2 Pietro 3




2 Pietro 3 – Vivere Come “Cristiani degli Ultimi Giorni”

A. La certezza degli ultimi giorni e la promessa di Dio.

1. (1-2) Un altro riferimento all’importanza di ricordare.

Carissimi, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; in entrambe cerco di tener desto il vostro genuino modo di pensare facendo appello alla vostra memoria, affinché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del comandamento dello stesso Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli.

a. Questa è già la seconda epistola che vi scrivo: Pietro ha già scritto dell’importanza di un appello alla nostra memoria (2 Pietro 1:12-13). In questo passo, invece, ha voluto sottolineare ciò che si deve sapere alla luce della venuta di Gesù e delle profezie relative al Suo ritorno.

i. “Le menti più pure hanno bisogno a volte di essere stimolate. Sarebbe un vero peccato stimolare le menti impure, perché ciò causerebbe solo danni. Le menti pure, al contrario, possono essere stimolate quanto si vuole: più vengono stimolate, meglio è.” (Spurgeon)

b. Affinché vi ricordiate delle parole già dette: Pietro conosceva l’importanza di ricordare ai suoi lettori il messaggio delle Scritture, sia quello ricevuto dall’Antico Testamento (parole già dette) sia quello a lui contemporaneo (comandamento… trasmessovi da noi).

i. Pietro credeva chiaramente che le parole della Scrittura fossero importanti; le parole stesse e non solamente il significato dietro alle parole.

ii. “Pietro credeva nell’ispirazione delle ‘parole’ esatte della Scrittura; non era uno di quei ‘pensatori sofisticati’ che, se potessero, strapperebbero l’anima stessa del Libro e non lascerebbero a noi nulla; anzi, scrisse: ‘Affinché vi ricordiate delle parole’ – proprio di quelle parole – ‘già dette dai santi profeti’. ‘Oh!’ dice uno, ‘ma le parole non sono importanti; è il loro significato intrinseco che ha davvero importanza’. Questo è proprio ciò che lo stolto disse dei gusci d’uovo. Disse che non erano importanti, che solamente il seme di vita del pulcino all’interno era importante; quindi, ruppe tutti i gusci, distruggendo così la vita… Se le parole ci potessero essere tolte, il significato stesso ne verrebbe meno.” (Spurgeon)

c. Dai santi profeti e del comandamento dello stesso Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli: Ponendo sullo stesso piano i messaggeri del nuovo patto e quelli del vecchio patto, Pietro sembrava aver compreso l’autorità del Nuovo Testamento, anche se in via di costituzione.

i. Pietro aveva compreso che Gesù aveva dato ai Suoi apostoli l’autorità ispirata per portare il messaggio di Dio alla comunità del nuovo patto. Lo aveva capito da passi come Matteo 16:19, dove Gesù aveva dato agli apostoli l’autorità di legare e sciogliere, proprio come gli autorevoli rabbini del loro tempo.

ii. “I vostri apostoli non significa semplicemente ‘i vostri missionari’, coloro che vi hanno evangelizzato. Quando gli autori del Nuovo Testamento intendono con il termine apostolos semplicemente gli ‘emissari della chiesa’, lo specificano oppure è reso chiaro dal contesto (Filippesi 2:25). Pietro, in questo caso, si riferisce agli ‘apostoli di Gesù Cristo’. Solamente loro sono posti sullo stesso piano dei profeti dell’Antico Testamento.” (Green)

iii. È significativo che Pietro ritenesse tale autorità conferita a tutti gli apostoli e non a lui solo. Considererebbe strano se gli venisse attribuita una presunta autorità papale.

2. (3-4) Il messaggio degli schernitori.

Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie, e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».

a. Prima di tutto dovete sapere questo: I cristiani non dovrebbero essere sorpresi di scoprire che ci sono coloro che si beffano dell’idea che Gesù ritorni. Pietro ci dice che verranno degli schernitori. Questa è la prima cosa da sapere.

i. “Ogni volta che un bestemmiatore apre la bocca per negare la verità della rivelazione, contribuisce a confermare la nostra convinzione della stessa verità che lui nega. Lo Spirito Santo ci ha detto, attraverso la penna di Pietro, che sarebbe stato così; e adesso osserviamo l’autenticità di ciò che ha scritto.” (Spurgeon)

b. Negli ultimi giorni verranno: In un certo senso, gli ultimi giorni sono iniziati quando Gesù è asceso al cielo. Da quel momento, non ci siamo affrettati verso il precipizio del coronamento di tutte le cose, ma abbiamo corso lungo il bordo – pronti ad andare oltre in qualsiasi momento secondo il beneplacito di Dio.

