Matteo 15 – Gesù Corregge i Farisei e Ministra ai Gentili
A. Gesù denuncia l’apparenza religiosa.
1. (1-2) Dei capi provenienti da Gerusalemme interrogano Gesù.
Allora gli scribi e i farisei di Gerusalemme vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli anziani? Poiché non si lavano le mani prima di mangiare».
a. Gli scribi e i farisei di Gerusalemme vennero da Gesù: Fino a quel momento gran parte del ministero di Gesù si era svolto nella regione della Galilea. La Galilea era situata a nord della Giudea, dove si trovava Gerusalemme. Questi scribi e farisei erano una delegazione ufficiale da Gerusalemme, venuta a indagare e vagliare le parole e l’opera di quest’uomo, Gesù.
i. “Sono sinceramente sconcertati, e a breve si ritroveranno a essere sinceramente indignati e scioccati.” (Barclay)
b. Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli anziani? Questi lavaggi cerimoniali erano comandati dalla tradizione e non dalla Scrittura. I capi religiosi affermavano questo quando facevano riferimento alla tradizione degli anziani e non al comandamento di Dio.
i. “Gli ‘anziani’ qui non sono gli attuali governanti del popolo, ma i detentori passati dell’autorità religiosa – più sono remoti, più sono venerabili.” (Bruce)
c. Non si lavano le mani prima di mangiare: La faccenda in questione non aveva nulla a che vedere con la buona igiene. Gli ufficiali religiosi erano scandalizzati dal fatto che i discepoli non osservassero i rigidi e lunghi rituali di lavaggio prima dei pasti.
i. Molti antichi Giudei prendevano molto sul serio questa tradizione degli anziani. “Il rabbino ebreo Jose dice: Colui che mangia con le mani non lavate pecca tanto quanto colui che giace con una prostituta.” (Poole)
ii. “Quale sia il valore che i Giudei attribuiscono alle tradizioni, lo dimostreranno gli esempi seguenti: ‘Le parole degli scribi sono più belle delle parole della legge; perché le parole della legge sono pesanti e leggere, ma le parole degli scribi sono tutte pesanti’. Hierus. Berac. fol. 3.” (Clarke)
2. (3) Gesù risponde con una domanda che contrappone la tradizione dell’uomo alla volontà di Dio.
Ma egli rispose e disse loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?»
a. E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio: Quando i discepoli furono accusati di peccato, Gesù controbatté a Sua volta con un’accusa. Gesù fu deciso nella Sua risposta, dal momento che quei capi si preoccupavano eccessivamente di queste banalità cerimoniali. Quando decretavano delle persone impure a causa della loro tradizione, negavano loro l’accesso a Dio.
i. Fu una risposta dura da parte di Gesù. Alla fine, sono questi i conflitti con i capi religiosi che divennero la ragione apparente per cui Gesù fu consegnato ai Romani per essere giustiziato.
b. A motivo della vostra tradizione: Gesù ripeté ciò che gli scribi e i farisei avevano già menzionato – che quest’accusa si fondava sulla tradizione. I capi religiosi esigevano queste purificazioni cerimoniali sulla base della tradizione, non delle Scritture.
3. (4-6) Un esempio di come la loro tradizione disonorava Dio: la pratica di non aiutare i propri genitori con le risorse che, si diceva, erano consacrate a Dio.
«Dio, infatti, ha comandato così: “Onora il padre e la madre”; e ancora: “Chi maledice padre o madre sia punito con la morte”. Voi invece dite: “Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio”, egli non è più obbligato a onorare suo padre e sua madre. Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione».
a. Onora il padre e la madre: Il chiaro comandamento di Dio affermava che tutti devono onorare il proprio padre e la propria madre – indicando anche una punizione in caso di estrema disubbidienza ad esso. Quando diventiamo adulti e non viviamo più a casa dei nostri genitori o sotto la loro autorità, non siamo più chiamati a ubbidire a nostro padre e a nostra madre. Nondimeno, ci viene ancora richiesto di onorarli; quel comandamento rimane.
b. Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio: Alcuni Giudei al tempo di Gesù avevano un modo per aggirare il comandamento di onorare il padre e la madre. Se avessero dichiarato che tutto ciò che possedevano o avevano risparmiato era stato offerto a Dio in maniera speciale, allora avrebbero potuto dire di non avere risorse disponibili per aiutare i loro genitori.
