e la circoncisione, non diventavano giudei a tutti gli effetti.

iii. I Giudei di quell’epoca rispettavano e apprezzavano i Gentili timorati di Dio, anche se non potevano renderli partecipi della loro vita, della loro casa e del loro cibo, perché in definitiva rimanevano ancora Gentili, non essendo dei Giudei a pieno titolo.

d. E pregava Dio del continuo: Dal modo in cui vengono descritti la vita e il cuore di Cornelio, capiamo che si trattava di un uomo che aveva davvero un rapporto reale con Dio. Allo stesso tempo, non faceva parte della comunità ebraica.

2. (3-6) Dio comanda a Cornelio per mezzo di un angelo di andare a chiamare Pietro.

Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!». Ed egli, guardandolo fisso e tutto spaventato, disse: «Che c’è, Signore?». Allora l’angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio, come una ricordanza; or dunque manda degli uomini a Ioppe e fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro. Egli si trova presso un certo Simone, conciatore di pelli, che ha la casa vicino al mare; egli ti dirà ciò che devi fare».

a. Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno: Non viene specificato se Cornelio stesse pregando in quel frangente, ma era l’ora nona (le tre del pomeriggio), momento di preghiera consuetudinario per i Giudei. Inoltre, mentre raccontava a Pietro ciò che era accaduto, Cornelio precisò di trovarsi in preghiera (all’ora nona pregavo in casa mia, Atti 10:30).

b. Vide chiaramente in visione… un angelo di Dio: Non si trattava di un sogno né dell’apparizione fisica di un angelo, bensì di una visione nella mente di Cornelio. Allo stesso tempo, fu per lui un’immagine talmente vivida da fargli dire qualche tempo dopo: un uomo si presentò davanti a me in veste risplendente (Atti 10:30).

c. Cornelio! È significativo che Dio abbia parlato direttamente a Cornelio, chiamandolo addirittura per nome, ed è altrettanto significativo che Cornelio abbia risposto con un sano timore per le cose celesti e sante (tutto spaventato), a dimostrazione che Cornelio aveva un rapporto reale con Dio.

d. Fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro: È probabile che Cornelio nemmeno sapesse chi fosse Pietro, ma certamente sapeva di dover fare ciò che Dio gli stava dicendo, fiducioso del fatto che Dio stava parlando anche a quell’uomo di nome Pietro (egli ti dirà ciò che devi fare).

e. Egli ti dirà ciò che devi fare: Dio inviò a Cornelio un angelo in una visione, ma si servì di un uomo per predicargli il vangelo.

i. “Gli angeli possono aiutare a mettere in contatto gli uomini con i predicatori che Dio ha stabilito per loro in quel momento, ma non viene loro concesso di fare di più.” (Lenski)

3. (7-8) Cornelio ubbidisce al comando di Dio e manda a chiamare Pietro.

Appena l’angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi domestici e un soldato fidato, di quelli addetti al suo personale servizio, raccontò loro ogni cosa e li mandò a Ioppe.

a. Cornelio chiamò due dei suoi domestici e un soldato fidato: A quanto pare, la fede di Cornelio era contagiosa e anche tra i suoi domestici e sottoposti c’erano alcuni che onoravano il Dio d’Israele.

B. La visione di Pietro del gran lenzuolo.

1. (9-10) Pietro sul terrazzo della casa di Simone il conciatore.

Il giorno seguente, mentre essi erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta, per pregare. Or gli venne fame e desiderava prendere cibo; e, mentre quelli di casa glielo preparavano, fu rapito in estasi;

a. Mentre essi erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa… per pregare: Mentre Dio parlava a Cornelio e questi inviava dei messaggeri a chiamare Pietro, Dio parlò anche allo stesso Pietro.

i. Dio opera solitamente così, parla di una questione a più persone, non solo ad una. Poi arriva la conferma della parola ricevuta dalla bocca di due o tre testimoni.

ii. “Due uomini si trovano a 50 km di distanza l’uno dall’altro e bisogna far sì che si incontrino. Perché ciò avvenga, mentre Ioppe è affaccendata nei suoi scambi commerciali e Cesarea nei suoi grandi interessi navali, inconsapevoli di ciò che sta accadendo, Dio, nell’ombra tenendo lo sguardo fisso sui Suoi, invia un angelo a Cesarea e rapisce in estasi a Ioppe. E così i due si incontrano.” (Morgan)

b. Pietro salì sul terrazzo della casa… per pregare: In quella cultura, normalmente il tetto della casa fungeva da terrazzo e non era strano che Pietro vi salisse per pregare.

c. Or gli venne fame: Succede spesso mentre si prega: le distrazioni fisiche sopraggiungono mentre si cerca di focalizzarsi su Dio. Tuttavia, Dio usò queste stesse distrazioni per parlare a Pietro, quando fu rapito in estasi.

