1 Pietro 1




1 Pietro 1 – Vivere Come Persone Nate di Nuovo

A. Un saluto dall’apostolo Pietro.

1. (1) L’autore e i destinatari di questa lettera.

Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che risiedono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia,

a. Pietro: Non era semplicemente un apostolo, ma in un certo senso era il capo del gruppo apostolico, un uomo importante e influente nella chiesa primitiva. Visto l’autore, i primi cristiani avrebbero ricevuto questa lettera sentendosi importanti.

i. Il nome di Pietro è menzionato nei vangeli più di ogni altro, secondo solo al nome di Gesù. Nessuno nei vangeli parla così spesso come Pietro e a lui Gesù si rivolge più che a qualsiasi altro individuo.

·Gesù rimproverò Pietro più di tutti gli altri discepoli.

·Pietro fu l’unico discepolo che osò rimproverare Gesù.

·Pietro confessò Gesù con più coraggio e accuratezza di tutti gli altri discepoli.

·Pietro rinnegò Gesù pubblicamente e con più vigore rispetto a tutti gli altri discepoli.

·Gesù elogiò Pietro più di ogni altro discepolo.

·Gesù si rivolse a Pietro chiamandolo Satana in mezzo ai discepoli.

ii. Dal momento che Pietro è così in vista nei Vangeli, vale la pena ricordare a noi stessi alcune delle importanti menzioni di Pietro nel resoconto della storia biblica.

·Quando Gesù si svegliò la mattina presto per pregare prima dell’alba, Simon Pietro guidò gli altri discepoli in una ricerca per trovare Gesù e dirgli cosa avrebbe dovuto fare (Marco 1:35-39).

·Pietro gettò le reti secondo le istruzioni di Gesù per poi catturare una gran quantità di pesce (Luca 5:1-11).

·Pietro intraprese un eccezionale viaggio missionario con gli altri discepoli (Matteo 10:1-42).

·Pietro scese dalla barca durante una violenta tempesta e camminò sull’acqua con Gesù (Matteo 14:24-33).

·Pietro fu colui che disse: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Giovanni 6:68-69).

·Pietro vide Gesù trasfigurato nella gloria, insieme a Mosè ed Elia (Matteo 17:1-9).

·Pietro fu colui che chiese a Gesù quante volte dobbiamo perdonare un fratello che pecca contro di noi, citando il grande numero delle “sette volte” (Matteo 18:21-35).

·Pietro fu colui che chiese a Gesù, dopo l’incontro con il giovane ricco, che cosa avrebbero ricevuto i discepoli, che avevano rinunciato a tutto per seguire Gesù (Matteo 19:27-30).

·Pietro fu colui che si ostinava a non permettere a Gesù di lavargli i piedi; poi Gli ordinò di lavargli tutto il corpo! (Giovanni 13:16-20).

·Pietro sentì Gesù predire che l’avrebbe rinnegato tre volte (Matteo 26:30-35), al che Pietro rispose: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò in alcun modo” (Matteo 26:35); il resto dei discepoli affermò lo stesso.

·Pietro fu colui che recise l’orecchio destro di Malco, il servo del sommo sacerdote, quando i soldati vennero ad arrestare Gesù (Giovanni 18:1-11).

·Pietro rinnegò Gesù tre volte, imprecando e giurando di non sapere nemmeno chi fosse “quell’uomo”, rifiutandosi persino di pronunciare il nome di Gesù (Matteo 26:69-75).

·Pietro fu colui che la mattina della resurrezione corse insieme a Giovanni, il discepolo, al sepolcro, dopo aver sentito dalle donne che il corpo di Gesù non si trovava più nel sepolcro (Giovanni 20:1-10).

·Pietro fu colui che ricevette una visita personale dal Gesù risorto nel giorno della resurrezione (Luca 24:34).