i. “A quanto pare, questa dichiarazione di convenienza, in realtà, lasciava la proprietà ancora a disposizione di colui che faceva il voto, ma privava i suoi genitori di qualsiasi diritto su di essa.” (France)
ii. “Il nostro Salvatore ci vuole far sapere qui che il quinto comandamento obbliga i figli a dare sollievo ai propri genitori che si trovano nel bisogno, che è proprio il significato che assume il termine onorare in altri passi della Scrittura.” (Poole)
c. Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione: Grazie a questo trucco si poteva disobbedire interamente al comandamento di onorare il padre e la madre, continuando pur sempre ad essere ultrareligiosi.
4. (7-9) Gesù condanna la loro vuota tradizione definendola ipocrisia.
«Ipocriti, ben profetizzò di voi Isaia, quando disse:
“Questo popolo si accosta a me con la bocca
E mi onora con le labbra;
Ma il loro cuore è lontano da me.
E invano mi rendono un culto,
insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini”».
a. Mi onora con le labbra; ma il loro cuore è lontano da me: Ciò era vero riguardo ai capi religiosi con cui Gesù si confrontò e a cui citò il passo di Isaia (Isaia 29:13), ma potrebbe valere anche per noi. Possiamo dare l’apparenza di avvicinarci a Dio, mentre il nostro cuore è lontano da Lui. È facile volere e rimanere colpiti dall’immagine di essere vicini a Dio, pur non facendolo davvero con il cuore.
i. Dio è interessato a ciò che è interiore e reale. Noi, invece, siamo molto più interessati solamente all’esteriore e all’immagine. Dobbiamo stare attenti che la nostra relazione con Dio non sia solamente un fattore esteriore e d’immagine.
b. Insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini: La citazione presa da Isaia descrive accuratamente il vero problema dei capi religiosi. Elevavano la tradizione dell’uomo a un livello alla pari con la Parola rivelata di Dio.
i. Gesù non disse: “Tutte le tradizioni sono cattive”. Non disse: “Tutte le tradizioni sono buone”. Mise piuttosto a confronto le tradizioni con la Parola di Dio, dando loro una priorità molto più bassa rispetto a ciò che Dio ha detto.
5. (10-11) Gesù parla alla folla dell’apparenza religiosa.
Poi, chiamata a sé la folla, disse loro: «Ascoltate e intendete: Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo».
a. Chiamata a sé la folla: Dopo aver avuto a che fare con i capi religiosi, Gesù prese a istruire la gente comune sulla vera pietà.
b. Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo: Gesù affermò un principio fondamentale. Mangiare con le “mani impure” o qualsiasi altra cosa che mettiamo dentro di noi non è contaminante; piuttosto, quello che esce è ciò che contamina e rivela se abbiamo dei cuori impuri (contaminati).
i. Questo non vuol dire che non esistano cose contaminanti che possiamo far entrare in noi; un esempio può essere la pornografia. Nel contesto specifico, tuttavia, Gesù parlava della purezza cerimoniale in relazione al cibo, anticipando che sotto il Nuovo Patto qualsiasi tipo di cibo sarebbe stato poi dichiarato kosher (Atti 10:15).
ii. “I principi enunciati da Gesù in Matteo 15:11 e 17-20 hanno reso inevitabile l’abbandono delle leggi veterotestamentarie sul cibo da parte della chiesa.” (France)
6. (12-14) Gesù avverte poi i Suoi discepoli che solo ciò che è da Dio e dalla verità durerà e sarà sicuro.
Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: «Sai tu che a sentire queste parole i farisei si sono scandalizzati?». Ma egli, rispondendo, disse: «Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata. Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi, e, se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa».
a. Sai tu che a sentire queste parole i farisei si sono scandalizzati? È una scena che ha dell’umorismo. I discepoli andarono da Gesù e gli dissero una cosa del genere: “Gesù, lo sai che hai scandalizzato quei tizi?” Certo che Gesù sapeva di averli scandalizzati! Lui voleva scandalizzare sia loro sia il modo eccessivo con cui valorizzavano la tradizione dell’uomo.
b. Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata: Questo riguardava direttamente i capi religiosi e tutti quelli come loro. I loro comandamenti di uomini non dureranno, perché non sono radicati né in Dio né nella verità.