2. (11-16) La visione di Pietro.

E vide il cielo aperto e scendere verso di lui un oggetto simile ad un gran lenzuolo, tenuto ai quattro capi e che veniva calato a terra, dentro il quale vi erano tutte le specie di quadrupedi, di fiere, di rettili terrestri e di uccelli del cielo. E una voce gli disse: «Pietro, alzati, ammazza e mangia!». Ma Pietro rispose: «Niente affatto, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato». E la voce gli disse per la seconda volta: «Le cose che Dio ha purificate, tu non farle impure». Or questo avvenne per tre volte; poi l’oggetto fu di nuovo ritirato in cielo.

a. Tutte le specie di quadrupedi, di fiere, di rettili terrestri e di uccelli del cielo: Pietro vide ogni sorta di animali kosher e non kosher esposti in bella mostra su uno sfondo simile a un lenzuolo (un gran lenzuolo, tenuto ai quattro capi). Poi Pietro udì questo comando: «Pietro, alzati, ammazza e mangia!».

i. Quando a Pietro venne fame e desiderava prendere cibo mentre pregava, sicuramente lo considerò come una distrazione, che Dio però usò per parlargli riguardo al cibo in una visione. Forse la fame gli fece prestare più attenzione!

b. Una voce gli disse: Non sappiamo con precisione cosa abbia vissuto Pietro, dato che è raro che Dio parli con voce udibile. Capita più spesso che Dio parli al nostro uomo interiore. Come una visione si può “vedere” con gli “occhi della mente”, allo stesso modo è possibile “udire” la voce di Dio con le “orecchie della mente”.

i. “Dio non ha bisogno che le onde sonore colpiscano un timpano per parlare a un uomo. Quando lo gradisce, può parlare direttamente alla mente di una persona, dove alla fine tutte le onde sonore vengono interpretate.” (Lovett)

c. Pietro, alzati, ammazza e mangia: Questo ovviamente andava contro la condotta di Pietro in quanto ebreo, ovvero quella di non mangiare mai nulla che non fosse kosher. Indubbiamente, tra tutte le specie di quadrupedi, di fiere, di rettili terrestri e di uccelli del cielo erano presenti anche animali non kosher.

d. Niente affatto, Signore:La risposta di Pietro è assurda e allo stesso tempo la tipica risposta che diamo noi. Disse “no” al suo Signore. L’unica risposta legittima da dare a una richiesta da parta di nostro Signore è “sì”.

i. Pietro aveva la brutta abitudine di dire di no a Gesù (Matteo 16:22, Giovanni 13:8). Mettiamo a confronto la risposta di Pietro a Dio (Niente affatto, Signore!) con quella di Cornelio (Che c’è, Signore?). Sembra che quel giorno Cornelio fosse più sensibile a Dio di quanto non lo fosse Pietro.

ii. Praticamente Pietro aveva messo Dio in una scatola di limitazioni e ora Dio stava per scuoterlo per cambiare il suo modo di pensare. Egli può fare lo stesso con noi. “Scuotiti un po’, fratello mio. Se sei troppo rigido, che il Signore ti infiammi e consumi i tuoi vincoli burocratici! Se sei diventato così inadeguatamente rigoroso da non riuscire a commettere qualcosa di inappropriato, allora prega Dio di aiutarti a essere meno inflessibile, perché ci sono molti che non saranno mai salvati dal tuo contributo mentre ti dai all’inflessibilità.” (Spurgeon)

iii. Pietro era stato salvato, era stato riempito di Spirito Santo ed era stato usato da Dio in maniera potente, ma rimaneva pur sempre Pietro. Dio non si servì di lui perché era perfetto, ma perché stava andando nella giusta direzione ed era ben disposto. Spesso cadiamo nella trappola di pensare che dobbiamo essere resi perfetti prima che Dio possa servirsi di noi.

e. E la voce gli disse per la seconda volta: Dio diede a Pietro una risposta chiara: Le cose che Dio ha purificate (ha dichiarato pure), tu non farle impure (inique, empie, inaccettabili a Dio).

