Apocalisse 12 – La Donna, il Figlio e il Dragone
A. La donna.
1. (1) Descrizione della donna con immagini celestiali.
Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
a. Poi apparve nel cielo un gran segno: Questo è il primo dei sette segni raccontati da Giovanni ed è descritto come un gran segno (mega semeion).Nei capitoli 12, 13 e 14 di Apocalisse vengono descritte le figure principali della Grande Tribolazione, con questo gran segno che introduce la prima di sette:
·La donna, che rappresenta Israele.
·Il dragone, che rappresenta Satana.
·Il figlio d’uomo, che fa riferimento a Gesù.
·L’angelo Michele, capo dell’esercito angelico.
·La discendenza della donna, che rappresenta i Gentili che giungono alla fede durante la Tribolazione.
·La bestia che sale dal mare, che rappresenta l’Anticristo.
·La bestia che sale dalla terra, che rappresenta il falso profeta che promuove l’Anticristo.
b. Una donna vestita di sole: Dal momento che Giovanni dice chiaramente che si tratta di un segno, non ci aspettiamo che questa donna appaia letteralmente sulla terra. Dio userà questo segno per comunicare qualcosa a Giovanni e a noi. In Apocalisse le donne rappresentano spesso sistemi religiosi.
·Iezabel è associata a un sistema religioso che diffonde falsi insegnamenti (Apocalisse 2:20).
·La grande meretrice è associata alla falsa religione (Apocalisse 17:2).
·La sposa è associata alla chiesa (Apocalisse 19:7-8).
c. Una donna vestita di sole: Questa donna è stata associata nel tempo a molte idee religiose diverse. I cattolici affermano che si tratta di Maria, ritratta come “Regina del Cielo”. Mary Baker Eddy (fondatrice del cristianesimo scientista) diceva di essere lei questa donna.
i. Nell’arte cattolica Maria viene spesso raffigurata in piedi sulla luna crescente e con dodici stelle intorno al capo.
d. Una donna vestita di sole: Secondo la Scrittura, la donna vestita di sole dovrebbe essere identificata con Israele, secondo il sogno di Giuseppe (Genesi 37:9-11). Nel sogno il sole rappresentava Giacobbe, la luna rappresentava Rachele, madre di Giuseppe, e le undici stelle erano i figli d’Israele che si inchinavano davanti al loro fratello. Dato che ci sono dodici stelle nel sogno, ora Giuseppe si trova insieme alle altre tribù d’Israele.
i. In altri passi dell’Antico Testamento, Israele (o Sion o Gerusalemme) viene spesso raffigurato con le sembianze di una donna (Isaia 54:1-6, Geremia 3:20, Ezechiele 16:8-14 e Osea 2:19-20).
2. (2) La donna in procinto di partorire.
Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto.
a. Era incinta: Più avanti nel capitolo è chiaro che il bambino nato da Israele è Gesù (Ed ella partorì un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro, Apocalisse 12:5).
b. Gridava per le doglie e i dolori del parto: I dolori fanno riferimento al travaglio di Israele al tempo della nascita di Gesù (sotto l’occupazione e l’oppressione romana).
B. Il dragone.
1. (3) Apparizione di un dragone tremendo e potente.
Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi.
a. Nel cielo apparve anche un altro segno: Ancora una volta ci viene ricordato che si tratta di un segno. La creatura non è letteralmente un gran dragone rosso, ma il dragone ne rappresenta la natura e il carattere.
i. La sua descrizione “suggerisce simbolicamente il suo potere feroce e la sua natura omicida… un’immagine della pienezza del male in tutta la sua orribile forza.” (Johnson)
b. Sulle sue teste… sette diademi: Questo dragone aveva grande potere (sette teste e dieci corna) e reclamava autorità regale (sette diademi) Le corone rappresentano le sue arroganti pretese di autorità regale nei confronti del vero Re. Lui vuole essere considerato re.
i. “Dalla descrizione simile fornita in 13:1 e nei riferimenti paralleli di Daniele 7:7-8, 2, è chiaro che si allude alla rinascita dell’Impero Romano… Le sette teste e le dieci corna si riferiscono ai dieci regni originali, dei quali tre furono sopraffatti dal piccolo corno di Daniele 7:8, che è da identificarsi con il leader mondiale della grande tribolazione che regnerà sul rinato Impero Romano.” (Walvoord)
2. (4) Il dragone guarda verso la terra.