i. “I discepoli non avevano alcun bisogno di combattere i farisei, perché questi sarebbero stati sradicati nell’ordine naturale delle cose dalle inevitabili conseguenze del loro stesso comportamento.” (Spurgeon)
ii. Tuttavia, questo principio dovrebbe portarci ad esaminare noi stessi per vedere se imitiamo i farisei nel trasformare le tradizioni in comandamenti. “Qui, dunque, troviamo il banco di prova di ogni insegnamento umano, per quanto ben intenzionato. Se non è basato e radicato nella Parola di Dio o se si discosta in qualsiasi modo dalla vera intenzione di quella Parola, deve essere sradicato senza pietà. Su questo banco di prova dobbiamo sempre provare le nostre tradizioni, le nostre usanze, le nostre abitudini, le nostre regole e i nostri regolamenti.” (Morgan)
c. Lasciateli: Gesù non mise in piedi un comitato esclusivamente “anti-scriba e anti-farisaico”. Sapeva che i loro sforzi avrebbero fallito sotto il peso del loro stesso legalismo.
d. Sono ciechi, guide di ciechi… ambedue cadranno nella fossa: Percepiamo la tristezza nelle parole di Gesù, una tristezza probabilmente maggiore per coloro che sono guidati dai ciechi che per i ciechi, guide di ciechi.
i. “Sebbene i farisei e i dottori della legge avessero i rotoli e li interpretassero nelle sinagoghe, ciò non vuol dire che li comprendessero realmente… I farisei non seguivano Gesù; perciò, non comprendevano né seguivano le Scritture.” (Carson)
ii. “Provo compassione per la povera gente perché, mentre il cieco guida il cieco, entrambi cadono in un fosso. Un ministero ignorante e infedele è la piaga più grande che Dio possa mandare in mezzo a un popolo.” (Poole)
iii. Nelle parole di Gesù notiamo la colpa di coloro che sono ciechi, guide di ciechi. Scorgiamo, inoltre, la responsabilità dei seguaci di assicurarsi che i loro leader non siano ciechi.
7. (15-20) La condizione del cuore è ciò che contamina veramente una persona.
Allora Pietro, rispondendo, gli disse: «Spiegaci questa parabola». E Gesù disse: «Neppure voi avete ancora capito? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca se ne va nel ventre, e viene espulso nella fogna? Ma le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l’uomo. Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo».
a. Spiegaci questa parabola: In Matteo 15:12-14 Gesù, in realtà, non parlò facendo uso di una parabola (se non per la breve illustrazione dei ciechi che guidano altri ciechi). Ciononostante, i discepoli, non avendolo compreso, vollero una spiegazione (Neppure voi avete ancora capito?).
b. Le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l’uomo: Gesù amplificò il concetto espresso per la prima volta in Matteo 15:11. Veniamo contaminati dall’interno verso l’esterno piuttosto che dall’estero verso l’interno, il che vale soprattutto per gli aspetti cerimoniali come i cibi.
i. Gesù affermò senza mezzi termini che queste cose malvagie provengono dalla nostra natura più profonda. Non si tratta di coincidenze o di semplici “errori”, anzi rivelano quanto siamo corrotti nella nostra natura decaduta. “Il cuore è la fonte del vero carattere dell’uomo e quindi della sua purezza o impurità… non è solamente la sede delle emozioni, ma è la vera persona così com’è realmente, non solo come appare esteriormente.” (France)
ii. “Gli ‘omicidi’ non iniziano con un pugnale, ma con la malizia dell’anima. Gli ‘adulteri’ e le ‘fornicazioni’ vengono gustati nel cuore prima di essere messi in atto nel corpo. Il cuore è la gabbia da cui questi uccelli impuri spiccano il volo.” (Spurgeon)
iii. In parole povere, molti di coloro che si preoccupano delle abitudini esteriori (ciò che mangiano, bevono e altre cose simili) dovrebbero interessarsi di più a ciò che esce dalle loro bocche. Fanno contro Dio e contro il Suo popolo di più con ciò che dicono che con quello che mangiano o bevono.
iv. E viene espulso nella fogna: “Una parola e un argomento volgari che Gesù avrebbe evitato volentieri, ma di cui è costretto a parlare per il bene dei Suoi discepoli. Il senso è questo: il cibo non contamina l’anima sul piano morale; l’unica contaminazione che c’è è il cibo che attraversa l’intestino e finisce nella fogna. Senza dubbio fu Gesù a pronunciare queste parole, altrimenti nessuno Gliele avrebbe messe in bocca.” (Bruce)
c. Ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo: Purtroppo, l’enfasi dei capi religiosi ai giorni di Gesù – e spesso anche ai nostri – è molte volte solo su queste cose esteriori, non quelle interiori che costituiscono la vera giustizia.