·Pietro fu ristabilito pubblicamente da Gesù davanti agli altri discepoli dopo la Sua resurrezione (Giovanni 21).

iii. In maniera significativa, Pietro si presenta come apostolo. “La suprema importanza degli apostoli è suggerita dal fatto che l’espressione di Gesù Cristo non è collegata a nessun’altra carica nel Nuovo Testamento: non leggiamo di dottori di Gesù Cristo o profeti di Gesù Cristo o evangelisti di Gesù Cristo, solo di apostoli di Gesù Cristo.” (Grudem)

iv. Pietro non fa nulla per spiegare o giustificare il suo apostolato né aggiunge un’espressione simile a “per volontà di Dio”, come fa Paolo in alcune occasioni (1 Corinzi 1:1, 2 Corinzi 1:1, Galati 1:1, Efesini 1:1, e così via). “A differenza di Paolo, lo status apostolico di Pietro non fu mai messo in discussione. Questa breve frase dà indicazione dell’autorità di Pietro.” (Hiebert)

b. Agli eletti che risiedono come stranieri: la Nuova Versione della Bibbia di Re Giacomo (NKJV) traduce ai pellegrini; la parola pellegrino si riferisce a qualcuno che vive come residente temporaneo in terra straniera. I pellegrini sono dei visitatori di passaggio e dei viaggiatori, che vivono con la costante consapevolezza di quale sia la loro vera casa.

i. Lo scritto paleocristiano Epistola a Diogneto dà l’idea di cosa siano i pellegrini.“Abitano nelle terre in cui sono nati, seppur come residenti temporanei; si prendono la loro parte di responsabilità come cittadini e sopportano tutti gli ostacoli come stranieri. Ogni terra straniera è la loro terra nativa e ogni terra nativa è una terra straniera… trascorrono i loro giorni sulla terra, ma la loro cittadinanza è nei cieli.” (Citato in Barclay)

c. Agli eletti che risiedono come stranieri, dispersiai pellegrini della Dispersione (NKJV); Non c’è dubbio che Pietro scrisse ai cristiani gentili (vedi 1 Pietro 1:18, 2:10 e 4:3). Nonostante ciò, li chiamò pellegrini della Dispersione, un nome utilizzato in riferimento ai Giudei. Si riferì a loro in questo modo perché vedeva i cristiani del tempo sparsi per il mondo, così come lo ero stato il popolo ebreo durante la Dispersione dopo la caduta di Gerusalemme, quando i Babilonesi conquistarono Giuda.

d. Nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia: Queste regioni specifiche erano luoghi in cui il cristianesimo si era esteso nei primi decenni dopo la nascita della chiesa. Fu probabilmente la strada che seguì il corriere originale dell’epistola di Pietro per distribuirla alle varie chiese. Questa lettera non è stata scritta a una particolare congregazione, ma è rivolta intenzionalmente a tutti i cristiani.

2. (2) La descrizione di Pietro dei suoi lettori e di tutti i cristiani.

Eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.

a. Eletti secondo la preordinazione: Pietro descrive i destinatari di questa lettera innanzitutto come eletti.Ciò significa semplicemente che sono scelti, scelti da Dio in senso unico e particolare.

i. “La rappresentazione iniziale dei lettori come eletti aveva lo scopo di fortificarli e incoraggiarli nella loro afflizione. La dottrina dell’elezione è una ‘verità di famiglia’ intesa a promuovere il benessere dei credenti.” (Hiebert)

b. Secondo la preordinazione di Dio: Ciò descrive la natura della loro elezione. La scelta di Dio non è casuale o infondata, ma secondo la Sua preordinazione, che è un aspetto della Sua onniscienza. Tale preordinazione include la conoscenza preliminare della nostra risposta al vangelo, ma non dipende esclusivamente da essa.

i. Sebbene l’elezione di Dio sia secondo preordinazione, c’è di più nella sua prescienza (Nuova Riveduta) che la Sua sola conoscenza pregressa della mia risposta a Gesù. L’elezione non è affatto elezione se è solo una disposizione di causa-effetto che basa la scelta di Dio solamente su quella dell’uomo.

c. Mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire: Un risultato essenziale dell’elezione sono la santificazione e l’ubbidienza (Diodati). Mentre alcuni pensano che l’elezione abbia solo a che fare con l’andare in cielo o all’inferno, Pietro ci ricorda che deve portare anche frutti visibili sulla terra. L’affermazione di essere tra gli eletti è dubbia se non c’è prova di santificazione e ubbidienza.

d. E per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: Tuttavia, dato che tutti gli eletti mancano di santificazione e ubbidienza perfette, esiste per loro la purificazione dal peccato, provveduta mediante l’aspersione del sangue di Gesù Cristo.

i. Nell’Antico Testamento si parla di tre circostanze in cui il sangue veniva asperso sulle persone:

·All’istituzione del Sinai o dell’Antico Patto (Esodo 24:5-8).