i. Nel pensiero dell’Antico Testamento c’erano i concetti di santo e impuro. Le cose sante venivano rese impure quando entravano in contatto con qualcosa di impuro e potevano ritornare a essere sante solo attraverso una purificazione rituale. Questo processo di santificazione veniva chiamato consacrazione; quando invece qualcosa diventava impuro si parlava di profanazione.

ii. Inizialmente, Pietro era convinto che Dio avesse fatto riferimento soltanto al cibo, ma ben presto Dio gli avrebbe fatto capire che il senso era ben altro.

f. Or questo avvenne per tre volte: Per massima enfasi, Dio ripeté la visione per tre volte. Pietro doveva dare importanza a ciò che aveva visto.

i. “Quando la scena gli fu riproposta per la terza volta, Pietro deve aver cominciato a intuire che Dio stava cercando di dirgli qualcosa, anche se non sapeva esattamente cosa.” (Boice)

3. (17-20) Dio informa Pietro dell’arrivo dei messaggeri di Cornelio.

E, come Pietro si chiedeva perplesso che cosa potesse significare la visione che aveva avuto, ecco che gli uomini mandati da Cornelio, informatisi della casa di Simone, si presentarono alla porta. E, chiamato qualcuno, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, si trovasse lì. Mentre Pietro stava riflettendo sulla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano. Alzati dunque, scendi e va’ con loro senza alcuna esitazione, perché sono io che li ho mandati».

a. E, come Pietro si chiedeva perplesso che cosa potesse significare la visione che aveva avuto: Terminata la visione, Pietro non ne aveva ancora compreso il senso. La comprensione gli giunse più tardi, quando Dio gli parlò mediante i visitatori che gli si presentarono alla porta.

b. Lo Spirito gli disse: Nelle occasioni precedenti (Atti 10:13 e 10:15) si dice soltanto che una voce parlò a Pietro, mentre ora ci viene detto che fu lo Spirito a parlargli. Era Dio che, nella persona dello Spirito Santo, parlava a Pietro.

c. Tre uomini ti cercano… scendi e va’ con loro senza alcuna esitazione, perché sono io che li ho mandati: Dio non aveva ancora detto a Pietro che si trattava di Gentili, perché normalmente un giudeo devoto come Pietro non si sarebbe mai associato a loro. Consapevole di questo e della passata resistenza di Pietro (Niente affatto, Signore), Dio lasciò che la provenienza di quegli uomini fosse una sorpresa. A Pietro sarebbero dovute bastare le parole dello Spirito: “Sono io che li ho mandati”.

4. (21-23) Pietro si reca a Cesarea insieme ai messaggeri per incontrare Cornelio.

Allora Pietro scese dagli uomini che gli erano stati mandati da Cornelio e disse loro: «Ecco, sono io quello che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?». Ed essi dissero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, di cui rende buona testimonianza tutta la nazione dei Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo di farti chiamare in casa sua e di ascoltare ciò che avrai da dirgli». Allora Pietro li invitò ad entrare e li ospitò; poi, il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe lo accompagnarono.

a. Allora Pietro scese dagli uomini che gli erano stati mandati da Cornelio: Deve essere stato uno shock per Pietro aprire la porta e trovarsi davanti due servitori e un soldato (Atti 10:7). Di sicuro si sarà accorto subito che non erano giudei e si sarà chiesto perché Dio li avesse mandati e gli avesse detto di seguirli.

i. Per Pietro il pensiero che Dio potesse inviare e servirsi dei Gentili era totalmente nuovo. Dio gli stava allargando il cuore e la mente.

b. Di farti chiamare in casa sua e di ascoltare ciò che avrai da dirgli: I messaggeri di Cornelio erano arrivati da Pietro invitandolo a recarsi a casa del loro signore, il quale voleva ascoltare ciò che Pietro aveva da dirgli. Ovviamente, si trattava di un invito che Pietro non avrebbe potuto rifiutare – o forse sì?

i. Un gentile (non solo un gentile, ma addirittura un ufficiale dell’esercito romano) voleva ascoltare il vangelo da Pietro, il quale non aveva fatto nulla del genere prima di allora! In che modo avrebbe reagito?

c. Allora Pietro li invitò ad entrare e li ospitò: Il cuore di Pietro era cambiato e lo vediamo dal fatto che li invitò ad entrare e li ospitò. Li ospitò letteralmente è “li intrattenne come ospiti”. Pietro non si limitò con freddezza a dare una stanza ai visitatori gentili, ma li intrattenne come ospiti ben accetti, andando contro ogni usanza giudaica di quell’epoca.

