1 Timoteo 5 – Come Trattare le Persone nella Chiesa
A. Un riassunto di come trattare ogni persona nella chiesa.
1. (1) Come trattare gli uomini nella chiesa.
Non riprendere aspramente un anziano, ma esortalo come un padre, e i più giovani come fratelli,
a. Non riprendere aspramente un anziano: Paolo istruisce Timoteo, in linea generale, a non rimproverare gli uomini anziani. Un giovane pastore come Timoteo deve pasturarli fedelmente, ma con il dovuto rispetto per gli anni e la saggezza che solitamente si attribuisce agli anziani.
i. Qualsiasi persona pia mostrerà rispetto per gli anziani. Alzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno (Levitico 19:32). I capelli bianchi sono una corona di gloria; la si trova sulla via della giustizia (Proverbi 16:31).
ii. C’è un’altra ragione per cui esortare piuttosto che riprendere un uomo anziano: potrebbe semplicemente non ricevere il rimprovero.
b. Non riprendere: Il verbo in greco antico usato per riprendere non è la parola tradizionalmente utilizzata nel Nuovo Testamento per “rimproverare”. Questo è l’unico punto in cui viene adottata questa parola, che significa letteralmente “colpire”. A Timoteo fu detto di non attaccare gli uomini più anziani con le parole, ma di trattarli con rispetto, così come avrebbe trattato con rispetto i più giovani, come fratelli.
i. Il comandamento non suggerisce che Timoteo non dovesse mai rimproverare gli uomini più anziani, ma che non doveva colpire le persone con dei rimproveri eccessivamente duri.
ii. Al di là della connotazione severa di questa parola, in generale riprendere è un dovere importante di ogni pastore. È la dimostrazione semplice e chiara che qualcuno si sbaglia o nella condotta o nel pensiero. Il suo obiettivo principale non è tanto l’incoraggiamento quanto piuttosto affrontare direttamente qualcuno alla luce del suo comportamento o pensiero sbagliato. In un’altra lettera a un pastore, Paolo afferma chiaramente l’importanza del rimprovero: Riprendi con ogni autorità. Nessuno ti disprezzi (Tito 2:15).
iii. In 1 Timoteo 5:20 – questo stesso capitolo – Paolo dirà a Timoteo che ci sono momenti in cui un anziano non solo deve essere rimproverato, ma deve essere rimproverato pubblicamente. Perciò, in questo particolare versetto, non gli viene detto di non rimproverare mai, bensì di non rimproverare mai troppo duramente, in guisa d’attacco.
iv. Il problema è che molti, quando vengono rimproverati, sfoggiano tutte le proprie capacità difensive – se non sul momento, più tardi, dopo aver avuto il tempo di pensare e dare ascolto al proprio orgoglio. Alcuni diventano esperti nel criticare colui che li ha ripresi, dando più importanza ai propri sentimenti feriti che alla verità della riprensione.
v. Nessuno ama essere ripreso; la persona saggia, tuttavia, sfrutta il rimprovero come un mezzo prezioso di crescita. Spurgeon disse: “Un amico sensato che vi criticherà senza risparmiarsi di settimana in settimana sarà per voi una benedizione molto più grande di mille ammiratori indiscriminati, se avete abbastanza buon senso da sopportare il suo modo di fare e abbastanza grazia da esserne grati” (Lezioni ai miei Studenti).
c. Ma esortalo come un padre: L’esortazione è l’incoraggiamento a fare ciò che deve essere fatto. Si rifà al metodo adottato da un allenatore o preparatore atletico per incoraggiare l’atleta, aiutandolo a dare il meglio di sé.
d. I più giovani: Questi dovevano essere trattati come fratelli, cioè come compagni e amici nell’opera del vangelo, ma senza lo stesso rispetto dovuto agli uomini più anziani.
2. (2) Come trattare le donne nella chiesa.
Le donne anziane come madri, e le giovani come sorelle, in tutta castità.
a. Le donne anziane: Dovevano essere trattate come madri, con il rispetto e l’onore dovuti alla loro età. Un giovane pastore deve accettare – e apprezzare – una certa quantità di attenzioni materne da parte di alcune delle donne anziane della chiesa, alle quali, in quanto tali, è consono rendere onore.
b. Le giovani: Le donne più giovani dovevano essere trattate come sorelle; Timoteo, quale uomo di Dio, doveva sempre assicurarsi che la sua condotta verso le donne più giovani fosse sempre pura e irreprensibile. Un uomo di Dio non si comporta in maniera provocante o conturbante, né parla con doppi sensi (parole spiritose che possono essere prese in modo malizioso o provocante).