i. “Con l’avvento di Gesù si era aperto l’ultimo capitolo della storia umana, pur non essendosi ancora concluso.” (Green)

c. Cammineranno secondo le loro proprie voglie: Queste parole ci ricordano che gli schernitori non hanno solo un problema intellettuale con Dio e la Sua parola. Hanno anche un chiaro problema morale, rifiutando intenzionalmente la Signoria di Gesù Cristo sulle loro vite.

d. Dov’è la promessa della sua venuta? Questo è il messaggio degli schernitori, nelle cui menti i cristiani, pur avendo parlato della venuta di Gesù per duemila anni, Egli deve ancora tornare.

e. Tutte le cose continuano come dal principio della creazione: Gli schernitori basano il loro messaggio sull’idea che le cose siano sempre state come lo sono adesso e che Dio non ha fatto e non farà nulla di nuovo nel Suo piano per la creazione.

i. “La tesi dei falsi dottori è essenzialmente naturalistica – una sorta di uniformitarianismo che nega l’intervento divino nella storia.” (Blum)

3. (5-7) L’errore degli schernitori.

Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’acqua, a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì, mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi.

a. Ma essi dimenticano volontariamente: Gli schernitori si approfittano della misericordia e della pazienza di Dio, sostenendo che, poiché non hanno mai assistito ad un vasto giudizio di Dio, non potrà mai essercene uno. Ma essi dimenticano volontariamente la creazione di Dio e il giudizio che Dio riversò sulla terra ai giorni di Noè.

i. Credere letteralmente nella creazione, in Adamo ed Eva e nel diluvio di Noè è essenziale per comprendere realmente l’opera di Dio sia allora che adesso. Negare questi aspetti compromette le fondamenta stesse della nostra fede. Purtroppo, oggi sono molti i cristiani che dimenticano volontariamente queste cose, mettendosi così al posto degli schernitori.

b. Per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa: La Bibbia insegna chiaramente che fu la parola di Dio a innescare la creazione. Egli parlò e il processo di creazione ebbe inizio.

c. Il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì: Ciò che Pietro vuole dire è che le cose su questa terra non si sono sempre protratte come adesso. La terra, inizialmente, era diversa quando Dio la creò e poi fu ancora diversa dopo il diluvio. Perciò nessuno dovrebbe farsi beffe della promessa di Dio che renderà la terra ancora diversa, giudicandola non con l’acqua ma con il fuoco. La stessa parola di Dio, che creò tutta la materia e giudicò il mondo con il diluvio, un giorno porterà un giudizio di fuoco sulla terra.

i. “La lezione impartita dal diluvio è che il nostro è un universo morale e che il peccato non rimarrà per sempre impunito; e Gesù stesso usò il diluvio per indicare questa morale (Matteo 24:37-39). Questi uomini però scelsero di ignorarla.” (Green)

4. (8-10) Verità che gli schernitori negano, ma a cui si aggrappa il popolo di Dio.

Ora, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno. Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento. Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.

a. Che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno: Ciò che sembra un’eternità per noi non è che un breve tempo per Dio, così come un’ora può sembrare un’eternità per un bambino ma un istante per un adulto.

i. Pietro riportò questo concetto da Salmi 90:4: Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia nella notte. “Tutto il tempo è come il nulla dinanzi a lui, perché nella presenza come nella natura di Dio tutto è eternità; perciò, nulla è lungo e nulla è corto dinanzi a lui; nessun lasso di tempo può compromettere i suoi propositi.” (Clarke)

ii. “Tutte le cose sono ugualmente vicine e attuali secondo la Sua prospettiva; l’arco di mille anni prima del verificarsi di un evento non è più che un intervallo di un giorno per Lui. Con Dio, infatti, non c’è né passato né presente né futuro. Prende per sé il nome di ‘IO SONO’… Egli è l’IO SONO; IO SONO nel presente, IO SONO nel passato e IO SONO nel futuro. Come diciamo di Dio che è ovunque, così possiamo dire di Lui che è sempre; è ovunque nello spazio, è ovunque nel tempo.” (Spurgeon)

iii. Pietro non ha fornito nessuna formula profetica, dicendo che un giorno profetico in qualche modo equivalga a mille anni. Ha invece trasmesso un principio generale relativo a come noi vediamo il tempo e come, invece, lo vede Dio. Quando viene usato questo versetto come una rigida chiave profetica, si spalanca la porta a gravi errori.

