Apocalisse 16




Apocalisse 16 – I Giudizi delle Coppe

A. Coppe dirette contro i fenomeni naturali.

1. (1) Una voce proveniente dal tempio.

Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le coppe dell’ira di Dio».

a. Poi udii una gran voce dal tempio: Poiché nessuno poteva entrare nel tempio (Apocalisse 15:8), la gran voce dal tempio doveva essere Dio stesso, che dà il via personalmente agli orrendi giudizi delle coppe.

b. Andate e versate sulla terra le coppe dell’ira di Dio: Le coppe del giudizio sono il terzo guaio descritto in Apocalisse 11:14. Poiché sono descritte come ira di Dio, sono dei castighi (volti a generare ravvedimento) tanto quanto delle punizioni (volte a dispensare giustizia).

i. In quanto tali, si ritiene solitamente che queste si verifichino alla fine del periodo di sette anni, immediatamente prima del ritorno di Gesù.

ii. Le immagini dell’Esodo di Israele sono importanti nei giudizi delle coppe. Ai giorni di Mosè, Dio mandò sull’Egitto piaghe che comprendevano ulcere (Esodo 9:8-12), acqua tramutata in sangue (Esodo 7:14-25) e tenebre (Esodo 10:21-29).

iii. Le piaghe descritte in questo capitolo sono simboliche? Forse non riusciamo a concepire tutto ciò che queste parole significano. Tuttavia, il giudizio di Dio su questo mondo non sarà un giudizio simbolico. Ci ricordiamo che la realtà che sta dietro il simbolo è sempre più reale – e in questo caso, perciò, più terrificante – del simbolo in sé.

c. Sulla terra: Coloro che credono che il libro dell’Apocalisse si sia già compiuto in passato incontrano delle difficoltà. Nel commentario di Poole, le sue ipotesi sul significato di terra mostrano quanto sia difficile dare un senso all’Apocalisse in questo modo.

·Poole dice che terra potrebbe significare alcune parti della terra.

·Poole dice che terra potrebbe significare la gente comune.

·Poole dice che terra potrebbe significare l’Impero Romano.

·Poole dice che terra potrebbe significare il clero della Chiesa Cattolica.

i. Il concetto è chiaro. Se terra non significa terra, allora nessuno può conoscerne il significato e Dio avrebbe potuto fare anche a meno di scriverlo.

2. (2) Prima coppa: un’ulcera maligna e dolorosa.

Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra, e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine.

a. Un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia: Coloro che hanno adorato la bestia e ne hanno ricevuto il marchio vengono ora marchiati da Dio con un’ulcera dolorosa.

3. (3) Seconda coppa: il mare tramutato in sangue.

Poi il secondo angelo versò la sua coppa sul mare, ed esso divenne sangue simile a quello di un morto e ogni essere vivente nel mare morì.

a. Mare… divenne sangue: Apocalisse 8:8-9 ha descritto una contaminazione parziale del mare. Qui, invece, la contaminazione del mare è resa completa (ogni essere vivente nel mare morì).

b. Sangue simile a quello di un morto: Il mare non diventa necessariamente sangue, ma è simile al sangue di un cadavere. Il suo aspetto e il suo carattere nauseante corrispondono a quelli del sangue di un corpo senza vita.

4. (4) Terza coppa: inquinamento delle acque dolci.

Poi il terzo angelo versò la sua coppa sui fiumi e sulle sorgenti delle acque, ed esse diventarono sangue.

a. Sui fiumi e sulle sorgenti delle acque, ed esse diventarono sangue: Questa totale contaminazione è in contrasto con l’inquinamento parziale (un terzo) delle acque dolci mostrato in Apocalisse 8:10-11.

b. Esse diventarono sangue: Quando si abbatteranno tali giudizi, non mancherà molto tempo al ritorno di Gesù. Con disastri ecologici di questa portata, l’umanità non potrà sopravvivere a lungo.

i. “Erano assetati di sangue e hanno massacrato i santi di Dio; ora verrà dato loro sangue da bere!” (Clarke)

5. (5-7) La giustizia dei giudizi di Dio.

E udii l’angelo delle acque, che diceva:

«Tu sei giusto, o Signore,
Che sei e che eri e che hai da venire, il Santo,
Per aver giudicato queste cose.
Essi hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti,
E tu hai dato loro da bere del sangue,
Perché è la ricompensa che essi meritano».