B. Come trattare le vedove e i bisognosi.
1. (3) Il principio generale: aiutare coloro che sono veramente nel bisogno.
Onora le vedove che sono veramente vedove.
a. Onora le vedove: Ai tempi in cui fu scritto il Nuovo testamento, non esisteva un sistema di assistenza sociale da parte del governo. In quei giorni c’era una categoria particolarmente vulnerabile: le vedove anziane, che di solito non godevano del sostegno dei mariti o dei figli adulti, e non avevano i mezzi per sostentarsi adeguatamente. Queste sono le vedove che sono veramente vedove.
i. “Uno dei significati della parola onorare è supportare, sostenere; qui è più che evidente che deve essere preso in questo senso.” (Clarke)
ii. I principi qui rivelati sono estremamente pertinenti al giorno d’oggi, visto che molti guardano alla congregazione locale come un luogo dove i poveri e i bisognosi dovrebbero potersi recare per ricevere aiuto economico.
iii. Quasi ogni pastore può raccontare molte storie di sconosciuti che chiamano la chiesa per chiedere un qualche tipo di aiuto – e può anche esprimere quanto sia difficile affrontare tali situazioni con amore, senza però essere sfruttati. L’autore ha avuto diverse esperienze di uomini che chiamano da una camera d’albergo con una bella storia commovente e chiedono soldi in nome della carità cristiana. All’arrivo, la stanza di solito è un disastro, la televisione ricoperta di sporcizia e ci sono prove che l’uomo ha chiamato tutte le chiese della città alla ricerca di pastori a cui raccontare la propria storia triste. Quando gli viene chiesto di citare il suo versetto preferito della Bibbia, l’uomo è quasi sempre confuso e incapace di rispondere. In molte altre occasioni, dopo aver dato aiuto ai bisognosi, veniva chiesto loro di chiedere al loro pastore di chiamare e dare una parola di ringraziamento – ma non è mai successo.
b. Che sono veramente vedove: Le vedove che erano veramente vedove dovevano ricevere onore – che in questo contesto significa sostegno finanziario, ma dato in modo dignitoso e onorevole.
2. (4-6) Come riconoscere coloro che sono veramente vedove.
Ma se una vedova ha dei figli o dei nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria casa e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è buono ed accettevole davanti a Dio. Or quella che è veramente vedova, ed è rimasta sola, pone la sua fiducia in Dio e persevera nelle preghiere e nelle suppliche notte e giorno. Ma quella che vive sregolatamente, anche se vive, è morta.
a. Se una vedova ha dei figli: Coloro che legittimamente possono ricevere aiuto dalla chiesa non devono avere una famiglia in grado di assisterli. Se hanno invece una famiglia, è responsabilità di questa prendersene cura.
i. Questo passaggio descrive una “vera” vedova come colei che è rimasta sola, che non ha nessun altro che la sostenga. “Questo mostra che le vere vedove sono quelle che non hanno né figli, né nipoti, né parenti che vogliono o possono aiutarle, o nessun parente stretto ancora in vita.” (Clarke)
ii. Imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria casa e a rendere il contraccambio ai loro genitori ci ricorda la costante responsabilità dei figli adulti nei confronti dei genitori e dei nonni.
iii. “Il cristiano che scende al di sotto del migliore standard pagano di affetto familiare è il più riprovevole, poiché ha quello che il pagano non ha, il supremo esempio di amore in Gesù Cristo.” (White)
b. Pone la sua fiducia in Dio e persevera nelle preghiere e nelle suppliche notte e giorno: Coloro che vengono aiutati legittimamente dalla chiesa dovrebbero servire la chiesa in qualche modo. In questo caso, alle vedove sarebbe dato il compito di pregare per la chiesa.
c. Ma quella che vive sregolatamente: Coloro che dovrebbero ricevere legittimamente aiuti dalla chiesa devono vivere una vita pia. È perciò appropriato dire: “Poiché non stai vivendo una vita pia, non riceverai assistenza economica dalla chiesa”.
