Apocalisse 19




Apocalisse 19 – Gesù Ritorna come Signore Vittorioso

A. Lode nel cielo.

1. (1-5) Lode per il giudizio di Babilonia.

Dopo queste cose udii nel cielo una gran voce di una grande moltitudine, che diceva: «Alleluia! La salvezza, la gloria, l’onore e la potenza appartengono al Signore nostro Dio, poiché veraci e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha infatti giudicato la grande meretrice che ha corrotto la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi servi sparso dalla sua mano». E dissero per la seconda volta: «Alleluia! E il suo fumo sale nei secoli dei secoli». Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono dicendo: «Amen, Alleluia!». E dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi e voi che lo temete, piccoli e grandi».

a. Nel cielo… una grande moltitudine: In Apocalisse 7:9-14 abbiamo visto una grande folla salvata dalla Grande Tribolazione, pronta per la fine del sistema mondiale e del regno dell’Anticristo sulla terra. In questo capitolo la grande moltitudine, i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si uniscono nella celebrazione della caduta dell’Anticristo e del sistema del mondo che lo supportava.

i. Parte di questa grande moltitudine (quei santi che erano morti come martiri per mano dell’Anticristo durante la Grande Tribolazione) invocava il giusto giudizio di Dio in Apocalisse 6:10. Qui la loro preghiera riceve finalmente risposta.

b. Alleluia… Alleluia… Alleluia: Questa parola meravigliosa, presa in prestito dall’ebraico, viene ripetuta quattro volte in Apocalisse 19, ma in nessun altro punto del Nuovo Testamento. È appropriata in questo contesto, dal momento che il popolo di Dio si rallegra in modo incontenibile per la Sua vittoria su Babilonia.

i. Alleluia in ebraico vuol dire “Loda il Signore”, detto proprio al modo imperativo. È un incoraggiamento e un’esortazione a Lodare il Signore!

ii. Alcuni sembrano aver paura di dire Alleluia, anche se un giorno lo diremo tutti in cielo. È una parola talmente meravigliosa che non dovremmo usarla senza riflettere.

iii. “Anselmo di Canterbury la considera una parola angelica, che non si può riprodurre pienamente in nessuna lingua umana, concordando con Agostino che il sentirla e il pronunciarla racchiude tutta la beatitudine del cielo.” (Seiss)

c. Poiché veraci e giusti sono i suoi giudizi: Questa sezione è il culmine di Apocalisse 18, dove gli amici di Babilonia facevano cordoglio per la sua rovina, mentre qui il popolo di Dio la celebra.

d. Egli ha… giudicato la grande meretrice… ha vendicato il sangue dei suoi servi sparso dalla sua mano: Il punto focale dell’adorazione sono le grandi opere di Dio e, nello specifico, la Sua opera di giusto giudizio.

e. E dal trono venne una voce: La voce che viene dal trono di Dio potrebbe essere di Gesù, anche se più probabilmente si tratta della voce di uno degli angeli che servono presso il trono di Dio.

2. (6-9) Lode per le nozze dell’Agnello.

Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare. Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi». Quindi mi disse: «Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello». Mi disse ancora: «Queste sono le veraci parole di Dio».

a. La voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni: La grandezza della lode sulla terra è solo un’ombra sbiadita di quello che viene descritto da questi versetti. A questo punto, l’Apocalisse è vicina alla consumazione del piano di Dio per la storia intera e, per questo motivo, anche noi giungiamo all’apice della lode.

i. Si tratta ovviamente di una lode forte e appassionata. Sebbene sia certamente possibile trasformare la lode e l’adorazione in un’attenzione egocentrica ai nostri sentimenti o in un’espressione disordinata della carne, non c’è nulla di male in una lode forte e appassionata. E sebbene ci sia qualcosa di prezioso e insostituibile nei momenti di tranquillità in solitudine con Dio, c’è anche qualcosa di assolutamente elettrizzante in un gran numero di cristiani che adorano Dio con sincero entusiasmo.

