Apocalisse 11




Apocalisse 11 – I Due Testimoni

A. Il tempio di Dio.

1. (1) Giovanni viene incaricato di misurare il tempio, l’altare e quelli che vi adorano.

Poi mi fu data una canna, simile ad una verga. E l’angelo stando ritto disse: «Alzati e misura il tempio di Dio, l’altare e quelli che vi adorano».

a. Una canna, simile ad una verga: In Ezechiele 40-43 c’è una lunga descrizione della misurazione di un tempio. Il tempio di Ezechiele è meglio inteso come il tempio della terra durante il millennio, mentre quello di Apocalisse 11 sembra precedere il tempio di Ezechiele. Ci sono però delle somiglianze; anche il tempio di Ezechiele viene misurato abbondantemente (Ezechiele 40:17-19).

i. Esiste qualche altro esempio biblico di misurazione. In Zaccaria al capitolo 2 si vede un uomo che misurava Gerusalemme, una scena che mostrava chiaramente il giudizio imminente di Dio sulla città. In Apocalisse al capitolo 21 viene misurata la Nuova Gerusalemme.

b. Alzati e misura il tempio di Dio: A volte nell’Antico Testamento il concetto di misurazione comunica proprietà, protezione e preservazione. Quando Abacuc profetizzò, egli si fermava e misurava la terra (Abacuc 3:6), per indicare che al Signore apparteneva la terra e che Egli poteva agire a Suo piacimento. La misurazione di questo tempio mostra che Dio conosce ogni sua dimensione e che Lui è al comando.

i. Dio è al comando. Si tratta di uno dei temi gloriosi e maestosi del libro di Apocalisse. Apocalisse 11:17 descriverà nuovamente Dio con il titolo di Onnipotente. Nel greco Onnipotente è pantokrator, termine che descrive “colui che ha la propria mano su tutto”. In tutto il Nuovo Testamento, questa parola viene usata nove volte su dieci nel libro di Apocalisse. Questo tempio farà da scenario a grandi orrori e grande gloria, ma Dio è al comando e opera attraverso le azioni buone e cattive dell’uomo.

c. Il tempio di Dio: L’identificazione di questo tempio è un’importante questione di interpretazione. Molti considerano questo tempio un simbolo della chiesa.

i. Paolo descrive la chiesa come un tempio: Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, su cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore. (Efesini 2:19-21)

ii. Pietro descrive la chiesa come un tempio: Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale. (1 Pietro 2:5)

iii. Tuttavia, se il tempio di Apocalisse 11 è una rappresentazione simbolica della chiesa, perché deve essere misurato? Cosa significano i cortili e l’altare? E se la chiesa stessa è il tempio, chi sono gli adoratori (quelli che vi adorano)? Ci sono troppi dettagli specifici perché questa descrizione corrisponda a un’immagine generalizzata della chiesa quale tempio per Dio.

d. Il tempio di Dio: È più probabile che si tratti del tempio che dovrà trovarsi sulla terra per l’adempimento di ciò che dissero Daniele, Gesù e Paolo riguardo all’abominazione della desolazione.

i. Il profeta Daniele ci dice che l’Anticristo infrangerà il patto stipulato con i Giudei, facendo cessare i sacrifici e le offerte. Contaminerà il tempio collocandovi al suo interno qualcosa di abominevole (Daniele 9:27, 11:31 e 12:11).

ii. Gesù disse di stare attenti all’abominazione posta nel luogo santo, che sarebbe stata il segno cruciale a indicare che la stagione dell’ira di Dio era iniziata sulla terra (Matteo 24:15-16 e 24:21).

iii. Paolo ci dice che l’Anticristo si porrà a sedere nel tempio come Dio (2 Tessalonicesi 2:3-4).

iv. Il concetto di abominazione della desolazione viene spesso spiritualizzato, spiegandolo in chiave di adorazione idolatrica introdottasi nei cuori del popolo di Dio (il Suo “tempio”). Ma in che modo il popolo di Dio può definirsi tempio di Dio se adora l’Anticristo, un emissario di Satana stesso? Sicuramente questa non è l’interpretazione più chiara e diretta. La spiegazione più semplice di tutti questi passi è un tempio giudaico vero e proprio sul monte del tempio a Gerusalemme, che ancora deve essere costruito – ma lo sarà presto.

e. Il tempio di Dio: In effetti, oggi ci sono Giudei molto interessati a ricostruire il tempio e a riprendere i sacrifici, cosa che si stanno preparando a fare proprio ora.