·All’ordinazione di Aaronne e dei suoi figli (Esodo 29:21).

·Alla cerimonia di purificazione per un lebbroso guarito (Levitico 14:6-7).

ii. L’aspersione del sangue di Gesù su di noi ha gli stessi effetti. In primo luogo, viene stretto un patto, poi veniamo ordinati come Suoi sacerdoti e infine veniamo purificati dalla nostra corruzione e dal nostro peccato. Ognuno di questi aspetti è nostro mediante l’opera di Gesù sulla croce.

e. Dio Padre… Spirito… Gesù Cristo: Il modo semplice di Pietro di combinare l’opera del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella nostra salvezza mostra l’approccio del Nuovo Testamento alla Trinità, la quale non è dettagliata come una dottrina specifica, ma è intessuta nella struttura del Nuovo Testamento.

i. Gesù ha un Padre, ma non in un senso di superiorità a Lui o di Colui che Gli ha dato l’esistenza. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono esisti insieme per tutta l’eternità e ognuno è ugualmente Dio. Padre e Figlio sono termini usati per descrivere la relazione tra questi primi due membri della Trinità.

f. Grazia e pace vi siano moltiplicate: Pietro porge un saluto divenuto comune tra i cristiani, unendo elementi della cultura greca (grazia) e della cultura ebraica (pace).

B. Ciò che significa essere salvati e vivere da salvati.

1. (3-5) Grazie siano rese al Padre per la Sua opera di salvezza.

Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per un’eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi.

a. Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo: Quando Pietro considera la salvezza di Dio, la sua immediata reazione è semplicemente quella di lodarlo, soprattutto perché le ragioni dell’opera di Dio si trovano in Lui e non in noi (nella sua grande misericordia).

i. Hiebert dice del passo esteso in 1 Pietro 1:3-12: “Questo bellissimo passo è l’effusione di un cuore in adorazione. Solo qualcuno che abbia contemplato devotamente la grandezza della nostra salvezza potrebbe pronunciare un inno di lode così magnifico, che prepara e incoraggia l’anima sofferente a continuare saldamente la battaglia spirituale”.

ii. Tutta la Sua bontà nei nostri confronti comincia con la misericordia. “Nessun’altra qualità avrebbe potuto aiutarci se la misericordia fosse stata rifiutata. Per quanto riguarda la nostra natura, la giustizia ci condanna, la santità ci biasima, la potenza ci schiaccia, la verità conferma le minacce della legge e l’ira le adempie. È dalla misericordia del nostro Dio che hanno origine tutte le nostre speranze.” (Spurgeon)

b. Ci ha rigenerati: L’espressione rigenerati è diversa da nati di nuovo (Giovanni 3:3), anche se il significato è lo stesso. L’idea di Pietro è che, quando una persona viene salvata, questa diventa una nuova creatura (2 Corinzi 5:17).

c. A una viva speranza: Siamo nati di nuovo a una viva speranza perché abbiamo vita eterna in un Salvatore che ha vinto la morte. La speranza vive perché è fondata su un’eredità incorruttibile e immarcescibile, essendo conservata nei cieli. Questa eredità è in forte contrasto con qualsiasi altra eredità di questa terra.

i. “Viene chiamata anche ‘viva speranza’ perché è incorruttibile. Altre speranze svaniscono come fiori che appassiscono. Le speranze dei ricchi, i vanti dei superbi, tutto ciò si spegnerà lentamente come una candela esausta. La speranza del più grande monarca è stata schiacciata sotto ai nostri occhi; ha innalzato troppo presto lo stendardo della vittoria e lo ha visto venire trascinato nel fango. Non esiste speranza incrollabile sotto la luna mutevole: l’unica speranza imperitura è quella che si arrampica al di sopra delle stelle, che si fissa sul trono di Dio e sulla persona di Gesù Cristo.” (Spurgeon)

d. Incorruttibile, incontaminata e immarcescibile: In effetti, Pietro non descrive la nostra eredità. Tutto ciò che può dirci è ciò che non è. Quello che effettivamente è la nostra eredità è qualcosa di troppo grande perché lui possa descriverla. Eppure, sappiamo che la nostra eredità non può perire, non può rovinarsi ed è immarcescibile.