iv. “Dio vede il tempo con una prospettiva che a noi manca; anche un ritardo di mille anni potrebbe sembrare come un giorno di fronte all’eternità. Inoltre, Dio vede il tempo con un’intensità che a noi manca; un giorno con il Signore è come mille anni.” (Green)

b. Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa: La verità è che Dio manterrà la Sua promessa, e senza ritardi secondo i Suoi tempi. Qualsiasi ritardo percepito dalla nostra prospettiva è dovuto alla pazienza di Dio, che concede all’uomo quanto più tempo possibile per ravvedersi.

i. Oggi molti di coloro che sono cristiani sono felici che Gesù non sia ritornato dieci anni, cinque anni, un anno, o anche due mesi fa. C’è un fine compassionevole nel tempismo di Dio.

c. Non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento: Pietro con questa espressione ha rivelato una parte del cuore glorioso di Dio. La ragione per cui il ritorno di Gesù non è quanto prima è che tutti vengano a ravvedimento, perché Dio non vuole che alcuno perisca.

i. Comprendiamo che Dio non vuole che alcuno perisca, tuttavia non nel senso che esista un decreto divino, come se Dio avesse dichiarato che nessun peccatore perirà. Piuttosto, l’affermazione di Pietro riflette l’indole d’amore di Dio per il mondo (Giovanni 3:16) e la Sua tristezza misericordiosa anche nel giusto giudizio dei malvagi.

ii. È lo stesso pensiero espresso in Ezechiele 33:11: «Di’ loro: Com’è vero che io vivo», dice il Signore, l’Eterno, «io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva».

iii. “Il Suo amore per l’umanità è così meraviglioso che Egli vorrebbe che tutti fossero salvati, essendo pronto a donare la salvezza ai perduti.” (Calvino)

iv. “Poiché Dio non vuole che alcuno perisca e desidera che tutti vengano al ravvedimento, ne consegue che non ha mai progettato né decretato la dannazione di alcun uomo, né ha reso impossibile la salvezza di alcuna anima.” (Clarke)

d. Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte: Sebbene l’amore paziente del Signore verso i perduti possa dar l’impressione che Egli ritardi la Sua venuta, la verità è che Egli verrà davvero. E quando Gesù ritornerà, lo farà in un momento che sorprenderà molti (come un ladro di notte). La conseguenza finale della Sua venuta sarà una totale trasformazione del mondo attuale (in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse).

i. Dio potrebbe distruggere la terra ancora come fece ai giorni del diluvio. “C’è ancora abbastanza acqua per annegare la terra e c’è abbastanza iniquità per indurre Dio a distruggerla e i suoi abitanti con essa.” (Clarke) Eppure, Dio ha promesso di occuparsi di questo mondo con il fuoco, non con le acque del diluvio.

B. Vivere alla luce degli ultimi giorni e della promessa di Dio.

1. (11-13) Vivere una vita santa e pia in attesa della creazione di un nuovo ordine.

Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.

a. Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia: Alla luce del fatto che questo ordine mondiale e le cose ad esso associate si dissolveranno, dovremmo vivere le nostre vite ricercando prima il Regno di Dio e la sua giustizia, cioè avere una condotta santa e pia.

i. Tendiamo a pensare che il mondo sia più persistente e che durerà più delle persone. Ciò non è vero e Pietro ce lo ricorda. Le persone vivranno per l’eternità, più a lungo persino della terra.

ii. Devono dissolversi (Nuova Riveduta): “Saranno tutte separate, tutte decomposte, ma nessuna di loro distrutta.” (Clarke) “Il sistema solare e le grandi galassie, anche le relazioni spazio-temporali, verranno eliminati… Tutti gli elementi che costituiscono il mondo fisico saranno dissolti dal calore e si scioglieranno completamente. È un’immagine che corrisponde in modo sorprendente a ciò che potrebbe realmente accadere secondo le teorie moderne dell’universo fisico.” (Bo Reicke, citato in Green)

iii. “Questo mondo, per quanto ne sappiamo, non cesserà di esistere, ma passerà attraverso la fiamma purificatrice; poi può darsi che il respiro morbido e gentile dell’amore Onnipotente soffi su di esso e lo raffreddi rapidamente e che la mano divina lo modelli, mentre si raffredda, in un paradiso più bello.” (Spurgeon)

iv. Come non dovreste voi avere una condotta santa e pia: “Il re sta arrivando; sta arrivando al Suo trono e al Suo giudizio. Ora, nessun un uomo si presenta alla porta di un re a parlare di tradimento; gli uomini non si siedono nella sala d’udienza di un re a sparlare di lui mentre aspettano che egli entri da un momento all’altro. Il Re è in viaggio ed è quasi arrivato; voi siete alla Sua porta ed Egli è alla vostra. Che tipo di persone dovreste essere? Come potreste peccare contro Colui che è così vicino?”. (Spurgeon)

b. Mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio: Pietro sostiene che, in un certo senso, possiamo affrettare la venuta del Signore. È straordinario pensare che possiamo fare realmente qualcosa per influenzare il ritorno di Gesù. Nel contesto immediato, Pietro spiega che affrettiamo la venuta del Signore con la nostra condotta santa e pia.