La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito.
a. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo: Molti credono che la descrizione riguardi un terzo dell’esercito angelico in combutta con Satana (i suoi angeli di Apocalisse 12:9). L’armata di esseri angelici in combutta con Satana costituisce il mondo degli spiriti demoniaci.
i. “Dio non ha mai creato un essere malvagio, ma ha creato angeli, principati e potenze capaci di grandi gioie e prestigio nel Suo glorioso dominio, ma con il libero arbitrio, implicito nella creazione stessa degli esseri morali e che possono esercitare per il loro bene o male eterno. Molti sono rimasti saldi, come ‘Michele e i suoi angeli’. Tuttavia, alcuni non sono rimasti nella verità, ma si sono ribellati al dominio del Cielo e sono diventati nemici inamovibili di Dio e del Suo Regno.” (Seiss)
b. Per divorare suo figlio quando lo avesse partorito: Il tentativo di divorare suo figlio fu compiuto inizialmente da Erode quando cercò di uccidere Gesù ancora bambino (Matteo 2:16-18). Fu compiuto anche dai vari attacchi di Satana durante tutta la vita di Gesù (Giovanni 8:58-59 e Marco 4:35-41).
C. Il figlio.
1. (5) Il ministero di Gesù descritto dal suo stesso inizio e dalla sua stessa fine terrena.
Ed ella partorì un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro; e il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono.
a. Un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro: Questo è chiaramente un riferimento a Gesù Cristo, il Messia. Egli governa il mondo con uno scettro di ferro (Salmi 2:9 e Apocalisse 19:15).
b. Ella partorì un figlio maschio: Il riferimento è alla nascita di Gesù. Deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro rimanda al ritorno trionfale di Gesù. Indicando il punto di partenza e il punto di arrivo dell’opera terrena di Gesù, Giovanni allude a tutto ciò che sta nel mezzo.
i. “Dopo un conflitto con il Principe di questo mondo, il quale venne e lo mise alla prova, senza trovare nulla in Lui, il Figlio della donna fu portato in cielo e fu fatto sedere alla destra di Dio. Difficilmente le parole possono essere più chiare di così.” (Alford)
c. Un figlio maschio: Ovviamente si tratta di Gesù. Ciò significa che la donna di Apocalisse 12:1 non può essere la chiesa, dal momento che è Gesù a “partorirla”, non il contrario. Pertanto, la donna non può essere altri che Maria o Israele, le uniche due “donne” che avrebbero potuto “dare alla luce” Gesù. Il resto di Apocalisse 12 dimostrerà che questa donna è Israele e non Maria.
2. (6) La donna nel deserto.
E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni.
a. E la donna fuggì nel deserto: Perseguitata dal dragone, la donna sarà sotto la protezione di Dio in un luogo preparato per milleduecentosessanta giorni.
i. Questo ci aiuta a capire con certezza che la donna è Israele e non Maria. Come avrebbe potuto Maria fuggire nel deserto in questo modo?
b. Milleduecentosessanta giorni: Tale riferimento al periodo di tre anni e mezzo collega questi eventi con gli ultimi sette anni della profezia di Daniela 9. Poiché Apocalisse 12:5 descrive l’ascensione di Gesù e Apocalisse 12:6 gli eventi della settantesima settimana di Daniele che ancora devono verificarsi, tra questi due versetti si estende un periodo di centinaia di anni (il periodo attuale). Questa ovvia interruzione tra “vicino e lontano” è una caratteristica tipica delle profezie. La profezia di Daniele riguardo alle settanta settimane ha proprio questa interruzione (Daniele 9:24-27).
c. Nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio: Alcuni ritengono che il luogo nel deserto sia la città rocciosa di Petra, a sud del Mar Morto. A quanto si dice, sembra che uomini d’affari cristiani abbiano rifornito il luogo di cibo e di opuscoli evangelistici scritti in ebraico.
d. Preparato nel deserto: In greco antico, preparato è la stessa parola usata da Gesù quando disse: “Io vado a prepararvi un posto” (Giovanni 14:2-3). Ciò dimostra che l’attenta pianificazione di Dio funziona sia sulla terra che in cielo.