i. “Un qualsiasi giudeo avrebbe detto: ‘Beh, è un piacere conoscervi, ma dobbiamo rimanere qui fuori. Non vi è permesso entrare’. O avrebbe potuto dire: ‘Poco più avanti dovreste trovare un albergo dove pernottare’. Nessun giudeo ortodosso avrebbe invitato dei gentili in casa propria, non si sarebbe seduto insieme a loro allo stesso tavolo, non avrebbe avuto comunione con loro. Era proibito.” (Boice)

ii. Ospitando quei gentili, Pietro andò contro gli usi e le tradizioni di Israele, ma non contro la Parola di Dio. È possibile che in quell’istante Dio abbia inondato il cuore di Pietro, facendogli comprendere che, sebbene l’Antico Testamento dicesse al popolo di Dio di non assomigliare alle nazioni pagane circostanti, diceva loro anche che Dio desiderava che diventassero una luce per quelli che non conoscevano il vero Dio.

iii. “Penso che quella notte gli angeli abbiano osservato quella casa, dove alloggiavano un discepolo che era un disprezzato conciatore di pelli, un grande apostolo e i tre gentili.” (Morgan)

d. Il giorno seguente andò con loro: Pietro si rivolse con amore ai suoi vicini gentili, in ubbidienza a ciò che Dio gli aveva detto di fare.

i. Alcuni dei fratelli di Ioppe lo accompagnarono: “Suppongo che abbia previsto ciò che sarebbe accaduto e l’incomprensione e l’opposizione che ne sarebbero derivate, e che abbia ritenuto che, in qualunque cosa Dio lo stesse conducendo, sarebbe stato bene avere con sé alcuni degli altri giudei per verificarne l’esito.” (Boice)

ii. “Secoli prima era arrivato a Ioppe un altro giudeo, al quale Dio aveva affidato un messaggio solenne da portare lontano, proprio ai Gentili. Giona, il profeta, partì con una nave da Ioppe, rifiutando di obbedire alla chiamata divina.” (Gaebelein)

iii. Giona fuggì dalla chiamata di Dio, pensando di riuscire a nascondersi dal Signore, e non mostrò il cuore di Dio ai perduti. Al contrario, Pietro era disposto a riesaminare le proprie tradizioni e i propri pregiudizi alla luce della parola di Dio, e condivise l’amore di Dio per un mondo perduto. Alcuni sono più come Pietro, altri più come Giona.

C. L’incontro tra Cornelio e Pietro.

1. (24-26) Pietro arriva a casa di Cornelio.

Il giorno dopo entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e aveva radunato i suoi parenti e i suoi intimi amici. Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l’adorò.Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, sono anch’io un uomo».

a. Cornelio li stava aspettando: Cornelio aveva grande fede in Dio. Attese l’arrivo di Pietro con la convinzione che Dio, essendo stato Lui a dirgli di chiamare l’apostolo, avrebbe realizzato il Suo piano.

i. Cornelio aveva inviato i propri servitori a chiamare un uomo che non conosceva per poterlo incontrare. Sapeva soltanto che si trattava di un giudeo devoto, che per tradizione non avrebbe voluto avere a che fare con un gentile quale Cornelio. Nonostante tutto, Cornelio li stava aspettando in fede.

b. Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l’adorò: Cornelio non conosceva Pietro, ma doveva aver pensato che si trattasse di un uomo di Dio davvero speciale; perciò, gli si gettò ai piedi e l’adorò. Per quanto la reazione fosse comprensibile, era sbagliata. Pietro corresse Cornelio, dicendogli: «Alzati, sono anch’io un uomo». Cornelio non doveva mostrare una tale riverenza nei confronti di Pietro, né tantomeno Pietro doveva riceverla.

i. è importante notare che, ogni volta che nella Bibbia viene offerta l’adorazione agli uomini o agli angeli (come in Apocalisse 19:10), essa viene rifiutata. Gesù invece la ricevette senza problemi (Matteo 8:2; 9:18; 14:33; 15:25; 28:9), a dimostrazione che Gesù è più di un semplice uomo ed è più grande di qualsiasi angelo (Luca 4:8).

ii. Nella grande basilica di San Pietro a Roma c’è una statua gigantesca raffigurante Pietro, a cui le persone si avvicinano per baciarne le dita dei piedi. Si tratta di una riverenza indebita e inappropriata nei confronti di qualsiasi uomo o angelo. Potremmo quasi desiderare che Pietro visitasse la cattedrale che porta il suo nome e correggesse garbatamente tali persone.

iii. Pietro e Cornelio si onorarono a vicenda. Pietro onorò Cornelio facendo quel gran viaggio da Ioppe per incontrarlo e Cornelio onorò Pietro inchinandosi davanti a lui, facendo proprio quello Paolo avrebbe scritto più avanti, nell’onore usate riguardo gli uni verso gli altri (Romani 12:10).

iv. “Pietro si rifiutò sia di essere trattato da Cornelio come fosse un dio, sia di trattare Cornelio come fosse un cane.” (Stott)

2. (27-29) Entrando in casa di Cornelio, Pietro spiega il motivo per cui vi si era recato.