i. “Non indica piaceri sfacciatamente criminali; piuttosto, indica semplicemente qualcuno che si abbandona al tanto mangiare e bere, viziando il proprio corpo a spese della mente.” (Clarke)
ii. Anche se vive, è morta: La vita vissuta per puro piacere e comodità non è affatto vita. È una morte vivente, che sia vissuta da una giovane vedova o da chiunque altro.
iii. Molti di coloro che vengono in chiesa per ricevere assistenza sono bisognosi perché hanno vissuto le proprie vite per i piaceri dell’alcol, della droga o di altro; ora si trovano nel bisogno e vogliono che la chiesa li aiuti. È legittimo dire: “No; hai vissuto sregolatamente e ora ne paghi le conseguenze. In questo caso, le risorse di questa congregazione non possono essere utilizzate per aiutarti”.
3. (7-8) Da dove dovrebbe venire il sostentamento.
Raccomanda anche queste cose, affinché siano irreprensibili. Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
a. Raccomanda anche queste cose: Un buon pastore insegnerà queste cose affinché tutti sappiano che cosa Dio si aspetta da loro.
b. Ma se uno non provvede ai suoi: Il modo normale di Dio di provvedere ai bisognosi non è attraverso la congregazione locale, ma attraverso il nostro duro lavoro.
c. Egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente: Senza mezzi termini, Paolo sottolinea la responsabilità di un uomo di provvedere alla propria famiglia – di fare tutto il possibile per sostenerli.
i. Questo è il minimo richiesto a un uomo cristiano; se non fa nemmeno questo, la sua condotta è peggiore di quella di un non credente.
ii. “Possiamo aggiungere che Gesù stesso diede l’esempio di prendersi cura dei suoi, quando provvide una casa a sua madre insieme al discepolo che Egli amava.” (White)
iii. Ecco perché, quando qualcuno è senza lavoro, possiamo pregare con grande fiducia, sapendo che è volontà di Dio che si provveda ai bisogni della propria famiglia attraverso il lavoro.
4. (9-10) Aiutare le vedove anziane.
Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant’anni, sia stata moglie di un solo marito, e abbia testimonianza di opere buone: se ha nutrito i suoi figli, se ha ospitato i forestieri, se ha lavato i piedi ai santi, se ha soccorso gli afflitti, se si è data continuamente ad ogni opera buona.
a. Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant’anni: Il concetto è che, se una vedova ha meno di sessant’anni, può ancora sostentarsi o risposarsi. Non serve che siano aggiunte alla lista dei bisognosi della chiesa.
b. Testimonianza di opere buone… se si è data continuamente ad ogni opera buona: Le vedove che venivano accettate nel servizio di assistenza della chiesa non dovevano solo essere vere vedove, ma anche avere un carattere pio. Erano chiamate a svolgere un lavoro, non solo a ricevere l’elemosina.
i. Quando Paolo dice che una vedova avrebbe dovuto nutrire i suoi figli, probabilmente allude sia all’educazione dei propri figli che all’accoglienza di bambini abbandonati (che erano fin troppo comuni nel mondo antico). “Le parole ha nutrito possono far riferimento ai figli di altri, che venivano allevati nella fede cristiana da pie donne cristiane.” (Clarke)
5. (11-16) Aiutare le vedove più giovani.
Ma rifiuta le vedove più giovani perché, dopo aver alimentato desideri indegni di Cristo, vogliono maritarsi, attirando su di sé una condanna, perché hanno violato la prima fede. Inoltre esse imparano anche ad essere oziose e ad andare in giro per le case, ed ancor peggio, non solo ad essere oziose, ma anche pettegole e indiscrete e a parlare di cose inutili. Voglio dunque che le giovani vedove si maritino, abbiano figli, si prendano cura della famiglia e non diano all’avversario alcuna occasione di maldicenza; alcune infatti si sono già sviate per seguire Satana. Se un credente, uomo o donna, ha delle vedove, provveda loro, e non ne sia gravata la chiesa, affinché possa soccorrere quelle che sono veramente vedove.
a. Rifiuta le vedove più giovani: Come regola generale, queste non dovevano essere aggiunte alla lista di sostegno della congregazione locale, perché in genere potevano provvedere per sé stesse e risposarsi.