ii. “Non dobbiamo adorare Dio in modo superficiale, come se benedire Dio fosse il nostro dovere, lo ritenessimo un lavoro faticoso e volessimo portarlo a termine il più velocemente possibile – prima lo facciamo, meglio è. No, no; ‘Tutto ciò che è in me benedica il Suo santo nome’. Su, cuore mio, svegliati e chiama a raccolta tutte le forze di cui disponi! Un’adorazione meccanica è facile ma inutile. Forza, destati, fratello mio! Risvegliati, o anima mia!” (Spurgeon)

iii. “Tutti i doveri cristiani dovrebbero essere compiuti con gioia, soprattutto la lode che offriamo al Signore. Sono stato in congregazioni in cui la melodia era deprimente fino al midollo; in cui il tempo scorreva tanto lentamente che ci si chiedeva se sarebbero stati mai in grado di cantare tutto il Salmo 119; se, per usare l’espressione di Watt, l’eternità non sarebbe stata troppo breve perché riuscissero a cantarlo per intero; nel complesso, lo spirito del popolo sembrava essere così intorpidito, così pesante, così morto, che si sarebbe potuto supporre che si fossero riuniti per prepararsi a un’impiccagione piuttosto che per benedire il Dio di eterna grazia.” (Spurgeon)

iv. “Il cielo è sempre cielo, ed è intriso di beatitudine inenarrabile; eppure, anche il cielo ha i propri giorni di festa e la gioia i propri straripamenti; in quel giorno, quando si sarà alzata la marea dell’oceano infinito della gioia, quale inondazione di gioia incommensurabile tracimerà l’anima di tutti gli spiriti glorificati… Non sappiamo ancora, carissimi, di quale felicità siamo capaci.” (Spurgeon)

b. Sono giunte le nozze dell’Agnello: Una delle ragioni per cui questa grande moltitudine è così piena di lode è che è giunto il tempo in cui l’Agnello di Dio si unisca al Suo popolo, in un’unione così intima da essere paragonabile solo al matrimonio (nozze) tra un uomo e una donna.

i. Nelle Scritture viene spesso adottata l’immagine delle nozze dell’Agnello, che è il Messia. Nell’Antico Testamento, Israele viene presentato come la sposa di Dio, spesso infedele (Osea 2:19-20, Isaia 54:5, Ezechiele 16). Nel Nuovo Testamento, la chiesa viene presentata come la promessa sposa di Gesù, in attesa del giorno delle nozze (2 Corinzi 11:2, Efesini 5:25-32).

ii. “In epoca biblica il matrimonio si componeva di due eventi principali: il fidanzamento e le nozze. I due eventi erano solitamente separati da un lasso di tempo, durante il quale i due individui erano già considerati marito e moglie e come tali avevano l’obbligo di fedeltà. La celebrazione del matrimonio iniziava con una processione verso la casa della sposa, seguita da un ritorno all’abitazione dello sposo per i festeggiamenti. Analogamente, la chiesa, sposata a Cristo per fede, attende ora la parousia, il momento in cui lo sposo celeste verrà a prendere la Sua sposa e tornerà in cielo per il banchetto nuziale, che durerà tutta l’eternità.” (Mounce)

c. E la sua sposa si è preparata: Cosa dobbiamo fare per prepararci per questo matrimonio? C’è molto da fare da parte nostra, ma alla fine è un’opera che Dio compie in noi (Efesini 5:25-27). Il concetto viene enfatizzato dall’osservazione di Giovanni: le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente.

i. In perfetta unione con Gesù, il Suo popolo sarà puro e risplendente davanti a Lui. “Puro (katharos) riflette purezza, lealtà e fedeltà, il carattere della nuova Gerusalemme… Risplendente (lampros) è il colore bianco raggiante, che raffigura la glorificazione.” (Johnson)

ii. Poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi: I credenti sono creati per le buone opere preparate da Dio. Queste “giustizie” (opere giuste) sono ciò che riempiono il “corredo” della sposa di Gesù.