i. Oggigiorno nel quartiere ebraico della città vecchia di Gerusalemme si può visitare l’Istituto del Tempio, dove un gruppo di giudei totalmente dediti alla ricostruzione dello stesso tenta di educare il pubblico e di sensibilizzarlo alla costruzione di un nuovo tempio. Cercano di riprodurre tutto ciò che è possibile in vista della nuova costruzione, finanche il pentolame specifico usato per i sacrifici.

ii. Israele è di nuovo una nazione e vengono fatti sforzi reali per la ricostruzione del tempio. Il principale gruppo ebraico a capo della campagna per la ricostruzione del tempio è un’organizzazione chiamata Il Movimento Fedele del Monte del Tempio, che afferma che continuerà a impegnarsi per ristabilire il tempio ebraico sul Monte. Uno dei leader del gruppo disse: “Continueremo a lottare finché la bandiera israeliana non sventolerà dalla Cupola della Roccia”. In Israele ci sono studenti che vengono addestrati per il sacerdozio e che imparano ad eseguire i sacrifici animali in vista del nuovo tempio.

iii. È importante comprendere che alla maggior parte dei Giudei – sia religiosi che laici – non interessa minimamente la costruzione di un tempio. E se pure ne venisse ricostruito uno, sarebbe difficile fare sacrifici in un’epoca in cui gli attivisti per i diritti degli animali sono molto aggressivi. Eppure, esiste un gruppo piccolo, forte e altamente dedicato che vive per vedere la ricostruzione del tempio – un tempio che porterà a compimento le profezie.

iv. Giustamente, i cristiani si entusiasmano quando vedono questi sforzi volti alla ricostruzione del tempio. Allo stesso tempo, dobbiamo renderci conto però che l’impulso di fondo che spinge alla ricostruzione del tempio non viene per niente da Dio: è il desiderio di avere un luogo dove offrire sacrifici per il peccato. I cristiani credono che tutti i sacrifici per il peccato siano terminati con la croce e qualsiasi ulteriore sacrificio di espiazione sarebbe un’offesa a Dio, dato che rinnegherebbe l’opera perfetta compiuta da Gesù sulla croce.

v. I Giudei ortodossi ritengono che sarà il Messia a ricostruire il tempio; tuttavia, l’uomo che inizialmente accetteranno come Messia potrà essere, in effetti, l’Anticristo: Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste. (Giovanni 5:43)

2. (2) Il cortile esterno del tempio.

«Ma tralascia il cortile che è fuori del tempio e non misurarlo, perché è stato dato ai gentili, ed essi calpesteranno la santa città per quarantadue mesi».

a. Ma tralascia il cortile che è fuori del tempio: Il cortile esterno non ha bisogno di essere misurato perché è stato dato ai gentili. Forse ciò è dovuto al fatto che i cortili esterni del tempio ricostruito comprendono il santuario islamico della Cupola della Roccia, che attualmente si erge sul monte del tempio ed è un punto di grande contesa tra ebrei e musulmani.

i. Quando i Romani conquistarono la città di Gerusalemme nel 70 d.C., la rasero al suolo completamente, rendendo difficile il ritrovamento delle fondamenta del vecchio tempio. Da tanto tempo molti ritengono che il santuario della Cupola della Roccia si trovi proprio dove sorgeva il vecchio tempio. Nuovi studi, tuttavia, forniscono delle prove secondo cui il tempio si trovava a nord rispetto alla posizione odierna del santuario della Cupola della Roccia e, se il tempio fosse ricostruito nella sua vecchia posizione, il santuario della Cupola della Roccia si troverebbe nei suoi cortili esterni. Se così fosse (gli studi sono lontani dall’essere confermati), ciò spiegherebbe perché l’angelo disse a Giovanni di tralasciare il cortile che è fuori del tempio e non misurarlo, perché è stato dato ai gentili.

b. Ed essi calpesteranno la santa città: La santa città (Gerusalemme) sarà calpestata per un periodo di quarantadue mesi, corrispondente a 1260 giorni (tre anni e mezzo). Il calpestamento di Gerusalemme da parte dei gentili avverrà probabilmente nell’ultima metà del periodo finale di sette anni descritto da Daniele 11:26-27, quando l’Anticristo riverserà la sua furia sul popolo d’Israele (come si legge in Apocalisse 12:13-17 e Matteo 24:15-28).

c. Ed essi calpesteranno la santa città: Il grecista A.T. Robertson dice che calpesteranno significa “calpestare con disprezzo”.