B. Gesù risponde alla richiesta di una donna gentile.
1. (21-22) Una donna gentile fa una richiesta a Gesù.
Poi Gesù, partito di là, si diresse verso le parti di Tiro e di Sidone. Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendo: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!».
a. Verso le parti di Tiro e di Sidone: Tiro e Sidone erano città gentili, situate a circa 50 miglia (80 chilometri) di distanza. Gesù fece tutta quella strada per aiutare una sola donna gentile nel suo bisogno. Ciò mostra un amore incredibile e inaspettato da parte di Gesù per questa donna Cananea.
i. “L’uso da parte di Matteo del vecchio termine ‘Cananea’ mostra che non può dimenticare le origini della donna: ora una discendente degli antichi nemici d’Israele si accosta al Messia giudeo per ricevere una benedizione.” (Carson)
ii. Era improbabile che Gesù si recasse nelle parti di Tiro e Sidone. “A quel tempo, o non molto dopo, Flavio Giuseppe scrisse: ‘Tra i Fenici, i Tiri hanno il maggior risentimento nei nostri confronti’.” (Barclay)
iii. “Dobbiamo arare sempre fino alla fine del campo e servire la nostra attuale generazione ai limiti estremi del nostro raggio d’azione.” (Spurgeon)
b. Abbi pietà di me… Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone: Questa donna venne per intercedere per sua figlia, fornendo l’immagine di un’intercessione efficace – il suo gran bisogno le insegnò come pregare. Quando si accostò a Gesù, fece propri i bisogni di sua figlia.
c. Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Questa donna gentile capiva altresì chi fosse Gesù. Molti dei connazionali stessi di Gesù non sapevano chi fosse, ma questa donna Cananea, sì.
i. Forse la donna era venuta a sapere che Gesù aveva già guarito dei gentili prima d’allora (Matteo 4:24-25; 8:5-13). Eppure, ciò che rese unico questo incontro è il fatto che Gesù aveva compiuto quei miracoli quando i gentili si erano recati da Lui in territorio ebraico. Qui fu Gesù a recarsi in territorio gentile e ad andare incontro a questa donna.
2. (23-24) La risposta fredda di Gesù alla richiesta della donna gentile.
Ma egli non le rispondeva nulla. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: «Licenziala, perché ci grida dietro». Ma egli, rispondendo, disse: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele».
a. Ma egli non le rispondeva nulla: Benché la madre gentile intercedesse per sua figlia, Gesù non le diede subito una risposta incoraggiante. La sua reticenza produsse nella donna gentile una risposta più energica e maggiormente ripiena di fede.
i. “Come affermato da Agostino: ‘La Parola non pronunciò una parola’ – che cosa insolita da parte Sua. Colui che era sempre pronto a rispondere al grido di dolore non aveva nessuna risposta per lei.” (Spurgeon)
b. Licenziala, perché ci grida dietro: È probabile che i discepoli intendessero: “Dalle ciò che vuole e mandala via”. È perfettamente possibile che volessero semplicemente che se ne andasse, e il modo più semplice era che Gesù risolvesse il suo problema.
i. Licenziala: “Lo stesso verbo in Luca 2:29 viene applicato a un congedo con un desiderio soddisfatto.” (France)
c. Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele: Gesù puntualizzò il punto focale della Sua missione ai Suoi discepoli infastiditi e alla donna gentile. Disse chiaramente di non essere stato inviato ai gentili come lei.
i. È lecito chiedersi se Gesù alludesse alle pecore perdute in mezzo alla casa d’Israele o volesse dire che tutti in Israele erano pecore perdute. Le istruzioni di Gesù ai Suoi discepoli in Matteo 10:6 (“andate piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele”) sembrerebbero indicare la seconda.
3. (25-27) L’appello insistente della donna gentile a Gesù.