iii. Paolo parla del suo desiderio, che i cristiani siano presentati puri davanti al Signore: Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine. (2 Corinzi 11:2) Tale dovrebbe essere il desiderio di ogni cristiano impegnato nell’opera del Signore.

d. Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello: Beati davvero! Gesù stesso attendeva con impazienza questa cena nuziale. Egli parlava con trepidazione del giorno in cui avrebbe bevuto di nuovo del frutto della vite insieme ai suoi discepoli nel regno (Matteo 26:29).

i. Nella cultura ebraica, la cena delle nozze era il miglior banchetto o festa che si conoscesse; era sempre un’occasione di immensa gioia. Secondo gli insegnamenti rabbinici, l’obbedienza ai comandamenti veniva sospesa durante la celebrazione di un matrimonio se la loro osservanza poteva diminuire la gioia dell’occasione.

ii. In quel giorno tutti vedranno la chiesa per quella che veramente è: la preziosa sposa di Gesù. “Per ora, la Sposa di Cristo è come una sorta di Cenerentola seduta fra la cenere. È come il suo Signore, ‘disprezzata e rigettata dagli uomini’; le guardie la colpiscono e le strappano via il velo perché non la conoscono, proprio come non conoscevano il suo Signore. Ma quando Egli apparirà, allora apparirà anche lei, e nella Sua manifestazione gloriosa anche lei risplenderà come il sole nel regno del Padre.” (Spurgeon)

e. Queste sono le veraci parole di Dio: Si tratta di una nota di garanzia necessaria a noi. La consumazione tanto attesa avrà luogo e, sebbene sembri troppo bella per essere vera, si realizzerà.

3. (10) Giovanni adora un angelo e viene corretto.

Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia».

a. Io caddi ai suoi piedi per adorarlo: Perché mai un uomo santo come Giovanni commetterebbe un errore tanto madornale? “O Giovanni riteneva che l’angelo rappresentasse Dio oppure era fuori di sé dall’eccitazione per il glorioso adempimento.” (Robertson)

b. Guardati dal farlo: Nessuna creatura deve essere adorata, a differenza di Gesù, il quale riceve l’adorazione degli angeli (Ebrei 1:6) e degli uomini (Matteo 8:2, Matteo 14:33, Giovanni 9:38).

c. Io sono un conservo tuo: Tra gli esseri umani e gli angeli ci sono differenze sostanziali, ma entrambi servono lo stesso Signore.

d. Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia: Il vero spirito della profezia si mostra sempre nella testimonianza di Gesù. “Qualsiasi insegnamento sulla profezia che allontana la nostra mente e il nostro cuore da Lui non viene comunicato correttamente.” (Hocking)

i. “Ciò significa che il vero proposito delle profezie è quello di svelare la bellezza e la grazia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (Walvoord)

B. Gesù Cristo ritorna su una terra ostile.

1. (11-16) Gesù ritorna sulla terra con un esercito dal cielo.

Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. I suoi occhi erano come fiamma di fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi, e aveva un nome scritto che nessuno conosce se non lui; era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: “La Parola di Dio”. E gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, vestiti di lino finissimo, bianco e puro. Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente. E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome:

IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.

a. Poi vidi il cielo aperto, ed ecco: È come se tutto ciò che è avvenuto finora nel libro dell’Apocalisse facesse da introduzione a questa particolare rivelazione (la rimozione di un velo) di Gesù Cristo. A questo punto Egli ritorna sulla terra in potenza e in gloria.

i. Secondo Zaccaria 14:3-4, Gesù al Suo ritorno andrà prima al monte degli Ulivi a Gerusalemme. Questo è l’esaudimento della preghiera di Isaia 64:1-2: Oh, squarciassi tu i cieli e scendessi! Davanti a te sarebbero scossi i monti. Come il fuoco brucia i rami secchi, come il fuoco fa bollir l’acqua, scendi per far conoscere il tuo nome ai tuoi avversari e far tremare le nazioni davanti a te.