i. Adam Clarke sull’idea di “aver alimentato desideri indegni”: “Si suppone che la parola derivi dai termini togliere e redini; è una metafora tratta da un cavallo disubbidiente, dalla cui bocca sono state tolte le redini in modo che non ci sia nulla per controllarlo o frenarlo. La metafora è abbastanza semplice e di facile applicazione”.
b. Vogliono maritarsi, attirando su di sé una condanna: Paolo non condanna le giovani vedove perché vogliono sposarsi; osserva solamente che molte donne sono così disperate di contrarre matrimonio e di avere compagnia che non si comportano piamente per quanto riguarda le relazioni.
i. Molte persone entrano in una brutta storia d’amore o rovinano un’amicizia, perché hanno un disperato bisogno di una relazione. È un evento comune da cui Paolo mette in guardia.
ii. Non bisogna essere una giovane vedova per corrispondere alla descrizione di coloro che imparano anche ad essere oziose e ad andare in giro per le case, e ancor peggio, non solo ad essere oziose, ma anche pettegole e indiscrete e a parlare di cose inutili. Coloro che trascorrono molto tempo a parlare della vita altrui hanno bisogno di crearsi una vita propria. “Non è comunque peccato sposarsi, avere figli e prendersi cura di una famiglia; tuttavia, è in ogni caso peccato essere oziose, pettegole, chiacchierone, indiscrete, intriganti e andare sbandierando i segreti di famiglia.” (Clarke)
iii. Paolo non condanna il desiderio di una giovane vedova di avere una relazione romantica; insiste però affinché sia ricercata ed espressa nella purezza che dovrebbe caratterizzare ogni credente.
c. Se un credente, uomo o donna, ha delle vedove, provveda loro: Paolo conclude con un principio a cui ha fatto allusione tre volte in questa sezione (1 Timoteo 5:4, 5 e 8). La casa è la prima istituzione ad avere la responsabilità del sostentamento; la chiesa locale deve sostenere i veri indigenti che vivono piamente.
C. Come trattare gli anziani.
1. (17-18) Gli anziani devono essere onorati secondo i principi della Scrittura.
Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento. La Scrittura infatti dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia», ed ancora: «L’operaio è degno del suo salario».
a. Anziani: Questa parola deve essere intesa nel significato generale di coloro che sono coinvolti nella leadership. L’attenzione si concentra sugli anziani che esercitano la presidenza e sugli anziani che insegnano (che si affaticano nella parola e nell’insegnamento). Non necessariamente ogni anziano che presiede sarà anche un anziano che insegna.
b. Siano reputati degni di un doppio onore: Se un anziano (per esempio un pastore) esercita bene la presidenza e si affatica nella parola e nell’insegnamento (chiaramente con allusione al lavoro duro), quell’uomo è degno di doppio onore.
i. Nel contesto doppio onore significa sostegno finanziario. Paolo ha già affermato che certe vedove erano degne di onore (1 Timoteo 5:3), facendo riferimento al sostegno economico. In questa occasione aggiunge che gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento. Alcuni ritengono che la chiesa non debba sostenere i pastori e lo staff, e che il ministero retribuito sia un abominio – sostengono che invece la chiesa dovrebbe usare i soldi per sostenere i bisognosi. Si tratta di un modo di pensare attraente, ma non è biblico. Se i bisognosi (i veri bisognosi) sono degni di onore, allora coloro che governano e insegnano adeguatamente nella chiesa sono degni di doppio onore.
ii. “Quasi ogni critico degno di nota è concorde che timee qui significhi ricompensa, stipendio, salario. Che colui che presiede bene riceva uno stipendio doppio o più alto.” (Clarke)
iii. White parafrasa così il pensiero di Paolo: “Ciò che ho detto sul sostegno alle vedove mi ricorda un’altra questione delle finanze della Chiesa: il pagamento dei presbiteri. L’equità e i principi scritturali suggeriscono che dovrebbero essere remunerati in proporzione alla loro utilità”.
c. La scrittura infatti dice: Il principio secondo cui coloro che servono il popolo di Dio debbano essere pagati (quando possibile, ovviamente) è supportato dai passaggi della Scrittura citati da Paolo: Deuteronomio 25:4 e Luca 10:7.