i. Possiamo affrettare la venuta del Signore anche attraverso l’evangelizzazione. Paolo disse che l’attenzione profetica di Dio nei confronti di Israele riprenderà quando sarà entrata la pienezza dei gentili (Romani 11:25).

ii. Possiamo affrettare la venuta del Signore anche attraverso la preghiera. Proprio come Daniele chiese un rapido adempimento della profezia riguardante la schiavitù d’Israele (Daniele 9), possiamo allo stesso modo pregare: “Sì, vieni, Signore Gesù” (Apocalisse 22:20).

c. A motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno: Pietro ci dice che gli stessi elementi di questo assetto mondiale si dissolveranno. Dio darà veramente origine a nuovi cieli e nuova terra, proprio come promesso da Isaia: Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente (Isaia 65:17).

d. Nuova terra, nei quali abita la giustizia: La caratteristica più gloriosa di questi nuovi cieli e nuova terra è che saranno luoghi nei quali abita la giustizia. Nel piano delle età di Dio, ciò avviene dopo la terra millenaria governata da Gesù Cristo.

i. È la ri-creazione di questo ordine mondiale come descritto in Apocalisse 21:1: “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati.”

2. (14-15a) Siate diligenti e non disprezzate la pazienza di Dio.

Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace. E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza,

a. Aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace: Se i nostri cuori sono veramente rivolti alla gloria dei nuovi cieli e della nuova terra, ci impegneremo ad avere una condotta pia nei confronti dei nostri fratelli e sorelle (in pace) e nei confronti di Dio (immacolati e irreprensibili).

b. La pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza: È facile che i cristiani a volte si risentano della pazienza di Dio; dopo tutto, in un certo senso, essa ritarda la Sua venuta. Eppure, la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza altrui e della nostra.

i. “Siamo perplessi dinanzi ad una pazienza che causa un ritardo così logorante. Una delle ragioni è che noi stessi non vantiamo molta pazienza. Pensiamo che sia giusto essere arrabbiati con i ribelli, dimostrando così di essere più simili a Giona che a Gesù. Pochi hanno imparato ad essere pazienti e misericordiosi con i malvagi, ma molti di più la pensano come Giacomo e Giovanni, che avrebbero chiamato il fuoco dal cielo su coloro che rigettavano il Salvatore. Abbiamo così tanta fretta.” (Spurgeon)

3. (15b-16) Un appunto relativo alle lettere dell’apostolo Paolo.

Come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione.

a. Come anche il nostro caro fratello Paolo: Va di moda per alcuni critici sostenere che l’apostolo Pietro e l’apostolo Paolo non sono in sintonia. Questi stessi critici spesso dicono anche che Pietro e Paolo non sono d’accordo con Gesù. Eppure, in questo passo Pietro afferma l’insegnamento di Paolo nei termini più calorosi. Chiama Paolo caro, sottolineando la sapienza con cui Paolo scriveva.

i. L’elogio di Pietro è ancora più splendido se pensiamo che una volta Paolo lo richiamò apertamente per essersi compromesso pubblicamente (Galati 2:11-21).

b. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere: Sebbene Pietro avesse lodato il ministero di Paolo, ammise anche che alcuni concetti nei suoi scritti erano difficili da comprendere e coloro che erano ignoranti e instabili avrebbero potuto usare alcune di queste difficoltà per i propri fini, torcendo la Scrittura.

c. Torcono…le altre Scritture: Pietro ci ricorda che le Scritture possono essere distorte. Solo perché qualcuno cita la Bibbia non significa che stia insegnando la verità biblica. È possibile che torcono… le altre Scritture. Ecco perché dovremmo essere come i Bereani, che esaminavano “ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così” (Atti 17:11).

i. “È degno di nota il fatto che le epistole di Paolo siano annoverate tra le Scritture, termine assegnato a quegli scritti che sono divinamente ispirati, e a quelli soltanto.” (Clarke)

ii. “Posso solo aggiungere che il verbo [torcono], qui utilizzato dall’apostolo, significa distorcere, mettere ai ceppi, torturare, forzare e slogare gli arti; pertanto, le persone qui intese sono coloro che procedono senza nessun buon piano di interpretazione, ma che impongono significati innaturali e sofistici alla parola di Dio.” (Clarke)

iii. Perdizione: “Pietro è molto fermo. L’azione dei falsi dottori nel torcere Paolo per giustificare il proprio libertinaggio e il rifiuto della parusia è così grave da squalificarli dalla salvezza.” (Green)

4. (17-18) Conclusione.

Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall’errore degli empi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

a. Conoscendo già queste cose: Noi, che sappiamo del giorno del Signore e lo attendiamo con pazienza, dobbiamo perseverare per non venir meno nella vostra fermezza. Dobbiamo avere cura di continuare a dimorare in Gesù.

i. “Affinché sapessero stare saldi e fossero protetti da ogni caduta, diede loro questa indicazione: ‘crescete nella grazia’, perché per stare saldi bisogna crescere; per essere fermi bisogna avanzare. Non si può rimanere saldi se non attraverso il progresso.” (Spurgeon)

b. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo: Si evita di venir meno nella vostra fermezza attraverso una costante crescita nella grazia e nella conoscenza di Gesù.

i. La grazia non è solamente il modo in cui Dio ci attira a sé all’inizio, ma per mezzo di essa cresciamo e rimaniamo nella nostra fermezza. Non potremo mai allontanarci dalla grazia e conoscenza del Signore e non potremo mai crescere a tal punto da poter fare a meno della grazia di Dio.

ii. “Ma noterete che il nostro testo non dice nulla circa la crescita della grazia; non dice che la grazia cresce. Ci dice come ‘crescere nella grazia’. C’è una grande differenza tra la crescita della grazia e la nostra crescita nella grazia. La grazia di Dio non aumenta mai; è sempre infinita, quindi non può essere di più; è sempre eterna; è sempre inesauribile; è sempre sconfinata. Non può essere di più; e, nella natura di Dio, non potrebbe essere di meno. il testo ci dice di ‘crescere nella grazia’. Noi siamo nel mare della grazia di Dio; non potremmo essere in un mare più profondo, ma cresciamo ora che siamo in esso.” (Spurgeon)

iii. Dobbiamo anche crescere nella conoscenza di Gesù Cristo. Ciò significa conoscere di più di Gesù, ma soprattutto, conoscere Gesù attraverso una relazione personale con Lui.

c. A lui sia la gloria: Quando siamo così pronti e così fermi nella grazia e nella conoscenza del Signore, ciò dà gloria a Dio.

i. Spurgeon nota che questa seconda lettera di Pietro termina con “due squilli di tromba”. Uno che parte dal cielo e arriva sula terra: crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. L’altro che parte dalla terra e arriva al cielo: a lui sia la gloria, ora e in eterno.

ii. Amen: Questa parola finale non è inclusa in tutti i manoscritti antichi di 2 Pietro; tuttavia, è appropriata per una lettera che afferma la verità di fronte al pericolo dei falsi profeti e degli schernitori. Possiamo dire che “Amen” contiene quattro significati:

·Esprime il desiderio del cuore.

·Esprime la dichiarazione della nostra fede.

·Esprime la gioia del cuore.

·Esprime la proclamazione della risolutezza.

iii. Secondo la legge, Amen veniva pronunciato soltanto durante la dichiarazione delle maledizioni (Deuteronomio 27:14-26). Con il Nuovo Patto, diciamo “Amen” all’annuncio di una grande benedizione e alla lode a Dio.

Adam Clarke aggiunge questo interessante poscritto a Seconda Pietro:

“Abbiamo ora passato in rassegna tutti gli scritti canonici di Pietro esistenti: ed è degno di nota il fatto che, in nessun punto delle due epistole già esaminate, né in alcuna delle affermazioni di questo apostolo in altre parti degli scritti sacri, troviamo alcuna dottrina particolare della Chiesa Romana: non una parola della sua supremazia o di quella del papa; non una parola su coloro che dovranno essere i suoi successori; nulla dell’infallibilità rivendicata da quegli stessi presunti successori; niente riguardo al purgatorio, alle penitenze, ai pellegrinaggi, alla confessione auricolare, al potere delle chiavi, alle indulgenze, all’estrema unzione, alle messe e alle preghiere per i morti; e non una parola sulla dottrina più essenziale della Chiesa Romana, la transustanziazione.” (Clarke)

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