i. La nostra eredità è come l’eredità di Aaronne (Numeri 18:20) e l’eredità del Salmista (Salmi 16:5-6), che è il dono di Dio stesso. Dal momento che Dio si dona a noi ora, la nostra eredità comincia qui e adesso.

ii. Non possiamo sperimentare questa eredità a meno che non nasciamo di nuovo. L’uomo non rigenerato non ha la capacità di godere di questa eredità. Sarebbe come ricompensare un cieco mostrandogli il più bel tramonto o portandolo a un museo d’arte.

iii. Parlando con coloro che non conoscono Gesù, non dovremmo solamente raccontare loro dell’agonia dell’inferno che sperimenteranno, ma anche della gloria del cielo che si perderanno.

e. Che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi: La promessa della nostra eredità è certa perché siamo custoditi… dalla potenza di Dio. Questo ci permette di perseverare mediante la fede fino alla venuta di Gesù.

i. “La potenza di Dio è la guarnigione in cui troviamo la nostra sicurezza.” (Hiebert) Siamo custoditi… dalla potenza di Dio, ma ciò avviene mediante la fede, la nostra fede. L’individuo che è custodito è colui che persiste in una continua relazione di fede con Dio. Potremmo dire che la fede attiva la potenza preservatrice di Dio nella vita del cristiano.

ii. “Essere stati informati, come al versetto precedente, che la nostra eredità è conservata nei cieli potrebbe non aver prodotto in noi molto conforto, a meno che quella certezza non fosse stata seguita e assicurata da questo, che anche gli eredi sono conservati per goderne pienamente.” (Meyer)

2. (6-9) Lo scopo delle prove per coloro che sono salvati.

A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po’ di tempo, dovete essere afflitti da varie prove, affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo, che, pur non avendolo visto, voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime.

a. A motivo di questo voi gioite: Gioiamo specialmente a motivo della potenza preservatrice di Dio quando siamo afflitti da varie prove, sapendo che Egli ci proteggerà mentre la nostra fede verrà provata col fuoco.

i. Dovete essere afflitti: A volte si pensa che un cristiano forte non sarà mai afflitto durante una prova. Il pensiero è che un cristiano debba essere come Superman; anche se gli si sparano addosso dei proiettili, questi rimbalzano tutti sul suo petto. Eppure, Pietro qua ci dice che non solo è “necessario” (Nuova Riveduta) che ci siano varie prove, ma soprattutto che è “necessario” essere afflitti. Dio ha uno scopo non solo per la prova, ma anche per la grande afflizione che sperimentiamo in essa.

ii. Varie prove: “Letteralmente significa ‘dai molti colori’ ed era usato per descrivere ‘il manto di un leopardo, le venature di diverso colore del marmo o un abito ricamato’.” (Hiebert)

b. Fede… provato col fuoco: La nostra fede non viene provata perché Dio non sa quanta ne abbiamo o che tipo di fede sia. È provata perché spesso noi stessi ignoriamo quanta ne abbiamo o di che tipo è. Lo scopo di Dio nella prova è quello di mostrare la perseveranza della nostra fede.

i. Infatti, è l’onore della fede ad essere messo alla prova. Può qualcuno dire: ‘Io ho fede, ma nelle difficoltà non ho mai avuto bisogno di credere’? Chissà se hai veramente fede? Può qualcuno dire: ‘Io ho grande fede in Dio, ma non ho mai dovuto usarla in qualcosa di più che nelle faccende ordinarie della vita, dove probabilmente avrei potuto districarmi senza di essa così come con essa’? Va ciò ad onore e lode della tua fede? Pensi che una fede del genere porti grande gloria a Dio o che porti a te alcuna ricompensa? Se la pensi così, ti sbagli di grosso.” (Spurgeon)

ii. Molto più preziosa dell’oro che perisce: Se l’oro è adatto ad essere provato e purificato col fuoco, allora quanto più la nostra fede, che è molto più preziosa dell’oro? Nel provare la nostra fede, Dio ha uno scopo grande e importante.