E, conversando con lui, entrò e trovò molte persone radunate. Ed egli disse loro: «Voi sapete come non è lecito a un Giudeo associarsi a uno straniero, o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato di non chiamare nessun uomo impuro o contaminato. Perciò, appena sono stato invitato a venire, sono venuto senza obiettare. Ora vi domando: per quale motivo mi avete mandato a chiamare?».

a. Entrò: È una delle espressioni più brevi, ma tra le più importanti di questa sezione. Pietro entrò proprio nella casa di un gentile, contravvenendo a ciò che le usanze e le tradizioni ebraiche proibivano rigorosamente. Entrando in quella casa, Pietro diede prova del cambiamento avvenuto nel suo cuore e nella sua mente e di aver appreso la lezione della visione del gran lenzuolo.

i. “Il tema principale di questo capitolo non è tanto la conversione di Cornelio quanto la conversione di Pietro.” (Stott)

b. Ed egli disse loro: Pietro dovette spiegare il motivo per cui lui, un giudeo devoto (ed anche cristiano) era entrato in casa di un gentile, illustrando il messaggio che aveva ricevuto nella visione, nella quale si era reso conto che Dio non stava parlando solo (o principalmente) del cibo (di non chiamare nessun uomo impuro o contaminato).

i. Dicendo “di non chiamare nessun uomo impuro o contaminato”, Pietro aveva capito che la visione riguardava le persone e non i cibi, anche se il principio può essere comunque applicato anche al cibo. Ne concludiamo che i credenti non sono obbligati a osservare una dieta kosher. Ciò che mangiamo può avere un impatto positivo o negativo sulla nostra salute, ma non ci rende più giusti davanti a Dio.

ii. Gesù parlò dello stesso principio: «Non capite voi che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo, perché non entra nel suo cuore, ma nel ventre, e poi se ne va nella fogna?». Così dicendo, dichiarava puri tutti gli alimenti. (Marco 7:18-19)

iii. Anche Paolo conosceva tale principio: Io so e sono persuaso nel Signore Gesù, che nessuna cosa è immonda in se stessa (Romani 14:14). Pertanto, poté concludere, Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande… queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo (Colossesi 2:16-17).

iv. Comunque sia, il collegamento tra persone impure e cibi impuri era importante, perché il concetto di cibo non kosher era strettamente legato a quello di persone non kosher. “È soprattutto a causa della loro mancanza di scrupoli in materia di cibo che i Gentili erano persone ritualmente pericolose da incontrare per un ebreo religioso.” (Bruce)

c. Perciò… sono venuto: Fu questa la conferma. Se Pietro non avesse avuto quella visione, non si sarebbe mai messo in viaggio con quei messaggeri gentili. Dio dovette preparare il cuore di Pietro mediante la visione prima che questi andasse.

3. (30-33) Cornelio spiega perché ha mandato a chiamare Pietro.

E Cornelio rispose: «Quattro giorni fa avevo digiunato fino a quest’ora, e all’ora nona pregavo in casa mia, quand’ecco un uomo si presentò davanti a me in veste risplendente, e disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e le tue elemosine sono state ricordate davanti a Dio. Manda dunque qualcuno a Ioppe e fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli si trova in casa di Simone, conciatore di pelli, presso il mare; e, venuto che sarà, egli ti parlerà”. Così mandai subito a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; ora noi siamo tutti qui alla presenza di Dio per udire tutte le cose che Dio ti ha comandato».

a. Pregavo in casa mia: Senza dubbio, Cornelio pregò sia in generale per avvicinarsi a Dio, sia in particolare perché Dio inviasse il Messia. Dio rispose alla sua preghiera mandando il vangelo a Cornelio attraverso Pietro.

b. Avevo digiunato: L’intensità della sua preghiera era evidente. Aveva cercato Dio con una tale intensità che per un po’ di tempo il cibo perse importanza. Aveva cercato Dio diligentemente e Dio si rivelò a lui.

c. Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e le tue elemosine sono state ricordate davanti a Dio: È interessante notare che, nonostante Cornelio non fosse cristiano, cioè non fosse ancora rigenerato o nato di nuovo, in questo caso Dio aveva esaudito le sue preghiere e si era ricordato della sua generosità verso gli altri.

d. Ora noi siamo tutti qui alla presenza di Dio per udire tutte le cose che Dio ti ha comandato: In quel momento Pietro stava vivendo il sogno di ogni predicatore: i suoi ascoltatori erano attenti ed erano stati ben preparati dallo Spirito Santo.

i. Il messaggio che Pietro stava per predicare era frutto di una grande preparazione. Pietro era stato preparato dallo Spirito Santo e tutti quelli che si trovavano a casa di Cornelio erano pronti ad ascoltare il messaggio di Pietro. Riceviamo una benedizione di gran lunga maggiore quando ci predisponiamo ad ascoltare la Parola di Dio.

ii. “Quando vai in chiesa, vuoi ricevere un buon messaggio? Se è così, non c’è di meglio che andarci con un cuore pronto. Certo, anche il predicatore deve essere preparato. Quando Dio prepara sia il messaggero che coloro che devono ascoltarlo, è allora che accadono cose straordinarie.” (Boice)

4. (34-43) Il breve sermone di Pietro rivolto ai Gentili a casa di Cornelio.

Allora Pietro, aperta la bocca, disse: «In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità; ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito, secondo la parola che egli ha dato ai figli d’Israele, annunziando la pace per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò: come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose che egli ha fatto nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; e come essi lo uccisero, appendendolo a un legno. Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e ha fatto sì che si manifestasse, non già a tutto il popolo, ma ai testimoni preordinati da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui, dopo che è risuscitato dai morti. Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti. A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome».

a. In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità: Tale affermazione è alla base della comprensione di Pietro secondo cui ora il vangelo avrebbe dovuto raggiungere anche i Gentili. È una dichiarazione che si scontrava radicalmente con il pensiero giudaico prevalente del tempo, secondo il quale Dio certamente usava parzialità in favore dei Giudei e in opposizione ai Gentili. In poche parole, molti ebrei del tempo di Pietro pensavano che Dio amasse i Giudei e odiasse i Gentili.

i. Secondo William Barclay, gli uomini ebrei erano soliti iniziare la giornata con una preghiera in cui ringraziavano Dio di non essere schiavi, Gentili o donne. Parte fondamentale della religione ebraica in epoca neotestamentaria era il giuramento di non offrire in nessun caso il proprio aiuto a un gentile, anche se questo aveva bisogno soltanto di indicazioni stradali. Si arrivava addirittura al punto di negare l’aiuto a una donna gentile nel momento di suo maggior bisogno, ossia durante il parto, perché ciò avrebbe soltanto contribuito a mettere al mondo un altro gentile.

ii. Se una persona ebrea ne sposava una gentile, la comunità ebraica organizzava un funerale per l’ebreo e lo riteneva morto. Si pensava che persino il solo entrare a casa di un gentile avrebbe contaminato un giudeo davanti a Dio. Gli antichi scritti ebraici ci raccontano di una donna gentile che si recò da un rabbino, confessando di essere una peccatrice e chiedendo di essere ammessa alla fede ebraica. “Rabbi” disse “fammi avvicinare”. Il rabbino si rifiutò, sbattendole la porta in faccia.

iii. Però nemmeno i Gentili si risparmiavano nei confronti dei Giudei. I Gentili disprezzavano i Giudei per il loro tradizionalismo stravagante e li ritenevano dei malvagi complottisti che adoravano i maiali. Infatti, pensavano che i Giudei si rifiutassero di magiare la carne di maiale perché adoravano i maiali!

iv. Tutto ciò però cambiò con la diffusione del vangelo. Il cristianesimo fu la prima religione a ignorare qualsiasi limitazione razziale, culturale e nazionale.

v. Mostrando una tale parzialità, i Giudei non furono fedeli al cuore di Dio rivelato nell’Antico Testamento. Si legge che Dio non mostra favoritismi anche in Deuteronomio 10:17 e 2 Cronache 19:7: Poiché l’Eterno, il vostro DIO, è il DIO degli dèi, il Signor dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non usa alcuna parzialità e non accetta regali (Deuteronomio 10:17).

b. Ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito: Pietro non intendeva dire che gli uomini come Cornelio fossero già a posto con Dio e non avessero bisogno di diventare cristiani. Il senso è che non devono sentirsi esclusi da Dio a causa del loro retaggio nazionale.

i. Spesso pensiamo che Dio guardi al colore; Lui vede soltanto il cuore. Dio non guarda allo status economico; Lui vede soltanto il cuore. Dio non guarda alla nazionalità o all’etnia; Lui vede soltanto il cuore.

c. È il Signore di tutti: È una frase potente, che dichiara la deità di Gesù, e Pietro non avrebbe mai potuto dirla se Gesù non fosse realmente Dio. Inoltre, Egli è il Signore di tutti, sia dei Giudei che dei Gentili.

d. Lo uccisero, appendendolo a un legno… Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno: In particolare, la predicazione di Pietro ai Gentili fu essenzialmente la stessa di quella che aveva rivolto ai Giudei. Presentò la persona e l’opera di Gesù Cristo, dando enfasi alla resurrezione di Gesù e alla nostra responsabilità davanti a Dio alla luce di tutto ciò.

i. Pietro non predicava un sermone diverso a ogni gruppo. Tutte le genti avevano bisogno di essere salvate giungendo a una fede vivente in un Gesù Cristo vivente.

ii. La predicazione di Pietro fu un’illustrazione meravigliosa (probabilmente abbreviata da Luca) riguardo alla persona e all’opera di Gesù di Nazaret:

·Gesù fu battezzato in identificazione con l’umanità.

·Gesù fu unto di Spirito Santo e di potenza.

·Gesù andò in giro a fare del bene e a guarire, liberando coloro che erano oppressi dal diavolo.

·Gesù fece tutto questo con la potenza di Dio, perché Dio era con Lui.

·Gesù fece queste cose alla presenza di testimoni oculari.

·Gesù fu crocifisso.

·Gesù fu risuscitato dai morti, davanti a molti testimoni.

·Gesù comandò ai Suoi seguaci di predicare il messaggio di chi Lui è e di che cosa ha fatto.

·Gesù è stato designato da Dio come giudice del mondo intero.

·Gesù è colui che è stato preannunciato dai profeti.

iii. A noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui, dopo che è risuscitato dai morti: “Pietro sottolinea il fatto di aver mangiato e bevuto con Cristo per dire che quella di Cristo è stata una resurrezione reale.” (Boice)

iv. Egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti: “L’apostolo non tardò a parlare della dottrina del giudizio di tutti gli uomini da parte di Gesù Cristo. Disse che gli era stato ordinato di predicarla e perciò lo fece.” (Spurgeon)

e. Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati: La breve predicazione si conclude con la comprensione dell’ampiezza della promessa di salvezza da parte di Dio. Nota con attenzione: Chiunque crede! Giudeo o gentile, schiavo o libero, bianco o nero, buono o malvagio, ricco o povero – chiunque crede.

5. (44-48) I Gentili timorati di Dio vengono riempiti di Spirito Santo e battezzati.

Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse stato sparso anche sui gentili, perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire: «Può alcuno vietare l’acqua, perché siano battezzati costoro che hanno ricevuto lo Spirito Santo proprio come noi?».Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù. Essi poi lo pregarono di rimanere con loro alcuni giorni.

a. Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose: La salvezza arrivò quando ognuno di quei gentili rispose al messaggio di Pietro con una fede viva nel proprio cuore, nascendo di nuovo proprio mentre ascoltava e credeva. “Oh, che lo Spirito di Dio interrompa anche noi allo stesso modo!” (Spurgeon)

i. Mentre ascoltavano Pietro, mettendo la propria fede in Gesù Cristo, quelle persone realizzarono nei loro cuori una transazione segreta e invisibile con Dio.

ii. La salvezza di una persona non avviene necessariamente quando questa alza la mano o va avanti in risposta una chiamata evangelistica. È più possibile che si verifichi quando si arrende a Dio e ripone la propria fiducia in Gesù con sincerità di cuore.

iii. Pietro permise allo Spirito Santo di interrompere la sua predicazione e si allineò all’opera potente che lo Spirito stava compiendo nei cuori di coloro che ascoltavano. Si fermò e propose che fossero battezzati.

iv. È probabile che non si tratti dei primi Gentili a confidare in Gesù e a nascere di nuovo, ma che ce ne fossero stati altri che si erano convertiti durante gli otto anni trascorsi da Pentecoste (Atti 2). Si tratta, tuttavia, di Gentili che avevano ricevuto la salvezza abbracciando sia il giudaismo che il cristianesimo. Pertanto, quelli che erano stati salvati prima dell’episodio di Cornelio avevano ricevuto la salvezza come Giudei e non come Gentili.