i. In 1 Corinzi 9:11 Paolo spiega che, se si seminano cose spirituali (come l’affaticarsi nella parola e nell’insegnamento), è del tutto appropriato che si raccolgano cose materiali da coloro verso cui è rivolto il proprio lavoro spirituale. In Galati 6:6 Paolo scrive: Ora colui che è istruito nella parola, faccia parte di tutti i suoi beni a colui che lo istruisce. In Filippesi 4:17 Paolo afferma che tale dono abbonda a favore del donatore, il quale partecipa alla ricompensa del ministero spirituale sostenuto.
ii. È oltretutto significativo che Paolo abbia citato Luca e lo abbia definito Scrittura, proprio come il passaggio delle Scritture ebraiche a cui ha fatto riferimento.
2. (19-20) Come trattare un leader accusato di peccato.
Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni. Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore.
a. Non ricevere: In questi versetti Paolo stabilisce l’equilibrio tra credere e agire su ogni minimo pettegolezzo che circola su un leader nella chiesa, e ignorare un peccato grave nella vita di un leader. Entrambi gli estremi sono sbagliati.
i. “Niente fa più male di quando alcune persone vengono trattate come se non potessero fare mai niente di male e altre come se non potessero fare mai niente di buono.” (Barclay)
ii. “La ragione di questa differenza è evidente: chi ha il compito di correggere gli altri di solito avrà molti nemici; grande cautela, quindi, dovrebbe essere usata nell’accettare delle accuse contro tali persone.” (Clarke)
b. Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni: Qualsiasi accusa contro un leader non dovrebbe essere ricevuta automaticamente. L’accusa dovrebbe essere attentamente confermata da due o tre testimoni – e non da altri due o tre che hanno sentito il pettegolezzo. Timoteo non avrebbe dovuto ricevere o sostenere accuse infondate sui leader della chiesa.
i. Nel suo commentario di 1 Timoteo, Giovanni Calvino illustra alcune ragioni per cui le persone sono così pronte a ricevere un’accusa contro un pastore, quando magari non dovrebbero: “Quanto più sinceramente un pastore si sforza di promuovere il regno di Cristo, tanto più diventa bersaglio di malignità, tanto più feroci diventano gli attacchi contro di lui. E non solo questo, ma non appena viene lanciata un’accusa contro i ministri della Parola, viene creduta con tanta sicurezza e fermezza come se fosse già stata confermata. Questo accade non solo perché da loro è richiesto uno standard più elevato di integrità, ma perché Satana rende la maggior parte delle persone, in effetti quasi tutti, eccessivamente creduli, affinché senza indagine condannino prontamente i loro pastori, di cui dovrebbero difendere il buon nome”.
ii. Calvino sottolinea che c’è un attacco spirituale dietro a tutto questo: “È certamente una strategia di Satana allontanare gli uomini dai loro ministri in modo da gettare gradualmente disprezzo sui loro insegnamenti. In questo modo non solo si fa torto a persone innocenti la cui reputazione viene immeritatamente infangata, ma viene sminuita l’autorità del santo insegnamento di Dio”.
iii. Si racconta la vecchia storia di un pastore che cercava di difendersi da delle critiche. Egli disse: “In giro si dice che io abbia detto a mia moglie di non andare in una certa chiesa per gli incontri sfrenati che vi si tengono. Dicono che mia moglie ci sia andata lo stesso, che io l’abbia trascinata fuori prendendola per i capelli e che le abbia fatto così male da mandarla all’ospedale. Permettetemi di rispondere a queste accuse. Primo, non le ho mai detto di stare lontano da quella chiesa. Secondo, non l’ho trascinata fuori per i capelli. Terzo, non è mai dovuta andare in ospedale. Infine, non sono mai stato sposato, perciò non ho una moglie”.
iv. In Lezioni ai Miei Studenti, Spurgeon consiglia che, quando le persone vanno da un pastore con dei pettegolezzi, questo dovrebbe dire: “Beh, tutto questo è molto importante e bisogna che gli dedichi tutta la mia attenzione – tuttavia, la mia memoria non è così buona e ho molto a cui pensare. Potete scrivermi tutto?” Spurgeon dice che questo sistemerà tutto, perché non vorranno mettere su carta i loro pettegolezzi.
c. Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore: Tuttavia, se i leader sono nel peccato, la situazione deve essere affrontata direttamente – con un rimprovero pubblico affinché cresca il timore del peccato tra i leader e nell’intera chiesa.