Ella però venne e l’adorò, dicendo: «Signore, aiutami!». Egli le rispose, dicendo: «Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma ella disse: «È vero, Signore, poiché anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
a. Ella però venne e l’adorò, dicendo: «Signore, aiutami!»: La donna rispose al rifiuto di Gesù con maggiore determinazione per far prevalere la propria richiesta. Così facendo, la donna gentile continuava a mostrare ciò che fa un intercessore determinato.
i. “Non poteva risolvere i problemi del destino della sua razza e del mandato del Signore, ma poteva pregare… Anche se, come Pastore, non poteva accoglierla, come Signore, poteva aiutarla.” (Spurgeon)
ii. “Incoraggio voi, che cercate la conversione di altri, a seguire il suo esempio. Notate che lei non pregò: ‘Signore, aiuta mia figlia’, ma ‘Signore, aiuta me’.” (Spurgeon)
iii. “Vi consiglio questa preghiera, perché è una preghiera così pratica. Potete farla quando siete di fretta, potete farla quando siete in preda alla paura, potete farla quando non avete il tempo di piegare le vostre ginocchia. Potete farla dal pulpito se dovete predicare, potete farla quando aprite il vostro negozio, potete farla quando vi alzate al mattino. È una preghiera così pratica che non credo di conoscere una postura in cui non possiate farla: ‘Signore, aiutami’.” (Spurgeon)
b. Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini: Gesù continuò a dire parole scoraggianti alla donna, sebbene non fossero così dure come potrebbero sembrare in un primo momento. Quando Gesù la incluse tra i cagnolini (piccoli cani, NKJV), usò il diminutivo (o piccoli, NKJV) come un modo per ammorbidire la durezza dell’appellativo cane. Ammorbidì l’insulto tradizionale ebraico nei confronti dei gentili, che li definiva cani nel modo più offensivo possibile.
i. Abbiamo il grande svantaggio di non poter udire il tono della voce di Gesù mentre parlava alla donna. Riteniamo che il Suo tono non fosse duro; crediamo piuttosto che fosse accattivante, con lo scopo di indurre maggiore fede da parte della donna. È possibile proferire delle parole dure in modo scherzoso o accattivante.
ii. “La sua parola più dura [cani] contiene una via d’uscita. [Cani] non paragona i gentili ai cani randagi, quelli per le strade, ma ai cani domestici di proprietà della famiglia, che ricevono la loro porzione ma non quella dei figli.” (Bruce)
c. È vero, Signore, poiché anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni: La donna rispose con grande fede. Ammise la sua umile condizione e non si mise a dibattere sul fatto che Gesù l’avesse considerata parte dei cagnolini. Non pretese di essere considerata una figlia, ma solo di essere benedetta come un cagnolino.
i. Era come se avesse detto: “Gesù, capisco che il focus del Tuo ministero è rivolto ai Giudei, i quali hanno un ruolo speciale nel piano di redenzione di Dio. Però, capisco anche che il Tuo ministero si estende oltre il popolo ebraico ed io voglio far parte di quella benedizione estesa”.
ii. La sua risposta diventa particolarmente significativa alla luce del crescente rifiuto di Gesù da parte dei capi religiosi giudei. Era come se la donna avesse detto: “Non ti chiedo la porzione che spetta ai figli, solo le briciole che loro non vogliono”. Nel corso del Vangelo di Matteo, ciò che l’istituzione religiosa ebraica non voleva ricevere aumentava sempre più.
iii. Queste sono due parole ripiene di fede: Eppure anche (Nuova Riveduta). Accettò la descrizione di Gesù e chiese misericordia nonostante la descrizione – o forse fu proprio a motivo di essa. “Non si arrese, nonostante Lui le avesse opposto tre rifiuti. Come Giacobbe, lei disse: ‘Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto’. E come lui, simile a un principe, così lei, come una principessa, vinse la sua lotta con Dio e ottenne ciò che desiderava.” (Poole)
iv. “Caro amico, magari qualcuno ti ha sussurrato all’orecchio: ‘Forse non sei uno degli eletti’. Ebbene, è proprio quello che le parole del Signore significarono per lei… Nota che questa donna non combatte affatto quella verità né la mette in discussione; con saggezza la rifiuta e non fa altro che continuare a pregare: ‘Signore, aiutami! Signore, abbi pietà di me!’ Invito te, caro amico, a fare lo stesso.” (Spurgeon)
4. (28) Gesù ricompensa la grande fede della donna gentile.