D. Conflitto nei cieli.
1. (7-8) Guerra tra Michele e il dragone.
E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo.
a. Vi fu guerra in cielo: A metà della grande tribolazione Dio capovolgerà la situazione a sfavore di Satana, prima in cielo e poi sulla terra. Ci sarà una battaglia che negherà a Satana l’accesso al cielo.
b. Michele e i suoi angeli: Esistono individui e gruppi (come gli Avventisti del Settimo Giorno e i Testimoni di Geova) che insistono nel dire che Michele sia in realtà Gesù. Ciò non potrebbe essere più errato.
i. Alcuni dicono che Michele deve essere Gesù, dato che ha i suoi angeli. Ma se Satana, un essere angelico decaduto, ha i suoi angeli (Apocalisse 12:7), non può anche Michele, un essere angelico non decaduto, avere i suoi angeli?
ii. Alcuni dicono che Michele deve essere come Gesù, dato che il suo nome significa Uno come Dio. Ma se questo fosse uno dei titoli di Gesù, confuterebbe la Sua deità, non la supporterebbe, perché sarebbe come dire che Gesù è come Dio e non Dio. “Esiste anche un’indiscutibile somiglianza con Dio in tutti gli esseri santi, che deve essere molto accentuata in coloro che sono preminenti tra i ministri del trono.” (Seiss)
iii. Alcuni dicono che Michele deve essere Gesù, perché viene chiamato l’arcangelo (Giuda 9), che significa capo o principe tra gli angeli, affermando che solo Gesù è il capo degli angeli. Sappiamo però da Daniele 10:13, 10:20 e 10:21 che Michele è solo un principe angelico tra tanti. Anche Paolo fa riferimento a unarcangelo in 1 Tessalonicesi 4:16 in un modo da far presupporre l’esistenza di altri arcangeli.
iv. Alcuni dicono che Michele deve essere Gesù, dato che Paolo scrive che al rapimento il Signore chiamerà il Suo popolo con voce di arcangelo (1 Tessalonicesi 4:16). Ma Gesù può usare un angelo per chiamare il suo popolo senza essere quell’angelo, così come Dio può usare una tromba per lanciare un appello senza essere la tromba.
v. Giuda 9 dice che Michele non sgrida o accusa Satana per la propria autorità, ma dice soltanto: “Ti sgridi il Signore”. Questo ci fa vedere che Michele non è Gesù, dal momento che Gesù spesso ha sgridato Satana e i demoni con la propria autorità (Matteo 17:18, Marco 1:25, 9:25, Luca 4:8, 4:35).
vi. “Michele, come nessun altro grande angelo di questo Libro, non va identificato con Cristo. Un’identificazione del genere confonderebbe irrimediabilmente gli attori su questo palcoscenico celeste.” (Alford)
c. Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono: Si tratta di una drammatica scena di battaglia tra angeli buoni e angeli cattivi, angeli fedeli e angeli caduti.
i. Chi combatte in questa battaglia? Si tratta veramente di una battaglia tra eguali. Il dragone rappresenta Satana (Apocalisse 12:9), il quale non è l’equivalente di Dio: Dio non ha eguali. Semmai Satana è la controparte di Michele, che sembra essere l’angelo capo antitetico al leader degli angeli caduti.
ii. Perché si combatte questa battaglia? In una precedente scena di conflitto tra Michele e Satana (Giuda 9), quest’ultimo voleva impedire la resurrezione e glorificazione di Mosè, perché sapeva che Dio aveva dei piani per il Mosè risuscitato e glorificato (Luca 9:30-31). Questa è un’altra occasione in cui Satana vuole ostacolare il piano di Dio per gli ultimi tempi.