i. Molte congregazioni hanno avuto grossi problemi perché il peccato nella leadership non è stato affrontato apertamente. È importante che tutti capiscano che il ruolo di leadership nella chiesa non esime i leader dal rendere conto della propria condotta, anzi li rende maggiormente responsabili.
ii. Secondo Giovanni Calvino, nel Medioevo la chiesa proteggeva i propri vescovi corrotti dalle accuse pretendendo che fossero presentati 72 testimoni per confermare qualsiasi accusa mossa contro di loro. Questo è un esempio estremo di leader corrotti che proteggono altri leader corrotti.
3. (21) Non essere prevenuto e non mostrare parzialità.
Io ti scongiuro davanti a Dio, al Signore Gesù Cristo e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità.
a. Io ti scongiuro davanti a Dio, al Signore Gesù Cristo e agli angeli eletti: La forza di questa affermazione riflette la serietà del compito dei leader nella chiesa locale. Servono un Dio eterno e devono piacere a Lui, innanzitutto, in tutto ciò che fanno.
i. “Possiamo affermare con certezza che gli angeli eletti sono gli stessi ‘angeli che conservarono il loro primiero stato’ (Giuda 1:6), ‘che non hanno peccato’ (2 Pietro 2:4).” (White)
ii. “A Cristo affianca gli angeli, non perché siano giudici, ma in qualità di futuri testimoni di negligenza, temerarietà, egoismo o malafede. Sono presenti come spettatori, perché sono stati incaricati di prendersi cura della Chiesa.” (Calvino)
iii. E, infatti, l’uomo che non è scosso dal proprio stato di negligenza e pigrizia al pensiero che il governo della Chiesa è condotto sotto l’occhio di Dio e dei suoi angeli deve essere peggio che stupido e ha il cuore più duro di una pietra.” (Calvino)
b. Che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità: Il pregiudizio e la parzialità sono peccati gravi davanti a Dio. Nel Nuovo Testamento l’enfasi è posta sulla parzialità in base al ceto sociale (Giacomo 2:1-9), ma troviamo anche la parzialità in riferimento alla razza e al sesso (Galati 3:26-29), che è considerata peccato.
i. “Non trattare nessun uomo, nelle questioni religiose, secondo il rango che ricopre nella vita o secondo qualsiasi attaccamento personale tu possa avere per lui. Ogni uomo dovrebbe essere trattato nella chiesa nello stesso modo in cui sarà trattato di fronte al tribunale di Cristo.” (Clarke)
D. Come trattare i potenziali leader nella chiesa.
1. (22) Fai attenzione ad approvare il ministero di un’altra persona.
Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro.
a. Imporre le mani ad alcuno: È un’espressione usata nel contesto dell’ordinazione. Paolo incita Timoteo, prima di tutto, ad avere prudenza e a lasciare che un uomo dia prova di sé stesso prima di essere riconosciuto nel ministero. Non deve esserci fretta; il tempo deve preparare un uomo e il suo ministero.
i. Alcuni pensano che l’ammonizione di non imporre con precipitazione le mani ad alcuno abbia a che fare con il ricevere di nuovo nella fratellanza della chiesa coloro che si sono ravveduti. Sembra che in alcune delle prime chiese locali coloro che erano caduti in un peccato scandaloso dovessero essere ricevuti di nuovo nella chiesa con l’imposizione delle mani e la preghiera da parte dei leader. Se è così, Paolo intendeva dire: “Non andare troppo veloce. Lascia che dimostrino prima il loro pentimento”.
b. Imporre le mani: Poiché l’ordinazione riconosce semplicemente la chiamata di Dio, è una ragione in più per non avere fretta – dovrebbe essere concesso del tempo per consentire a quei doni e a quelle chiamate di manifestarsi.
i. Non è raro che un giovane nel ministero sia un po’ impaziente; vuole fare grandi cose per il Signore ed è ansioso che i pastori e gli anziani impongano le mani su di lui quale riconoscimento dell’opera di Dio in lui.
ii. Tuttavia, c’è anche il pericolo che qualcuno aspetti a dedicarsi completamente al servizio del Signore fino a che non viene riconosciuto con un titolo o con l’imposizione delle mani. Ciò fa capire che è più interessato all’immagine (come appare agli altri) che alla sostanza (quello che può realmente fare per il Signore in questo momento).