B. I due testimoni.

1. (3-6) Il ministero dei due testimoni.

«Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco. Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Dio della terra. E se qualcuno vuole far loro del male, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e chiunque vuole far loro del male deve essere ucciso in questa maniera. Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno».

a. Ai miei due testimoni: Qui si introducono due dei personaggi più interessanti di Apocalisse, i due testimoni. Il loro ministero sarà di natura profetica (essi profetizzeranno), predicheranno e manifesteranno il ravvedimento (vestiti di sacco) e svolgeranno il proprio ministero con efficacia (io darò potestà, NKJV)

i. I due testimoni serviranno effettivamente con potestà (NKJV). “Un tale potenza, infatti, che riusciranno a testimoniare per 1260 giorni nonostante l’antagonismo del mondo.” (Walvoord)

b. Questi sono i due ulivi e i due candelabri: I testimoni ricevono potenza dallo Spirito Santo in maniera unica e continua, come si vede negli ulivi e nell’immagine delle lampade a olio di Zaccaria (Zaccaria 4:2-3 e 4:14).

i. Il passo di Zaccaria trova la sua prima applicazione in due uomini vissuti al tempo del profeta: Giosuè e Zorobabele. “Proprio come questi due testimoni furono suscitati per essere dei candelabri, o testimoni, per Dio e ricevettero potenza dall’olio d’oliva, che rappresenta la potenza dello Spirito Santo, così i due testimoni di Apocalisse 11, in maniera simile, espleteranno il loro ufficio profetico.” (Walvoord)

ii. Nell’immagine di Zaccaria, le lampade a olio venivano riempite direttamente dagli ulivi, il cui olio scorreva direttamente nelle lampade. È un’immagine di approvvigionamento continuo e abbondante. Se vogliamo essere testimoni, dobbiamo innanzitutto avere qualcosa da testimoniare: il nostro incontro personale con Gesù Cristo. Poi, dobbiamo avere la potenza dello Spirito Santo per presentare efficacemente la storia di ciò di cui siamo stati testimoni.

iii. “Nell’Apocalisse lo Spirito Santo prende in prestito tutte le eleganze e i colori della storia dell’Antico Testamento, per delineare così la storia del Nuovo nelle epoche successive.” (Trapp)

c. E se qualcuno vuole far loro del male, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici: I due testimoni godono di una protezione particolare da parte di Dio, simile a quella di Elia in 2 Re 1.

d. Costoro hanno potestà di chiudere il cielo… hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno: I due testimoni hanno il potere di causare siccità e pestilenza, simile al potere che avevano Elia (Giacomo 5:17-18) e Mosè (Esodo 7-12).

e. Essi… Questi… Loro: Nella grammatica del testo originale, tutte le parole usate in questo passo per parlare dei due testimoni sono di genere maschile. I due testimoni saranno certamente due uomini.

2. (7-10) La morte dei due testimoni.

«E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il nostro Signore è stato crocifisso. E uomini dei vari popoli, tribù, lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non permetteranno che i loro cadaveri siano deposti nei sepolcri. E gli abitanti della terra si rallegreranno su di loro, faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri, perché questi due profeti avevano tormentato gli abitanti della terra».

a. Farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà: Sebbene i due testimoni verranno uccisi dalla bestia che sale dall’abisso (introdotta per la prima volta in Apocalisse 9:11 e che molto probabilmente è Satana stesso), il loro ministero non sarà interrotto.Assolveranno completamente il loro mandato (quando avranno compiuto la loro testimonianza).

i. Sia ringraziato Dio che non possiamo essere portati via da questa terra senza aver compiuto la nostra testimonianza. Il diavolo non ha potere sulle nostre vite. Siamo testimoni del Signore, il quale ci proteggerà finché la nostra testimonianza non sarà compiuta.

ii. Questo passo illustra la differenza tra l’essere testimoni e dare testimonianza. Testimoni non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che siamo. Dare testimonianza è ciò che fa un testimone.

b. E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il nostro Signore è stato crocifisso: I due testimoni verranno uccisi nella città di Gerusalemme, descritta in tre termini esemplificativi.

·Come Sodoma, in relazione all’immoralità.

·Come Egitto, in relazione all’oppressione e alla schiavitù.