E udii un altro dall’altare che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, i tuoi giudizi sono veraci e giusti».

a. Tu sei giusto… Essi hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro da bere del sangue: È del tutto appropriato che coloro che si dilettavano a spargere il sangue dei santi siano ora costretti a bere sangue. Hanno rifiutato l’Acqua Viva e ora riceveranno la morte da bere.

b. Tu sei giusto, o Signore: Anche nel mezzo del giudizio è giusto che l’angelo affermi questo. La giustizia di Dio non è soltanto equa, ma è anche pura e appropriata. Con Dio non esiste la “giustizia da vigilante”.

c. Udii un altro dall’altare che diceva: O la voce è quella di un angelo che parla dall’altare o si tratta di una personificazione dell’altare, come rappresentazione della testimonianza collettiva dei martiri (Apocalisse 6:9) e delle preghiere dei santi (Apocalisse 8:3-5).

i. Questo altare parlante potrebbe essere l’altare di Dio – la croce, dove si è compiuto il Suo sommo sacrificio e che qui testimonia del Suo giusto giudizio, sia passato che imminente. Questo è l’altare dove Dio nel Suo amore ha provveduto una via d’uscita da questi giudizi.

6. (8-9) Quarta coppa: il sole brucia gli uomini.

Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli uomini furono bruciati dal grande calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria.

a. Sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco: Ciò che di solito si dà per scontato come benedizione (il calore del sole risplendente) diviene ora una maledizione.

b. Non si ravvidero per dargli gloria: L’incapacità degli uomini di rispondere con il pentimento mostra che la conoscenza o l’esperienza del giudizio non cambierà la condizione peccaminosa dell’uomo. Coloro che non vengono conquistati per grazia non lo saranno mai.

i. “Il pensiero velleitario di alcuni, secondo cui gli uomini si ravvedrebbero se solo conoscessero la potenza e il giusto giudizio di Dio, è infranto dalla frequente menzione in questo capitolo della durezza del cuore umano di fronte alla più severa ed evidente disciplina divina.” (Walvoord)

B. Coppe dirette contro la bestia e il suo governo.

1. (10-11) Quinta coppa: la piaga delle tenebre.

Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, e bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere.

a. Il suo regno fu coperto di tenebre: Alcuni le considerano delle tenebre simboliche. Caird ha definito le ultime tre piaghe una “triade di disastri politici”: anarchia interna, invasione e collasso irreparabile.

i. Tuttavia, non è necessario considerare queste tenebre come delle tenebre politiche simboliche. La nona piaga sull’Egitto consisteva in tenebre vere e proprie, che ebbero implicazioni spirituali. Si potevano palpare, come descritto in Esodo 10:21-22.

b. Si mordevano la lingua per il dolore: Le tenebre della quinta coppa sono un’anteprima dell’inferno stesso, descritto da Gesù con le parole tenebre di fuori (Matteo 25:30). Coloro che sono sotto il giudizio della quinta coppa si trovano, per così dire, sulle rive dello stagno di fuoco.

c. Ma non si ravvidero dalle loro opere: Nella condizione di peccato dell’uomo, egli aumenta il suo peccato quando è sotto il giudizio di Dio, proprio nel momento in cui dovrebbe abbandonare il suo peccato.

i. “Il giudizio potrebbe provocare un ravvedimento carnale, un ravvedimento che avviene nella carne e secondo i modi della natura peccaminosa degli uomini. Con questo tipo di ravvedimento, la depravazione del cuore rimane nell’essenza la stessa, anche se poi si manifesta sotto un’altra forma. Sebbene l’uomo possa cambiare, tale cambiamento non è salvifico: diventa un altro uomo, non un uomo nuovo. In lui regna lo stesso peccato, anche se ha un nome diverso e indossa abiti diversi. La pietra viene scolpita in una forma più bella da vedere, ma non diventa carne. Il ferro viene fuso in un’altra immagine, ma non viene trasformato in oro. Si tratta di un ravvedimento carnale indotto dalla paura. Non si pente forse ogni ladro dei propri furti quando viene condannato e messo in prigione? Non si pente forse ogni assassino del proprio crimine quando si trova davanti alla forca?” (Spurgeon)

ii. “La vera penitenza è questa, quando l’uomo dà gloria alla giustizia di Dio, anche se questa lo condanna. O mio ascoltatore, detto questo, ti ravvedi? Il peccato è davvero peccato per te? Scorgi il suo deserto infernale? Se non ci riesci, hai bisogno di ravvederti del tuo stesso ravvedimento.” (Spurgeon)

2. (12-16) Sesta coppa: gli eserciti si radunano in vista di una grande guerra.

Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e la sua acqua si prosciugò per preparare la via dei re che vengono dal sol levante. E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente. «Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna». E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon».

a. Sul grande fiume Eufrate: I Romani consideravano l’Eufrate una barriera difensiva sicura contro le invasioni da parte degli imperi orientali. A quel tempo il fiume si estendeva per 2900 km e aveva un’ampiezza che andava dai 275 ai 1100 metri.

b. La sua acqua si prosciugò per preparare la via dei re che vengono dal sol levante: Se l’Eufrate venisse prosciugato e reso valicabile, massicci eserciti provenienti da est (nazioni come Cina, India e Giappone) potrebbero avanzare facilmente verso ovest.

i. Alcuni avanzano ipotesi sulle ragioni per cui questi eserciti orientali si dirigono verso occidente. C’è chi crede che sia per spazzare via Israele o per ribellarsi contro un leader mondiale con base in Europa (l’Anticristo). Alla fine, vengono a combattere contro Dio e il Suo Messia (Salmo 2).

c. Vidi uscire dalla bocca del dragone… tre spiriti immondi, simili a rane: Gli spiriti sono, nella forma, simili a rane. Gli antichi Giudei consideravano le rane impure e ripugnanti, mentre gli Egizi veneravano una dea rana.

i. “Possiamo spiegare la similitudine soltanto guardando all’impurità, e al rumore ostinato, della rana. (Alford)

ii. “Cristo scacciava gli spiriti immondi, mentre i Suoi nemici li diffondono.” (Swete)

iii. Le rane sono “una caricatura devastante del fallimento del male. Ciò che gli uomini temono di più, perché sembra essere potente ed eternamente radicato, alla fine diventa solo una ridicola riproduzione di disgustose creature della notte.” (Love)

iv. Questi demoni sono simili allo spirito di menzogna che indusse Achab alla battaglia (1 Re 22:19-23).

d. Sono spiriti di demoni che fanno prodigi: Ancora una volta, i demoni usano segni e prodigi come strumenti d’inganno. Il falso profeta che vediamo qui è la seconda bestia di Apocalisse 13.

e. Per radunarli per la guerra: Non è una battaglia dove una nazione è contro l’altra, ma dove le nazioni sono contro Dio (Salmi 2:2). Si tratta di una delle tre battaglie importanti menzionate nelle profezie.

i. La battaglia di Gog, quando Magog e i suoi alleati si muovono contro Israele (Ezechiele 38 e 39).

ii. La battaglia di Armagheddon, quando l’Anticristo guiderà il sistema mondiale contro Gesù che starà per tornare (Apocalisse 17:12-16, 17:14, 19:19).

iii. La battaglia finale, quando Satana e i suoi alleati faranno guerra contro Dio dopo il millennio (Apocalisse 20:7-10).

f. Del gran giorno di Dio Onnipotente: Non ci sono dubbi su chi sia il vincitore di questa battaglia. È il gran giorno di Dio, non il gran giorno dell’uomo, non il gran giorno dell’Anticristo, non il gran giorno del dragone.

g. Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna: Nel mezzo della descrizione della battaglia imminente vediamo l’avvertimento ad essere pronti alla luce della vittoria certa di Gesù.

i. Le vesti sono un’immagine di giustizia spirituale e pratica. La giustizia di Gesù ci viene data come una veste (Galati 3:27), ma siamo chiamati anche a “indossare” la natura di Gesù in termini di santità pratica (Efesini 4:20-24). Più di ogni altra cosa, non dobbiamo essere trovati “nudi”, cioè senza una copertura o facendocene una noi, come fecero Adamo ed Eva (Genesi 3:7), che agli occhi di Dio appariva come un abito sporco (Isaia 64:6).

h. E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon»: Questa grande battaglia si combatterà in un luogo chiamato Armagheddon (Har-Megiddo).

i. Coloro che credono che il libro dell’Apocalisse abbia già trovato compimento in passato si trovano in difficoltà con questa battaglia. “Alcuni dicono che si tratta della grande Valle del Mississippi. Alcuni anni fa si diceva che fosse Sebastopoli o la Crimea. Altri pensano che si tratti della Francia. Molti, invece, lo considerano solo un luogo astratto per un’adunata astratta, di fatto inesistente. Gli uomini vengono attirati da nozioni tanto pazze, contraddittorie e reciprocamente distruttive dopo che si sono allontanati dalla lettera di ciò che è scritto.” (Seiss)

ii. Dato che, nello specifico, non esiste alcun monte (Har) Megiddo (Megiddo in realtà è una vallata), molti lo vedono come una montagna o una collina simbolica di massacro. Ma Seiss fa una buona osservazione: “Che si tratti del monte o della valle, non fa alcuna differenza, perché il monte e la valle sono considerati un tutt’uno, l’uno appartenente all’altra.”

iii. Megiddo si trova in una regione che viene associata spesso a battaglie decisive: Debora su Sisera (Giudici 5:19); Gedeone sui Madianiti (Giudici 7); Faraone su Giosia (2 Re 23:29; 2 Cronache 35:22). Si tratta anche di un luogo di cordoglio degli ultimi tempi (Zaccaria 12:11).