·La fede è provata per mostrare che è fede sincera o fede vera.

·La fede è provata per mostrare la forza della fede.

·La fede è provata per purificarla, per bruciare via le scorie dall’oro.

iii. L’oro è uno dei materiali più durevoli. Eppure, anch’esso un giorno perirà, ma la nostra fede, no.

c. Ottenendo il compimento della vostra fede: Il compimento della vostra fede è il ritorno di Gesù e la definitiva salvezza delle anime. Le prove e le difficoltà sono inevitabili finché siamo ancora in cammino verso il compimento della nostra fede. Finché non vedremo il Dio che serviamo, dovremo resistere alle prove e affrontarle con fede e gioia.

i. Che, pur non avendolo visto, voi amate: Pietro sapeva che, nonostante avesse visto Gesù (sia prima che dopo la resurrezione), la maggior parte dei cristiani della chiesa primitiva non l’aveva visto, eppure Lo amava. Gesù non era meno reale solo perché non Lo avevano visto.

ii. “In breve, c’è un’uguaglianza tra i credenti del tempo presente e quelli vissuti al tempo dell’incarnazione; perché Cristo, per un’anima credente, è lo stesso oggi come lo era ieri e come lo sarà per sempre.” (Clarke)

iii. La parola tradotta “gioia ineffabile” “è presente solo in questo punto del Nuovo Testamento e descrive una gioia tanto profonda da non poter essere descritta con semplici parole.” (Grudem) “La loro gioia non era una qualsiasi gioia terrena.” (Hiebert)

3. (10-12) La precedente rivelazione della salvezza sperimentata dai cristiani.

Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono i profeti che profetizzarono della grazia destinata a voi, cercando di conoscere il tempo e le circostanze che erano indicate dallo Spirito di Cristo che era in loro, e che attestava anticipatamente delle sofferenze che sarebbero toccate a Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite. A loro fu rivelato che, non per sé stessi ma per noi, amministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato l’evangelo, mediante lo Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro.

a. Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono i profeti: Per Pietro – e per tutti gli autori del Nuovo Testamento – era importante dimostrare che il loro insegnamento non fosse una novità, ma che fosse stato attestato anticipatamente dai profeti. Comprendere questo aspetto rese la salvezza ancora più importante nella mente dei lettori sofferenti di Pietro.

i. “Pietro non cercò di dimostrare la verità del proprio insegnamento sulla salvezza mostrando di essere in linea con i profeti; piuttosto, cercò di incoraggiare i suoi lettori sofferenti dimostrando l’importanza e il completo splendore della salvezza per cui erano afflitti.” (Hiebert)

b. Profetizzarono della grazia destinata a voi: I profeti dell’Antico Testamento desideravano vedere la grazia del Nuovo Patto a venire. Profetizzando mediante lo Spirito di Cristo, erano venuti a conoscenza di qualcuna delle Sue sofferenze e delle Sue glorie, ma molto meno di quanto desiderassero sapere.

i. Si può solo immaginare quanto entusiasta sarebbe stato Isaia nel leggere il Vangelo di Giovanni. L’Antico Testamento conosceva così tanto; eppure, molto fu loro nascosto, comprese la natura della chiesa (Efesini 3:4-6) e l’essenza stessa della vita e dell’immortalità (2 Timoteo 1:10).

c. A loro fu rivelato che, non per sé stessi ma per noi, amministravano: I profeti avevano compreso che amministravano per coloro che sarebbero venuti dopo di loro, così come per le persone del loro tempo. Ciò che i profeti predissero fu riportato dagli apostoli come dato di fatto (quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato l’evangelo).

i. Poiché conosciamo il Chi (Gesù) e il quando (ai giorni di Gesù) delle profezie dell’Antico Testamento, dovrebbero essere molto più interessanti per noi di quanto già lo fossero al tempo dei profeti.

d. Cose nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro: Lo svolgimento del piano eterno di Dio è qualcosa che gli angeli desiderano riguardare addentro. Gli angeli osservano la nostra condotta (1 Corinzi 4:9), rendendo necessario che i cristiani si comportino in maniera appropriata (1 Corinzi 11:10).