ii. Questa preghiera di liberazione sarà sulle labbra del popolo giudeo che sarà sopravvissuto alla Grande Tribolazione. Per quanto possa sembrare improbabile ora, grideranno a Gesù, il loro Messia, per essere liberati e, nel loro insieme, lo abbracceranno come loro Salvatore. Come disse Gesù in Matteo 23:39: Poiché io vi dico, che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. Messo a dura prova dalla terribile persecuzione dell’Anticristo, Israele nel suo insieme volgerà il cuore verso Gesù, che lo libererà in quest’ultima ora.

iii. Quando Gesù tornerà, verrà su un cavallo bianco. In epoca biblica, soprattutto in Israele, la maggior parte dei soldati era di fanteria. Essere provvisti di un cavallo durante una battaglia era un incredibile vantaggio. Un cavallo era simbolo di onore, di forza e di velocità; il colore di questo cavallo simboleggia la vittoria.

b. Il Fedele e il Verace: Si tratta di un titolo glorioso che mostra che Gesù è colui che mantiene le Sue promesse, incluse quelle di giudizio.

c. Egli giudica e guerreggia con giustizia: Gesù verrà come giudice e come generale per guerreggiare. Il mondo, dopo averlo rifiutato già una volta, Lo rifiuterà di nuovo, ma questa volta Gesù giudicherà coloro che Lo avranno respinto.

i. “Il mondo ama una religione accomodante e ragionevole e, per questo, è sempre pronto a venerare una qualche pallida immagine galileiana di Gesù, un Messia scarno e anemico, e a rendergli un moderato omaggio razionale.” (Torrance)

ii. “Qualsiasi veduta di Dio che elimini il giudizio e il Suo odio verso il peccato in favore di una evirata dottrina di affezione sentimentalista non trova alcun sostegno nel realismo forte e virile dell’Apocalisse.” (Mounce)

iii. È un Gesù che non possiamo controllare. Lo vediamo qui come qualcuno che non solo esige la nostra attenzione, ma anche la nostra sottomissione.

iv. È bene ricordare che una tale manifestazione drammatica di giudizio giunge soltanto alla fine di un lungo periodo di grazia, pazienza e misericordia. Non si tratta di un “giudizio frettoloso”. Gesù ha mostrato ampiamente la Sua natura di misericordia, perdono e grazia a questo mondo corrotto. Egli viene ora a giudicare un mondo indurito e totalmente votato alla ribellione contro di Lui.

v. “Tutti questi passi ci portano alla triste conclusione del fatto che nel giorno del giudizio sarà troppo tardi per gli uomini aspettarsi la misericordia di Dio. Non c’è nulla di più inflessibile del giudizio divino lì dove la grazia è stata disprezzata. La scena del terribile giudizio che emerge da un simile scenario è in netta contraddizione con il punto di vista moderno secondo cui Dio sarebbe dominato interamente dal Suo attributo d’amore.” (Walvoord)

vi. Ricorda che Egli fa tutto ciò con giustizia. “Le guerre che Egli fa non sono dominate dall’ambizione, dalla sete di potere o da un senso crescente di egemonia e conquista; sono giuste nel loro principio e nel loro obiettivo. E forse nessun potentato terreno potrebbe mai affermare nulla di simile.” (Clarke)

vii. “Gesù è l’unico re che guerreggia sempre in questo modo. Ci sono state delle eccezioni brillanti alla regola generale, ma di solito la guerra è tanto ingannevole quanto sanguinosa, e le parole dei diplomatici sono un ammasso di bugie. Sembra impossibile che gli uomini deliberino sulla pace e sulla guerra senza dimenticare subito il significato delle parole e i vincoli dell’onestà. La guerra sembra ancora un affare in cui la verità risulterebbe fuori luogo; è una questione così maledetta che la falsità vi si trova più a suo agio e la rettitudine se ne allontana. Per quanto riguarda il nostro Re, è con giustizia che Egli giudica e guerreggia. Il regno di Cristo non ha bisogno di ricorrere all’inganno: la parola più semplice e la verità più chiara sono le armi della nostra guerra.” (Spurgeon)