iv. L’estesa Valle di Megiddo ha visto battaglie tremende nel corso dei secoli. In quella regione sono state combattute più di 200 battaglie, dal 1468 a.C. (con il faraone Tuthmose III) fino al 1917 (con il visconte britannico Allenby).

v. La miglior cosa è interpretare il luogo in senso letterale, ovvero la regione di Megiddo e la valle di Esdraelon. Apocalisse 16:14, 17:14 e 19:19 descrivono una battaglia organizzata che deve avere come centro un qualche luogo, anche se poi ha un’estensione molto maggiore.

vi. “Ma cos’è la battaglia di Armageddon? Quanto sono ridicole le congetture fatte dagli uomini al riguardo! Negli ultimi vent’anni questa battaglia è stata combattuta in vari luoghi, secondo i nostri veggenti ciechi e profeti auto-ispirati! Una volta era Austerlitz, un’altra Mosca, un’altra ancora Lipsia e adesso è Waterloo! E in questo modo sono andati avanti e continueranno ad andare avanti, confondendo ed essendo confusi.” (Clarke)

3. (17-21) Settima coppa: i giudizi finali.

Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: «È fatto». Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l’eguale da quando gli uomini vivono sulla terra. La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero, e Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle il calice del vino della sua furente ira. E ogni isola fuggì e i monti non furono più trovati. E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande.

a. È fatto: Questo annuncio, proveniente dal trono stesso, ci dice che non ci sarà più ritardo. Per la Sua misericordia, Dio ha prolungato questa scena il più che ha potuto. Ai sigilli sono seguite le trombe; alle trombe, le coppe; ora, tuttavia, non ci saranno più altri giudizi sulla terra dopo questo – è fatto.

b. Versò la sua coppa nell’aria: Il fatto che la coppa viene versata nell’aria potrebbe indicare che il giudizio è contro il principe della potestà dell’aria (Efesini 2:2) e i suoi alleati.

c. Ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l’eguale da quando gli uomini vivono sulla terra: In questi giudizi finali Dio scuote la terra con un terremoto tremendo. In Ebrei 12:26 troviamo la stessa promessa: Ora ha fatto questa promessa, dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo». Tuttavia, ciò che non potrà essere scosso rimarrà.

d. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle il calice del vino della sua furente ira: La caduta di Babilonia (la grande città) è descritta in modo più chiaro in Apocalisse 17 e 18.Qui è sufficiente dire che Dio le dà il calice del vino della sua furente (in greco antico è thymos, parola che descrive un’esplosione ardente di rabbia) ira (in greco antico è orge, parola che descrive uno stato perdurante di rabbia).

i. “L’accostamento di thymos e orge indica un’effusione del giudizio divino con una forza senza eguali.” (Walvoord)

e. Cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento: Cadono dei chicchi di grandine enorme, che arrivano a pesare anche 45 kg. La risposta degli uomini è una depravazione totale e impenitente (gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine).

i. La grandine viene frequentemente usata come strumento di giudizio contro i nemici di Dio, come visto contro l’Egitto (Esodo 9:24), i Cananei (Giosuè 10:11), l’Israele apostata (Isaia 28:2) e Gog e Magog (Ezechiele 38:22).

ii. In ciascuno di questi esempi, la grandine scendeva dal cielo come uno strumento di giudizio e non come un castigo di correzione per i figli di Dio.

iii. Nonostante la sofferenza, molti non si pentiranno. “Ho conosciuto persone che dicono: ‘Beh, se fossi afflitto, magari mi convertirei. Se fossi in un letto di infermità, magari sarei salvato’. Mah, non credo proprio. La malattia e la tristezza di per sé non sono di alcun aiuto alla salvezza. Il dolore e la povertà non sono evangelisti; l’infermità e la disperazione non sono apostoli. Considera i perduti all’inferno. In loro la sofferenza non ha prodotto alcun bene. Chi è stato sporco qui lo sarà anche lì. Chi è stato ingiusto in questa vita lo sarà anche in quella futura. Non c’è nulla nel dolore e nella sofferenza che, per il loro stesso funzionamento naturale, porti alla purificazione.” (Spurgeon)

4. Potremmo dire che Apocalisse 16 è un “grande” capitolo.

a. Descrive grande malvagità: una grande città, Babilonia la grande (Apocalisse 16:19).

b. Descrive grandi strumenti di giudizio: grande calore (Apocalisse 16:9), un grande fiume prosciugato (Apocalisse 16:12), un gran terremoto (Apocalisse 16:18), una grossa grandine e una grande piaga (Apocalisse 16:21).

c. Descrive un grande Dio: La Sua gran voce (ad alta voce si esprime nel greco con la stessa parola per grande; versetti 1; 17) e il Suo gran giorno di vittoria (Apocalisse 16:14).

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