·Come grande città, termine spesso applicato a Babilonia, il quartier generale dell’Anticristo (Apocalisse 16:19, 17:18, 18:10, 18:16, 18:18, 18:19, 18:21).

i. Se durante i primi tre anni e mezzo la leadership di Gerusalemme è in combutta con l’Anticristo, è facile capire come questi titoli siano adatti. Qualsiasi città innamorata dell’Anticristo o che stringe un’alleanza con lui potrebbe essere chiamata Sodoma, Egitto e Babilonia.

c. Gli abitanti della terra si rallegreranno su di loro, faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri: La terra gioirà alla vista della morte dei due testimoni. Il fatto che questo evento sarà visibile a tutti i popoli, tribù, lingue e nazioni è probabilmente una profezia indiretta riguardo ai mass media moderni.

i. È incredibile – e per nulla inverosimile – pensare a una trasmissione in diretta mondiale sui canali di informazione e su internet (“In diretta da Gerusalemme”) e vedere svolgersi la scena straordinaria descritta qui.

ii. Ciò di cui si vuole dare l’idea è anche il modo umiliante in cui il mondo tratterà questi due testimoni. “Il fatto che il corpo morto di qualcuno giaccia sotto gli occhi di tutti era la peggiore umiliazione che una persona potesse subire da parte dei suoi nemici.” (Johnson)

iii. Faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri: Donald Grey Barnhouse racconta di una cartolina di Natale con il passo di Apocalisse 11:10 riportato sulla copertina – una citazione terribilmente sbagliata delle Scritture!

d. Perché questi due profeti avevano tormentato gli abitanti della terra: La predicazione dei due testimoni e la loro chiamata al ravvedimento sarà un tormento per molti, perché non riusciranno a sopportare di udire la verità mentre ameranno la loro menzogna.

3. (11-14) Il ritorno in vita dei due testimoni.

Ma dopo tre giorni e mezzo lo spirito di vita, che procede da Dio, entrò in loro; essi si alzarono in piedi e un grande spavento cadde su coloro che li videro. Essi udirono quindi una gran voce dal cielo che disse loro: «Salite quassù». Così essi salirono al cielo in una nuvola, e i loro nemici li videro. E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e settemila persone furono uccise nel terremoto, il resto fu spaventato e diede gloria al Dio del cielo. Il secondo guaio è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio.

a. Essi si alzarono in piedi e un grande spavento cadde su coloro che li videro: Mentre tutto ciò accade sotto gli occhi del mondo, i nemici dei due testimoni sono inorriditi e stupiti.

b. Salite quassù: La terra non fu degna dei due testimoni; perciò, Dio li riporta a casa, così essi salirono al cielo in una nuvola.

c. In quel momento si fece un gran terremoto: Un terremoto porta il giudizio e spinge molti a dare gloria a Dio. Ma resta da vedere se questo si trasformerà in un vero ravvedimento per la salvezza.

4. L’identità dei due testimoni.

a. Molti interpreti vedono i due testimoni come un simbolo di tutta la chiesa durante la tribolazione o come un simbolo della legge e dei profeti. Ma come si possono conciliare tanti dettagli specifici del loro ministero con un’interpretazione così simbolica?

b. L’interpretazione più semplice e diretta li vede come due individui reali, non come rappresentazioni simboliche.

i. Purtroppo, all’appello oggigiorno non mancano matti che si credono uno dei due testimoni. Penso che, se li si sommasse tutti insieme, ammonterebbero a circa 144.000!

c. Chi sono non deve essere di vitale importanza, altrimenti ci sarebbe stata rivelata la loro identità!

i. In genere, se i due testimoni vengono identificati con due individui qualsiasi del passato, i candidati principali sono Elia, Mosè o Enoc. Oppure, forse si tratta semplicemente di due credenti che ministrano nello spirito e potenza di questi grandi uomini, proprio come Giovanni Battista ministrava nello spirito e potenza di Elia (Luca 1:17 e Matteo 7:12-13).

ii. Alcuni ritengono che Enoc sia uno dei due testimoni perché Dio lo ha preso presso di sé in cielo (Genesi 5:25).

iii. Alcuni credono che Elia sia uno dei testimoni perché:

·Il suo ministero assomiglia a uno dei due testimoni (2 Re 1 e Giacomo 5:17-18).

·Fu preso in cielo (2 Re 2:11).

·I nemici di Elia furono distrutti con il fuoco (2 Re 1).

·È profetizzato in maniera specifica che Elia tornerà prima della fine dell’età presente (Malachia 4:5-6).

·Elia ebbe una “conferenza” unica con Gesù sul Monte della Trasfigurazione (Matteo 17:1-6).

iv. Alcuni credono che Mosè sia uno dei testimoni perché:

·Il suo ministero assomiglia a uno dei testimoni (Esodo 7:20-21).