i. Parte del proposito eterno di Dio è mostrare la Sua sapienza alle creature angeliche attraverso la Sua opera con la chiesa (Efesini 3:10-11). Dio vuole che gli angeli riguardino ciò che Lui compie nella chiesa, con l’intenzione che questi si affaccino con intenso interesse e desiderio di imparare.

ii. Perciò, desiderano vedere e imparare. Questa parola “denota un forte interesse o una forte bramosia. Il tempo verbale al presente ritrae un attuale e continuo desiderio interiore di comprendere. Il termine non implica che il desiderio non possa o non debba essere soddisfatto, ma segna uno sforzo angelico costante per comprendere di più del mistero della salvezza umana.” (Hiebert)

iii. “Il desiderio, perciò, deve comprendere la santa curiosità di osservare e godere delle glorie del regno di Cristo, mentre giungono a una realizzazione sempre maggiore nella vita dei singoli cristiani attraverso la storia della chiesa.” (Grudem)

iv. “1 Corinzi 4:9, Efesini 3:10, e 1 Timoteo 3:16 raffigurano similmente il mondo soprannaturale che osserva con impazienza il piano di Dio per la redenzione umana. Il concetto sembra fondato sulle parole di Gesù in Luca 15:7,10, dove si afferma che gli angeli gioiscono per un solo peccatore che si ravvede.” (Hiebert)

4. (13-17) La condotta di coloro che sono salvati.

Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza, ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio,

a. Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente: Vivere nel modo in cui Dio vuole che viviamo significa che dobbiamo cingere i lombi della nostra mente. Ciò che intende questa espressione è che c’è bisogno di prepararsi all’azione, un po’ come la frase “rimboccarsi le maniche”. Inoltre, dobbiamo anche essere vigilanti, cioè essere capaci di guardare alla vita in maniera seria.

i. Avere cinti i lombi della vostra mente significa liberarsi dei pensieri vaghi e approssimativi; avere sotto controllo i poteri razionali e riflessivi della propria mente. Significa controllare ciò a cui pensi, quelle cose su cui decidi di concentrare la tua attenzione.

ii. Siate vigilanti: “Denota una condizione libera da ogni forma di perdita di autocontrollo, sia essa mentale o spirituale; è un atteggiamento di autodisciplina che evita gli estremi.” (Hiebert)

b. Riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo: Pietro ci ha detto molto sulla grazia di Dio, il quale ci ha accolto con grazia (1 Pietro 1:2). Ci ha parlato della grazia che abbiamo ricevuto in Gesù, predetta dai profeti del passato (1 Pietro 1:10). Adesso va oltre, scrivendo della grazia che vi sarà conferita quando Gesù ritornerà. L’unico modo in cui saremo in grado di trovarci davanti a Gesù in quel giorno è in virtù del favore immeritato che ci dà e ci darà.

i. La grazia non è solo per il passato, quando abbiamo dato la nostra vita a Gesù. Non è solo per il presente, in cui viviamo ogni momento rimanendo saldi nella Sua grazia (Romani 5:2). È anche per il futuro, quando la grazia ci sarà conferita. Dio ha appena iniziato a mostrarci le ricchezze della Sua grazia.

ii. “La grazia è l’amore immeritato di Dio, che si china per salvare e benedire; è la fonte di tutti quei doni santi e lucenti che procedono dal Suo cuore infinito.” (Meyer)

c. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza: Realizzare la chiamata di Dio alla santità richiede che noi, come figli ubbidienti, diamo un taglio allo stile di vita del mondo (che è caratterizzato da concupiscenze e ignoranza).

d. Ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo»: L’idea principale alla base della santità non è la purezza morale, ma è quella di “separazione”. Il concetto è che Dio è separato, diverso dalla Sua creazione, sia nella Sua natura fondamentale sia nella perfezione delle Sue qualità. Ma invece di costruire un muro attorno alla Sua separazione, Dio ci invita a venire a Lui e a partecipare a questa Sua separazione. Egli ci dice: “Siate santi, perché io sono santo”.

i. Quando non riusciamo a vedere la separazione di Dio, cominciamo a credere che Egli non sia altro che un “super-uomo”. Quindi, non riusciamo a vedere che il Suo amore è un amore santo, che la sua giustizia è una giustizia santa, e così via per tutte le Sue qualità. La santità non è tanto qualcosa che possediamo quanto qualcosa che ci possiede.