Allora Gesù le rispose, dicendo: «O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi». E in quel momento sua figlia fu guarita.
a. Allora Gesù le rispose: Alla fine, la donna riceve da Gesù una parola di incoraggiamento.
b. O donna, grande è la tua fede! Gesù non lo disse mai a nessun altro. Elogiò la grande fede del centurione romano che chiese a Gesù di guarire il suo servo (Matteo 8:10), ma lo disse alla folla, non direttamente al centurione. Questa donna gentile lo udì direttamente da Gesù.
i. Significativamente, le uniche due persone a ricevere questo complimento da Gesù furono questi gentili. Ciò ci fa vedere che:
·La grande fede si può trovare in luoghi inaspettati – non solamente nei gentili, ma in un centurione e in una donna!
·La grande fede si misura a volte dai suoi svantaggi. La loro fede era grande, perché non aveva il vantaggio di essere stata nutrita dalle istituzioni del giudaismo.
·Spesso la fede è più grande quando viene espressa a favore del bisogno di qualcun altro.
ii. Grande è la tua fede! “Nessun altro riceve da Gesù questo riconoscimento.” (France)
c. O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi: La sua fede era sufficientemente grande da ricevere ciò che aveva chiesto – ciò che desiderava da Gesù.
·La sua fede era grande, persino in confronto alle sue altre virtù. Era umile, era paziente, era perseverante, aveva a cuore sua figlia. Eppure, Gesù non lodò nessuna di queste cose buone, ma solo la sua fede.
·La sua fede era grande perché era improbabile. Nessuno si sarebbe potuto aspettare che un gentile confidasse in Gesù così tanto.
·La sua fede era grande perché adorò Gesù persino prima di ricevere una risposta da Lui.
·La sua fede era grande perché era stata messa seriamente alla prova. È difficile pensare a una prova più grande di un figlio posseduto; eppure, la sua fede fu messa alla prova anche dall’apparente indifferenza o freddezza di Gesù.
·La sua fede era grande perché era intelligente. Ribaltò le parole di Gesù e fece di ciò che poteva essere preso come un insulto una porta aperta alla fede.
·La sua fede era grande perché riguardava un bisogno che si trovava proprio di fronte a lei, nonché un problema reale. Molte persone hanno fede per tutto tranne che per le cose che hanno proprio davanti.
·La sua fede era grande perché non si arrese. Non si fermò finché non ottenne ciò di cui aveva bisogno da Gesù.
·Si può dire che la sua fede conquistò Gesù. Non solo guarì sua figlia, ma lo fece immediatamente, cosa che lei non aveva nemmeno chiesto.
i. Non si legge nient’altro di quello che Gesù fece durante il tempo trascorso a Tiro e Sidone. Sembrerebbe che il Suo unico appuntamento divino fosse quello di rispondere al bisogno di questa donna di fede e della sua figlia afflitta.
C. Moltiplicazione dei pani per i 4000.
1. (29-31) Gesù ministra guarigione alla folla.
Poi partito di là, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, là egli si pose a sedere. E grandi folle si accostarono a lui, recando con sé zoppi, ciechi, muti, storpi e molti altri; li deposero ai piedi di Gesù ed egli li guarì. Tanto che le folle si meravigliavano, nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano e i ciechi vedevano; e glorificavano il Dio d’Israele.
a. E grandi folle si accostarono a lui: Gesù si ritirò solo brevemente dalle folle, non permanentemente. Aveva ancora del lavoro da fare in mezzo alle grandi folle.
i. La maggior parte dei commentatori crede che questo segni un periodo unico del ministero di Gesù, durante il quale svolse la propria opera di guarigione e di provvidenza prevalentemente nella regione gentile della Galilea. Soprattutto, se lo correliamo con Marco 7:31-37, notiamo che questo evento ebbe luogo sul lato orientale del Mare di Galilea, nella regione conosciuta come la Decapoli. Inoltre, la lontananza del luogo (in un luogo deserto, Matteo 15:33) si addice meglio al lato orientale.
ii. “Queste persone erano molto probabilmente pagane o semi-pagane, provenienti dalla regione della Decapoli (Marco 7:31).” (Morgan)
iii. Il fatto che Gesù guarisse e provvedesse a questa folla mista o prevalentemente gentile dimostrava che i gentili, in effetti, stavano ricevendo più di qualche briciola dalla tavola.