c. Conserva te stesso puro: Questo si ricollega a un concetto importante. Poiché Timoteo era chiamato ad osservare e valutare la vita degli altri, era importante che prestasse molta più attenzione alla propria vita.
i. “L’intento dell’avvertimento era che Timoteo avrebbe fatto meglio a evitare gli scandali clericali, facendo attenzione fin dall’inizio al carattere di coloro che ordinava al ministero.” (White)
ii. Non partecipare ai peccati altrui: Tutti noi abbiamo già abbastanza peccati per conto nostro; non abbiamo bisogno di aggiungerne altri partecipando ai peccati degli altri. Ci sono molti modi in cui questo può accadere.
·Possiamo partecipare ai peccati degli altri dando loro un cattivo esempio.
·Possiamo partecipare ai peccati degli altri approvandoli o ignorandoli.
·Possiamo partecipare ai peccati degli altri unendoci a una chiesa che diffonde insegnamenti pericolosi.
2. (23) Il consiglio medico di Paolo a Timoteo.
Non bere più soltanto acqua, ma fa’ uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco e per le tue frequenti infermità.
a. Fa’ uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco: L’acqua nel mondo antico era spesso contaminata, che fu probabilmente la causa dei problemi di Timoteo. Poiché il processo di fermentazione eliminava alcune delle sostanze nocive presenti nell’acqua, sarebbe stato meglio per lui bere un po’ di vino piuttosto che solamente acqua.
b. Fa’ uso di un po’ di vino: Probabilmente Timoteo si asteneva dall’alcol per dare un buon esempio. Tuttavia, questa astinenza stava intaccando la sua salute – il vino era più sicuro da bere che l’acqua. Pertanto, Paolo disse a Timoteo che non era saggio sacrificare la sua salute a motive dell’astinenza – avrebbe portato maggior beneficio per Gesù e il Suo regno, se si fosse preso cura del proprio corpo in tale circostanza.
i. “Paolo afferma semplicemente che non c’è nulla di buono nell’ascetismo che fa più male che bene al corpo.” (Barclay)
c. Le tue frequenti infermità: Timoteo soffriva di frequenti infermità; eppure, Paolo non si avvalse della propria autorità apostolica per ordinare semplicemente la sua guarigione, né tantomeno gli inviò un fazzoletto con poteri guaritivi (Atti 19:11-12). Ciò dimostra che Paolo non aveva poteri miracolosi di cui disporre a propria discrezione, ma solo sotto indicazione dello Spirito Santo. A quanto pare, non aveva ricevuto alcuna indicazione nel caso di Timoteo.
i. Se è volontà di Dio che tutti siano guariti proprio ora, allora Paolo (e lo Spirito Santo che lo ha ispirato) ha portato qui Timoteo nel peccato – chiamandolo a cercare un rimedio naturale invece della guarigione divina. Dio usa rimedi naturali e il lavoro dei medici nella guarigione, così come la potenza soprannaturale dello Spirito Santo – e non c’è contraddizione.
3. (24-25) La difficoltà di guardare il peccato di un uomo e le sue buone opere.
In alcuni uomini i peccati sono manifesti e li precedono al giudizio, mentre in altri li seguono. Così pure le buone opere di alcuni sono manifeste; ed anche quando non lo sono, non possono rimanere nascoste.
a. In alcuni uomini i peccati sono manifesti… mentre in altri li seguono: Di alcuni è facile vedere le lotte e i peccati; di altri, invece, i peccati rimangono nascosti.
i. Tutti abbiamo aree della nostra vita con cui Dio ha a che fare, e a volte quest’area è chiaramente visibile agli altri. A volte però l’area di peccato non è evidente; alcune persone sono considerate sante solo perché sono brave a nascondere il proprio peccato.
b. Non possono rimanere nascoste: Le buone opere alla fine vengono sempre manifestate; i peccati sono a volte però nascosti e saranno manifestati solo al giudizio. Queste parole vogliono essere un avvertimento per Timoteo riguardante l’ordinazione dei leader. A volte ciò che si vede all’esterno non è davvero un’immagine accurata; quindi, dobbiamo andarci piano in modo da ricevere il discernimento da Dio.
© 2021 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com