d. I suoi occhi erano come fiamma di fuoco: “Perché sono come fiamme di fuoco? Beh, prima di tutto, per discernere i segreti di ogni cuore. Non esistono qui segreti che Cristo non veda. Non c’è pensiero volgare, non c’è scetticismo incredulo, che Cristo non legga. Non c’è ipocrisia, formalismo, inganno, che Egli non scruti con la stessa facilità con cui un uomo legge le pagine di un libro. I Suoi occhi sono come fiamma di fuoco per scavare e leggere dentro di noi e per conoscerci nel più profondo della nostra anima.” (Spurgeon)

e. Sul suo capo vi erano molti diademi: L’ultima volta che questa terra ha visto Gesù, Egli indossava una corona di spine, ma non in qui in Apocalisse 19. Ora ha sul capo molti diademi. La parola in greco antico usata qui per diademi è, per l’appunto, diadema, la corona di regalità e autorità; non è stephanos, la corona di vittoria.

i. Le molte corone stanno a significare che Gesù è il massimo dell’autorità e del potere regale.Sono la manifestazione visibile di ciò che vuol dire quando diciamo RE DEI RE. Sono l’espressione di una sovranità illimitata.

f. Era vestito di una veste intrisa nel sangue: La Sua veste è intrisa (o cosparsa) nel sangue. Gli studiosi della Bibbia discutono se si tratti del Suo stesso sangue (che ci ricorda la croce) o del sangue dei Suoi nemici. Entrambe le cose sono possibili.

g. Gli eserciti che sono nel cielo: Si tratta del popolo di Dio (Apocalisse 17:14, Giuda 14-15). Non c’è quasi alcun dubbio che anche gli angeli accompagneranno Gesù e il Suo popolo, ma l’idea principale è che il Figlio di Dio condurrà il popolo di Dio dal cielo contro la terra.

i. Non si fa alcuna menzione di nessun tipo di armatura o di armi per i soldati del grande esercito al seguito di Gesù. L’unica armatura o arma che hanno è l’unica di cui abbiano bisogno: vestiti di lino finissimo, bianco e puro.

h. Dalla sua bocca usciva una spada acuta: L’espressione non intende dire che Gesù ha una spada fra i denti come un pirata o che “spara delle spade” dalla bocca. È un modo plateale per far riferimento alla potenza della Sua Parola. “Cristo vince per la potenza della Sua Parola.” (Johnson) Nell’Apocalisse, per cinque volte Giovanni mette in risalto il fatto che la spada di Gesù esce dalla sua bocca.

i. Egli governerà con uno scettro di ferro: Gesù viene per governare e regnare in vittoria, per governare le nazioni con uno scettro di ferro, come predetto dal Salmo 2. Egli viene come RE DEI RE per detronizzare ogni re che governa su questa terra.

i. “Non si tratta di infondere principi cristiani ai governi esistenti, della conversione spirituale di paesi e imperi, di lasciarli in vita e di cristianizzarli semplicemente per mostrare un po’ dello spirito di Cristo nelle loro amministrazioni; si tratta invece di rimuovere totalmente tutti i sovrani e i governi di questo mondo, di toglier loro dalle mani tutto il dominio e l’autorità e di metterli nelle mani di Cristo, come vero e unico Re del mondo.” (Seiss)

j. Sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI: Il nome si trova sulla coscia affinché sia facilmente visibile in groppa a un cavallo.Allo stesso tempo, nessuno conosce [il nome] se non lui, nessuno può arrivare a comprendere Gesù fino in fondo.

i. Clarke è tra quelli che credono che il nome scritto che nessuno conosce se non lui sia in realtà il tetragramma, le quattro lettere YHWH che formano il nome Yahweh, il nome sacro e segreto di Dio.

2. (17-18) Invito al gran banchetto.