iii. Quando si combatte questa battaglia? La battaglia si verifica a metà del periodo di sette anni, secondo la descrizione di Daniele. In quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato (Daniele 12:1).
iv. Come si combatte questa battaglia? Sappiamo che si tratta di un conflitto reale; è però fisico o spirituale? La nostra battaglia con Satana e i suoi demoni è spirituale e viene combattuta sul campo di battaglia della verità e dell’inganno, della paura e della fede (Efesini 6:12). Per quanto riguarda gli attacchi fisici contro il credente, Satana e i suoi demoni sono stati disarmati mediante la croce (Colossesi 2:15). Tra gli angeli è possibile che ci sia da combattere una battaglia vera e propria in un modo che possiamo solo immaginare. Nella sua opera classica Paradiso Perduto, il grande poeta Milton immaginò così questa battaglia:
Michele impon che della mischia il segno
Dia la gran tuba. Ne rimbomba tutta
Del ciel l’ampiezza, ed il celeste Osanna
Le fide schiere intuonano. Non stette
L’oste nemica a bada, e al fero scontro
Non men fera scagliossi. Or procellosa
Furia s’innalza e non più udito in cielo
Fragore immenso, universal: le urtate
Armi rendon discorde orribil suono,
E metton fiamme e folgori le ruote
Degli enei carri; d’infocati dardi
Fischia per l’aere un così denso nembo
Che quasi sotto ad ignea vôlta copre
L’un’oste e l’altra; di terribil mugghio
Lungi rintrona il cielo, e se allor v’era
La terra, tutta si sarìa la terra
Scossa dall’imo centro.
d. E per loro non fu più trovato posto nel cielo: Questo ci mostra che fino al momento in cui ciò accadrà (a metà della 70a settimana di Daniele), Satana avrà accesso al cielo, da dove continuerà ad accusare il popolo di Dio davanti al trono (Giobbe 1:6-12, Apocalisse 12:10).
i. Alcuni sono turbati dal pensiero che Satana abbia libero accesso al cielo a causa dell’insegnamento errato secondo cui Dio non permetterebbe nulla di immondo alla Sua presenza. La Bibbia, tuttavia, insegna che, anche se Satana appare sulla terra (Luca 4:1-13) e lo chiama il principe della potestà dell’aria (Efesini 2:2), questi ha anche accesso al cielo, dove accusa il popolo di Dio davanti al trono (Giobbe 1:6-12).
2. (9) Satana e i suoi angeli cacciati dal cielo.
Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.
a. Così il gran dragone… fu gettato: In quest’unico versetto troviamo molti titoli diversi attribuiti al nostro nemico spirituale: dragone, serpente antico, diavolo, Satana, colui che seduce tutto il mondo. Questi appellativi descrivono Satana come feroce, accusatore, avversario e ingannatore.
i. Walvoord su diavolo: “Il titolo ‘diavolo’ deriva dal greco diabolos, che a sua volta viene dal verbo diaballo, che significa ‘diffamare’ o ‘calunniare’. Egli è il grande accusatore dei fratelli”.
b. Fu gettato sulla terra: La Bibbia descrive quattro cadute diverse di Satana. Apocalisse 12:9 descrive la seconda di queste cadute.
·Da essere glorificato a profano (Ezechiele 28:14-16).
·Dall’avere accesso al cielo (Giobbe 1:12, 1 Re 22:21, Zaccaria 3:1) all’essere relegato sulla terra (Apocalisse 12).
·Dalla terra alla prigionia nell’abisso per mille anni (Apocalisse 20).
·Dall’abisso allo stagno di fuoco (Apocalisse 20).
i. In Luca 10:18 Gesù dice: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore”. Ciò potrebbe fare riferimento alla prima caduta di Satana (da uno stato di gloria a uno profano), o si tratterebbe di uno sguardo profetico nel futuro alla seconda caduta, che avverrà a metà dei sette anni di tribolazione.
c. Con lui furono gettati anche i suoi angeli: Questa è un’indicazione del fatto che gli spiriti demoniaci sono, in effetti, angeli caduti, coloro che hanno partecipato alla ribellione di Satana contro Dio. Questi sono i “suoi angeli”.
i. Questi angeli corrispondono anche alla terza parte delle stelle del cielo di Apocalisse 12:4. Dal momento che Satana ha portato con sé la terza parte delle stelle del cielo, significa che i due terzi degli angeli sono rimasti fedeli a Dio. È di conforto sapere che gli angeli fedeli superano in numero quelli caduti in rapporto di due a uno.