·Dio sembra avere per il corpo di Mosè un proposito particolare che Satana voleva osteggiare (Giuda 9).

·I nemici di Mosè furono distrutti con il fuoco (Numeri 16:35).

·Mosè ebbe una “conferenza” unica con Gesù sul Monte della Trasfigurazione (Matteo 17:1-6).

v. Alcuni credono che i due testimoni debbano essere Enoc ed Elia, perché nessuno dei due morì di morte naturale, ma furono portati in cielo. Ebrei 9:27 dice che è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta; perciò, Enoc ed Elia devono tornare per morire sulla terra. Questo però è un fraintendimento di Ebrei 9:27, che è un principio piuttosto che una legge assoluta e immutabile. Per esempio, Lazzaro e altri furono risuscitati dai morti e ovviamente morirono due volte; eppure, ciò non cozza con Ebrei 9:27. La chiesa intera che si troverà sulla terra al momento del rapimento non morirà, ma sarà portata in cielo. Ebrei 9:27 è un principio, a cui si aggiungono alcune eccezioni degne di nota che servono a dimostrare la regola, non a contraddirla. Ci possono essere buoni ragioni per ritenere che Enoc ed Elia siano i due testimoni, ma il principio di Ebrei 9:27 non è tra queste.

C. La settima tromba.

1. (15) Finalmente suona la settima tromba.

Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo, che dicevano: «I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli».

a. Poi il settimo angelo suonò la tromba: Il settimo sigillo ha provocato un profondo silenzio (Apocalisse 8:1); la settima tromba dà inizio alla gioia per l’inevitabile conclusione. Non potrebbe esserci una proclamazione più gloriosa di questa: I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli.

b. Sono divenuti il regno del Signor nostro: Nella grammatica del greco antico, il tempo verbale di sono divenuti indica la certezza assoluta della venuta e del regno di Gesù, ancor prima che il fatto si sia compiuto.

c. Egli regnerà nei secoli dei secoli: Come può esserci tanta gioia quando il Re non sta regnando ancora appieno? Nel quartier generale di una campagna politica di successo, la sera delle elezioni c’è gioia, anche se ci vorrà un po’ di tempo prima che il loro candidato sia effettivamente insediato. La gioia anticipa un risultato certo.

2. (16-18) I ventiquattro anziani adorano Dio.

Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio, dicendo:

«Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente,
Che sei, che eri e che hai da venire,
Perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare.
Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira
Ed è arrivato il tempo di giudicare i morti
E di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi
E a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi,
E di distruggere quelli che distruggono la terra».

a. Noi ti ringraziamo: Dio non viene ringraziato perché già ha fatto tutto questo, ma perché è giunta l’ora che si verifichi e che questi eventi vengano messi in moto una volta per tutte.

i. “Nella loro lode vengono presentati gli eventi imminenti, che verranno descritti in maggior dettaglio più avanti.” (Morgan) Ora arriva il momento opportuno per il giudizio, la ricompensa e la distruzione.

b. Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira: La punizione di Dio corrisponde al crimine, non c’è nulla di arbitrario. Le nazioni sono adirate contro Dio, il quale risponde con la propria ira; quelli che distruggono la terra vengono distrutti a loro volta.

c. Le nazioni si erano adirate: Sono adirate perché Dio viene a regnare. Il mondo vuole tutto fuorché il regno di Dio. Come si legge in una parabola di Gesù: Non vogliamo che costui regni su di noi (Luca 19:14).

i. “La religione è accettabile, ma la resa a Dio è intollerabile per le nazioni di questo mondo.” (Newell)

3. (19) Nel cielo si apre il tempio di Dio.

Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l’arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine.

a. In esso apparve l’arca del suo patto: L’arca fa riferimento al trono di Dio, il luogo da cui procederà la risoluzione menzionata in precedenza.

b. In esso apparve l’arca del suo patto: Viene chiamata l’arca del suo patto (nell’Antico Testamento era la rappresentazione terrena del trono di Dio) per mettere in risalto la fedeltà di Dio.

i. L’arca del patto è “il simbolo della fedeltà di Dio nel concedere grazia al Suo popolo e nell’infliggere vendetta ai suoi nemici.” (Alford)

c. E ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine: Il grandioso e imponente fenomeno avvenuto all’apertura del tempio e alla rivelazione dell’arca mostrano che la presenza del Signore è ; ciò ricorda la manifestazione della presenza di Dio sul Monte Sinai (Esodo 19:16-19).

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