Poi vidi un angelo in piedi nel sole, che gridò a gran voce dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: «Venite, radunatevi per il gran convito di Dio, per mangiare le carni di re, le carni di capitani, le carni di uomini prodi, le carni di cavalli e di cavalieri, le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi».

a. Un angelo in piedi nel sole: Ciò ci dà un’idea della luminosità con cui l’angelo risplende della gloria di Dio. L’angelo è visibile, pur essendo in piedi davanti al sole. “L’angelo è in piedi nella luce del sole e possibilmente risplende di un bagliore ancora maggiore.” (Walvoord)

b. Dicendo a tutti gli uccelli che volano: È la preparazione del grande massacro di Armageddon, “rappresentato con un’immagine dal realismo quasi ripugnante.” (Erdman)

c. Le carni di re, le carni di capitani: La ripetizione di carni (5 volte) ne svela l’importanza. “La razza umana ha camminato in un’inimicizia carnale contro Dio, vivendo secondo la carne, ma ora il tempo della Sua pazienza è giunto al termine.” (Barnhouse)

i. Mostra anche che verranno giudicati uomini di ogni rango. Quelli di alto e di basso rango, se rimarranno ostinati nel loro rifiuto di Gesù, saranno giudicati insieme. “Il giudizio divino sui malvagi non fa distinzione di persone o ceto; è la grande livella di tutti gli uomini.” (Walvoord)

d. Radunatevi per il gran convito di Dio: Newell elenca quattro diversi conviti descritti nella Bibbia.

·La cena di salvezza, riportata in una parabola di Gesù (Luca 14:16-24).

·La cena del Signore, commemorazione del sacrificio di Gesù.

·La cena delle nozze dell’Agnello.

·Il gran convito di Dio.

i. Se rifiuti la prima cena, la seconda non avrà per te alcun significato. Dopodiché, non sarai presente alla terza cena, ma ci sarai alla quarta. Tutti parteciperanno ad almeno uno di questi conviti, ai quali alcuni mangeranno e altri saranno mangiati.

3. (19-21) Guerra e vittoria di Gesù Cristo.

E vidi la bestia e i re della terra coi loro eserciti radunati per far guerra contro colui che cavalcava il cavallo e contro il suo esercito. Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo. E il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.

a. Eserciti radunati per far guerra contro colui che cavalcava il cavallo: Per alcuni è difficile capire come l’uomo possa essere così sciocco da cercare di tenere lontano Gesù e l’esercito celeste dalla terra in una battaglia campale. Suggeriscono che questi eserciti si riuniscano inizialmente per combattere gli uni contro gli altri, per poi rivolgere la loro furia contro Gesù al Suo ritorno. Probabilmente è così, ma non dovremmo mai sottovalutare la follia dell’uomo e il suo odio verso Dio.

i. “È l’inguaribile follia del peccato, che si accanisce, nonostante una sconfitta dopo l’altra, contro un Dio santo.” (Newell)

ii. Per far guerra contro colui: Non è altro che il risultato ovvio della guerra costante dell’uomo contro Dio fin dalla caduta. Non è più inconcepibile dell’idea che Dio sia venuto sulla terra e che gli uomini lo abbiano ucciso.

b. Per far guerra: Giovanni non fornisce la descrizione di una battaglia. Si tratta di un evento del tutto a senso unico, un semplice atto di giudizio più che una battaglia o una guerra prolungata. “La battaglia di Armageddon è la risata di Dio contro il culmine dell’arroganza umana.” (Barnhouse)

c. Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta: La bestia e il falso profeta riceveranno un trattamento speciale. Verranno gettati vivi nello stagno di fuoco prima che ci sia il giudizio davanti al Grande Trono Bianco (Apocalisse 20:11-15).

i. “Un lago di zolfo ardente non solo sarebbe estremamente caldo, ma anche maleodorante e fetido.” (Mounce)

ii. Lo stagno di fuoco è quello che normalmente chiamiamo inferno. È reale e non c’è niente di più importante dell’evitarlo.

© 2023 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com

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