3. (10-12) Gioiosa dichiarazione nel cielo.
Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: «Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo».
a. Udii una grande voce… che diceva: Chiunque ci sia dietro questa grande voce, deve trattarsi di un rappresentante dell’umanità redenta, non di un angelo o di Dio, dato che la voce parla dell’accusatore dei nostri fratelli.
b. È stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte: L’opera di accusa da parte di Satana terminerà soltanto qui, quando sarà gettato giù e gli sarà precluso l’accesso al cielo. Fino a quel momento abbiamo e necessitiamo di un intercessore e di un avvocato (Ebrei 7:25 e 1 Giovanni 2:1).
c. Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte: Questo ci parla di tre chiavi che hanno portato alla vittoria dei santi su Satana.
d. Essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello: Il sangue vince le accuse di Satana. Quelle accuse non hanno alcun valore contro di noi, perché Gesù ha già subito la punizione che meritavano i nostri peccati. Magari siamo anche peggiori di quello di cui ci accusa Satana, ma siamo comunque resi giusti dall’opera di Gesù sulla croce. (Efesini 1:7, Colossesi 1:14 ed Ebrei 9:14).
i. Ciononostante, è importante ribadire che non dobbiamo pensare al sangue di Gesù in maniera superstiziosa. Non è una pozione magica, né si tratta del sangue vero e proprio di Gesù che, una volta che ci tocca, ci salva o ci purifica. Se fosse così, allora i romani che L’hanno ucciso, imbrattati del Suo sangue, sarebbero stati salvati automaticamente e il numero di molecole del sangue di Gesù limiterebbe la quantità di persone che possono essere salvate. Il sangue ci parla della morte reale e fisica di Gesù Cristo al posto nostro e per conto nostro di fronte a Dio.La morte letterale al posto nostro e il giudizio letterale che Egli ha portato in nostro favore sono ciò che ci salva.
ii. Per mezzo del sangue pone enfasi sulla morte di Gesù. Non solo ha sofferto, ma è anche morto. Dell’Agnello mette in risalto l’opera sostitutiva della Sua morte, perché l’Agnello pasquale è morto come sostituto di altri.
iii. Il sangue di Gesù guarisce le nostre coscienze turbate, perché sappiamo che mediante la Sua morte il nostro peccato è stato espiato (Ebrei 9:14). Ma usare il sangue di Gesù solo in questo modo è egoistico. Dovremmo essere come “quei santi che non hanno usato la dottrina dell’espiazione come un cuscino per riposarsi della loro stanchezza, ma come un’arma per sottomettere il loro peccato.” (Spurgeon)
iv. In che modo il sangue dell’Agnello sconfigge Satana nella vita del credente? In che modo la morte di Gesù sulla croce al posto nostro ci dona la vittoria?
v. Funziona, innanzitutto, perché la Sua vittoria è la nostra vittoria. “In primis, devi considerare oggi stesso che Satana è stato già vinto letteralmente e veramente mediante la morte del Signore Gesù. Satana è un nemico già sconfitto. Per fede fai tua la vittoria del tuo Signore, poiché Egli ha vinto prendendo la tua natura e per conto tuo… Forza, anima mia, tu hai vinto Satana tramite la vittoria del tuo Signore. Non avrai sufficiente coraggio per combattere contro un nemico già sconfitto e per calpestare il nemico che il Signore ha già scaraventato giù? Non devi temere, ma soltanto dire: ‘Grazie a Dio che ci dà la vittoria mediante il nostro Signore Gesù Cristo’.” (Spurgeon)
vi. Funziona perché l’opera di Gesù sulla croce per noi è la dimostrazione suprema dell’amore di Dio (Romani 5:8) e perché il ricordo costante del sangue dell’Agnello ci garantisce che ogni timore che Satana sussurra alla nostra mente è una menzogna.