v. Prima di allora, un gentile avrebbe potuto certamente confidare in Gesù come Messia e ricevere il perdono dei peccati mediante l’opera di Gesù sulla croce. Per poterlo fare però, sarebbe dovuto diventare prima un giudeo e osservare le leggi cerimoniali ebraiche. Avrebbe dovuto indossare un copricapo particolare in chiesa, mangiare solo cibi kosher, fare pellegrinaggi a Gerusalemme in occasione delle feste e osservare decine di leggi cerimoniali e riti.

b. Lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la parola… li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio: Il riempimento di Spirito Santo fu accompagnato dalla manifestazione dei doni spirituali. C’erano due aspetti legati a tale riempimento: il primo è che lo Spirito dimora in ciascun credente; il secondo è che lo Spirito Santo ci equipaggia in maniera speciale con i Suoi doni e le Sue virtù.

i. Parlavano in altre lingue per magnificare Dio, non per ammaestrare gli uomini. Il loro pubblico era Dio, non l’uomo, in linea con il principio di 1 Corinzi 14:2.

ii. Fu un episodio unico. Non accadde di frequente nel libro degli Atti né durante l’esperienza cristiana successiva che coloro che non si erano già convertiti (nati di nuovo) nascessero di nuovo istantaneamente e ricevessero i doni spirituali in modo tanto evidente. Cionondimeno, in quel frangente fu un bene e persino necessaria la prova visibile che i Gentili avevano ricevuto esattamente lo stesso Spirito ed esattamente la stessa benedizione ricevuta dagli apostoli e dai primi seguaci di Gesù la mattina di Pentecoste (Atti 2).

iii. “I Gentili vengono messi sullo stesso piano non solo dei Giudei (o persino dei Samaritani) che avevano creduto in Gesù, ma degli apostoli stessi.” (Boice)

c. Tutti i credenti circoncisi… rimasero meravigliati: I cristiani ebrei lì presenti rimasero sbalorditi. Forse avevano capito che Dio stava iniziando ad amare i Gentili, ma chi avrebbe pensato che Dio avrebbe riempito i Gentili con lo Spirito Santo nello stesso modo e nella stessa misura dei Giudei?

i. Pietro espresse chiaramente il concetto quando osservò che essi avevano ricevuto lo Spirito Santo proprio come noi. Non era solo il fatto che Dio amasse o benedicesse i Gentili a lasciarli meravigliati, ma era che Dio amava e benediceva i Gentili proprio come amava e benediceva i Giudei, soprattutto mentre erano ancora Gentili.

d. Comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù: Il loro battesimo fu la prova che erano stati accettati pienamente nella comunità di coloro che seguivano Gesù, che erano stati accettati come seguaci gentili di Gesù.

i. L’ingresso dei Gentili nella chiesa non era qualcosa di nuovo, ma già da tempo promesso. L’Antico Testamento guardava al giorno in cui una luce avrebbe brillato nelle tenebre del mondo gentile: Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno si è levata su te. Poiché ecco, le tenebre ricoprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su di te si leva l’Eterno e la sua gloria appare su di te. Le nazioni cammineranno alla tua luce e i re allo splendore del tuo sorgere. (Isaia 60:1-3)

ii. Dio aveva promesso ad Abrahamo e ai suoi discendenti che la benedizione che sarebbe venuta attraverso di lui si sarebbe estesa a tutte le nazioni (Genesi 12:1-4). Ed è proprio qui che vediamo Gesù, la più grande benedizione proveniente da Abrahamo, estendersi alle nazioni.

iii. Ricordiamo la promessa di Gesù di altre pecore che non sono di quest’ovile in Giovanni 10:16. Inoltre, Gesù aveva promesso: quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me (Giovanni 12:32).

iv. Il primo gentile con cui Gesù ebbe a che fare durante il Suo ministero pubblico fu un centurione romano di Capernaum. Dopo aver guarito il servo del centurione, Gesù dichiarò che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli (Matteo 8:5-13).

v. È importante anche notare che, sebbene Cornelio fosse indubbiamente un buon uomo, aveva comunque bisogno di Gesù. Anche le persone buone, rispettose verso Dio, hanno bisogno di accostarsi a Gesù come loro Signore e Salvatore e riporre tutta la propria fiducia in chi Gesù è e in ciò che ha fatto per loro.

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