b. Li deposero ai piedi di Gesù ed egli li guarì: In questa occasione non leggiamo nulla riguardo alla fede di coloro che venivano guariti, se non che questi si recavano da Gesù per ricevere aiuto.
i. “Tra quelli che venivano portati c’erano alcuni classificati come kullous [storpi], che di solito viene interpretato come ‘piegato’ a causa dei reumatismi. Tuttavia, in Matteo 18:8 sembra significare ‘mutilati’… Grozio sostiene questa accezione e deduce che tra le opere di guarigione di Cristo c’era il ripristino di arti perduti, anche se non lo si legge altrove.” (Bruce)
c. Glorificavano il Dio d’Israele: Anche in qualcosa di potenzialmente autopromovente come il ministero di guarigione, Gesù attirava sempre l’attenzione su Dio Padre, il Dio d’Israele. Questa moltitudine – molto probabilmente a maggioranza gentile – imparò a lodare il Dio d’Israele.
i. “Tale espressione suggerisce la presenza di una folla non israelita e indica che, dopotutto, secondo il nostro evangelista, Gesù si trova nella parte orientale e in territorio pagano.” (Bruce)
2. (32-39) Moltiplicazione dei pani per i 4000.
E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: «Io ho pietà della folla, perché sono già tre giorni che sta con me e non ha niente da mangiare; eppure, non voglio licenziarli digiuni, affinché non vengano meno lungo la strada». E i suoi discepoli gli dissero: «Dove potremmo procurarci, in un luogo deserto, abbastanza pane per sfamare una folla così grande?». E Gesù disse loro: «Quanti pani avete?». Essi dissero: «Sette e pochi pesciolini». Egli comandò allora alle folle che si mettessero a sedere per terra. Poi prese i sette pani e i pesci e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, e i discepoli alla folla. E tutti mangiarono e furono saziati; e dei pezzi avanzati ne raccolsero sette panieri pieni. Ora coloro che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. Poi, licenziate le folle, egli salì in barca e si diresse nella regione di Magdala.
a. Non voglio licenziarli digiuni, affinché non vengano meno lungo la strada: Tale miracolo segue lo stesso schema di base visto con la moltiplicazione dei pani per i 5000, con la differenza che questo rivela quanto fossero lenti i discepoli a credere, proprio come lo siamo noi (dove potremmo procurarci, in un luogo deserto, abbastanza pane per sfamare una folla così grande?).
i. Forse i discepoli non si “aspettavano che Gesù avrebbe usato la Sua potenza messianica, visto che si trattava di una folla gentile.” (France)
ii. È importante osservare che questa non è una ripetizione della precedente moltiplicazione dei pani per i 5000. Ci sono molte differenze che distinguono questo episodio dal miracolo precedente:
·Diverso numero di persone che vengono sfamate.
·Diversi luoghi (la riva occidentale e la riva orientale del Mare di Galilea).
·Diverse stagioni dell’anno, indicate dall’assenza dell’erba nel secondo resoconto.
·Diverse provviste di cibo all’inizio.
·Diverso numero di ceste necessarie per gli avanzi, con l’uso di un altro termine, “panieri”, per il secondo episodio.
·Diversi tempi di attesa da parte delle persone (Matteo 15:32).
b. I discepoli alla folla: Gesù fece quello che solo Lui poteva fare (il miracolo di creazione) e lasciò ai discepoli ciò che loro invece potevano fare (la distribuzione del pasto).
c. E tutti mangiarono e furono saziati; e dei pezzi avanzati ne raccolsero sette panieri pieni: Alla fine del pasto raccolgono di più, non di meno. I sette panieri pieni mostrano che Dio aveva provveduto secondo la Sua ricchezza.
i. E furono saziati: “La parola nel greco qui, nel suo significato originario, veniva impiegata per indicare l’ingrassamento del bestiame.” (Trapp)
ii. Coloro che avevano mangiato erano quattromila uomini: “Qui non c’è alcun desiderio di gonfiare il numero, di accrescere lo stupore.” (Spurgeon)
iii. Il modo in cui il Messia cibò miracolosamente sia Giudei che gentili era un’anteprima del grande convito messianico. C’era grande attesa per questo tra i Giudei ai giorni di Gesù, ma erano offesi dall’idea che vi avrebbero partecipato anche i gentili.
© 2023 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com