vii. Funziona perché la morte di Gesù sulla croce al posto nostro rivela la vera natura del peccato, mettendo in noi il desiderio di evitarlo. “Satana fa apparire il peccato piacevole, ma la croce ne rivela l’amarezza. Poiché Gesù è morto a motivo del peccato, l’uomo comincia a scorgere la natura omicida dello stesso.” (Spurgeon)
viii. Funziona perché la morte di Gesù sulla croce al posto nostro ci ha acquistati come proprietà personale di Dio, facendoci desiderare di vivere per Lui. “Se c’è qualcosa che può rendere santo un uomo, è una fede salda nel sacrificio espiatorio. Quando un uomo arriva alla consapevolezza che Gesù è morto per lui, sente di non appartenere più a sé stesso, ma di essere stato comprato a caro prezzo e, pertanto, deve vivere per colui che è morto per lui ed è risorto.” (Spurgeon)
ix. Perciò, usiamo il sangue dell’Agnello nella guerra spirituale – non come un “abracadabra” cristiano, come se cantare “Il sangue di Gesù, il sangue di Gesù” potesse tenere lontano Satana nello stesso modo in cui si dice che l’aglio tenga alla larga i vampiri. Piuttosto, a vincere la battaglia sono la nostra comprensione, il nostro interesse, la nostra attenzione o, addirittura, la nostra fissazione per la morte di Gesù sulla croce al posto nostro.
x. “Il prezioso sangue di Gesù non vuole essere per noi solo qualcosa da ammirare e da esibire. Non dobbiamo accontentarci di parlarne, esaltarlo e poi non farci nulla; dobbiamo altresì utilizzarlo nella grande crociata contro l’iniquità e l’ingiustizia, finché non si dica di noi: ‘Essi l’hanno vinto [N.d.T. il dragone] per mezzo del sangue dell’Agnello’. Questo prezioso sangue dev’essere adoperato per ottenere la vittoria e, quindi, per combattere nella battaglia spirituale. Lo disonoriamo se non lo utilizziamo per questo scopo… Il cane dell’inferno conosce il nome tremendo che lo schiaccia a terra; dobbiamo affrontarlo con l’autorità e, soprattutto, con l’espiazione operata dall’Agnello di Dio.” (Spurgeon)
e. Essi l’hanno vinto… per mezzo della parola della loro testimonianza: La parola della loro testimonianza vince sull’inganno di Satana. La conoscenza e il ricordo dell’opera di Dio nella loro vita li protegge dagli inganni di Satana. Come fedeli testimoni, hanno una testimonianza da portare e, poiché sanno ciò che hanno visto, udito e sperimentato da parte di Dio, non possono essere ingannati dalle menzogne di Satana, che vorrebbero far credere loro che nulla di tutto ciò sia vero (come la testimonianza dell’uomo nato cieco di Giovanni 9:25).
f. Essi l’hanno vinto… non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte: Il non amare la loro vita vince sulla violenza di Satana. Se non si aggrappano alla loro vita terrena, allora non c’è minaccia che Satana possa avanzare contro di loro. Se credono che il vivere è Cristo, e il morire guadagno (Filippesi 1:21), allora come potrà essere efficace contro di loro la violenza di Satana?
i. La parola in greco antico usata qui per amato è agape, che parla di un amore che si sacrifica ed è frutto di una decisione. La scelta spetta a ciascuno di noi: Ameremo la nostra vita tanto da non esporla alla morte? La nostra vita terrena sarà la cosa più preziosa per noi o troveremo la nostra vita perdendola per Gesù? (Marco 8:35)
g. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi: I cieli si rallegrano per l’espulsione di Satana. Ma il guadagno del cielo è la perdita della terra: Ma guai a voi, abitanti della terra e mare!
h. Sapendo di aver poco tempo: Il potere di Satana è reale e terrificante, non perché sia vittorioso, ma perché sa bene di essere stato battuto e di aver poco tempo a disposizione. È come un animale ferito e messo alle strette che combatte ferocemente.
i. Satana potrebbe rinunciare alla sua battaglia contro Dio e contro l’umanità creata a Sua immagine, se non fosse per il fatto che è irrimediabilmente corrotto e, in qualche modo, forse anche pazzo; è possibile che Satana abbia ingannato finanche sé stesso, credendo di avere una chance. La nostra ribellione contro Dio è ancora più insensata di quanto lo sia quella di Satana.
E. Conflitto sulla terra.
1. (13-16) Satana attacca la donna, ma Dio la protegge.
E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente. Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume, ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca.
a. Perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio: Alcuni insegnano che la donna sarebbe un simbolo che rappresenta tutto il popolo di Dio, che include l’Israele fedele e la chiesa. Usano questo per portare avanti il pensiero che la chiesa si troverà qui durante la grande tribolazione. Ma, se la donna rappresenta tutto il popolo di Dio (la chiesa e l’Israele fedele), allora chi è il resto della progenie di lei descritto in Apocalisse 12:17? È meglio considerarla un simbolo di Israele in generale o, nello specifico, degli ebrei messianici.
i. Perché Satana attacca i Giudei? È una domanda che interessa tutta la storia, non solo la Grande Tribolazione. La ragione è che dai giorni di Abrahamo Israele detiene un ruolo importante nel piano di redenzione di Dio. Innanzitutto, esso consiste nel portare al mondo il Messia e Redentore. Poi, ha a che fare con l’adempimento del Suo piano, dato che Gesù ha promesso che i Giudei avrebbero continuato a esistere e l’avrebbero accolto al Suo ritorno in gloria in questo mondo (Matteo 23:39). Se Satana riuscisse a distruggere il popolo giudeo, il piano di Dio verrebbe in qualche modo impedito.
ii. “La persecuzione d’Israele è parte del programma satanico per ostacolare e impedire l’opera di Dio… Israele è odiato da Satana non per qualche sua caratteristica, ma perché è l’eletto di Dio ed è essenziale al proposito generale di Dio nel tempo e nell’eternità.” (Walvoord)
b. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo: Le ali d’aquila sono un simbolo tratto dalla liberazione dell’Esodo (Esodo 19:4), un altro modo di collegare queste persone a Israele.
i. Alcuni si sono chiesti se il riferimento alle due ali della grande aquila non siano, in effetti, una descrizione di un grande aereo da trasporto militare utilizzato per l’evacuazione di persone in caso di emergenza.
c. Dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo: Si tratta di un altro riferimento al periodo di tre anni e mezzo, ad indicare che questi eventi, la drammatica persecuzione d’Israele, avrà luogo durante la settantesima settimana di Daniele 9.
d. Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume: La furia riversata contro Israele dopo l’abominazione della desolazione (che segna la metà della 70a settimana di Daniele) è stata descritta da Gesù (Matteo 24:15-22) in termini prettamente giudaici (chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa… pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato). Questo passo in Apocalisse descrive la furia dalla quale Gesù aveva detto loro di fuggire.
e. La terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca: Questo passo descrive inoltre la protezione totale di Dio su Israele dalla furia di Satana e del suo anticristo durante la grande tribolazione.
i. Come dice Isaia 59:19, quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito dell’Eterno alzerà contro di lui una bandiera.
2. (17) L’ira del dragone si concentra contro il popolo di Dio.
Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo.
a. Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei: È possibile che ciò faccia riferimento a Israele (la donna) e ai Gentili che vengono alla fede in Gesù durante la Grande Tribolazione (il resto della progenie di lei). Negli ultimi giorni questi due gruppi saranno i bersagli specifici della persecuzione di Satana e del suo Anticristo.
b. Se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei: Qui inizia, oppure continua, la tremenda persecuzione nei confronti di coloro che non si sarebbero sottomessi né avrebbero adorato questo grande dittatore satanico. I martiri di questo periodo ci sono stati mostrati in Apocalisse 6:9-11 e Apocalisse 7:9-17.
i. “È proprio quando Satana ha perso la battaglia per le anime dei santi nei cieli che dà il via alla persecuzione infruttuosa dei loro corpi.” (Farrer)
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