ii. In questo, il Dio della Bibbia è drasticamente differente dagli dèi pagani comunemente adorati ai tempi del Nuovo Testamento. “Il paganesimo ha prodotto a stento un dio il cui esempio non fosse tra i più abominevoli; i loro più grandi dèi, in particolare, erano modelli di impurità.” (Clarke)

e. E se invocate come Padre: Se noi, come cristiani, invochiamo un Dio santo (presumibilmente per aiuto), dobbiamo comprendere che stiamo invocando un Dio che non mostra favoritismi – e che quindi giudicherà la nostra condotta. Ciò rende ancora più importante un cammino operoso, sobrio e santo.

5. (18-21) Il motivo per una vita santa.

Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.

a. Sapendo che non con cose corruttibili… siete stati riscattati: L’alta chiamata a vivere una vita santa ha senso alla luce del prezzo che è stato pagato per la nostra redenzione. Il prezioso sangue di Gesù non ci ha salvati perché potessimo vivere come se fossimo spazzatura.

b. Dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri: Pietro descrive lo stato d’animo che vuole essere giustificato dalla legge come vano modo di vivere. Sembra avere uno scopo – ricevere dei meriti davanti a Dio per mezzo delle opere – ma nella realtà è vano perché non può riuscire.

c. Agnello senza difetto e senza macchia: Pietro usa questa espressione riguardo alla persona di Gesù, completamente priva di peccato. Se Gesù non fosse stato senza difetto e senza macchia, non avrebbe avuto i requisiti necessari per essere il nostro Redentore.

d. Preconosciuto prima della fondazione del mondo: L’opera di Gesù non è stata un piano sviluppato in un secondo momento nel corso della redenzione. Era preconosciuto prima della fondazione del mondo, anche se è stato manifestato negli ultimi tempi.

e. Per voi, che per mezzo di lui credete in Dio: L’intero piano di redenzione è per coloro che credono in Dio, sebbene anche la loro fede sia per mezzo di lui. Coloro che credono in Dio non rimangono delusi, perché la loro fede e la loro speranza sono state confermate dalla resurrezione di Gesù dai morti.

6. (22-25) La necessità dell’amore tra i salvati.

Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità mediante lo Spirito, per avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore, perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno. Poiché

Ogni carne è come l’erba
Ed ogni gloria d’uomo è come il fiore dell’erba;
L’erba si secca
E il fiore cade,
Ma la parola del Signore rimane in eterno;

E questa è la parola che vi è stata annunziata.

a. Amatevi intensamente gli uni gli altri: Una vita santa è incompleta se non è accompagnata dall’amore. Essere cristiani significa avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, essendo comunque esortati ad esercitare quell’amore intensamente.

b. Amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore, perché siete stati rigenerati: Tale amore può scaturire (ed è atteso) solo da coloro che sono stati rigenerati dall’eterna Parola di Dio.

i. Ancora una volta, Pietro non usa la stessa formulazione per rigenerati che si trova in Giovanni 3 (nato di nuovo), ma il significato è esattamente lo stesso.

c. Per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno: Siamo stati rigenerati… per mezzo della parola di Dio. Essa però non solo ci dà nuova vita, ma ci dice anche di amarci gli uni gli altri. Se la Parola di Dio è come Isaia 40:8 dice che sia, la parola del Signore che dura in eterno, allora da essa siamo obbligati e riceviamo la potenza per vivere quel tipo di amore e di santità di cui parla Pietro.

d. L’erba si secca e il fiore cade, ma la parola del Signore rimane in eterno: Qui Pietro cita Isaia 40:6-8. La parola del Signore è certamente rimasta stabile. È sopravvissuta a secoli di trascrizione manuale, di persecuzione, di filosofie in continua evoluzione, di ogni genere di critica, di negligenza sia sul pulpito che tra i banchi della chiesa, di dubbio e incredulità – ma, nonostante ciò, la parola del Signore rimane in eterno!

i. Nel 303 d.C. l’Imperatore Romano Diocleziano ordinò che ogni copia delle Scritture nell’Impero fosse bruciata. Fallì e 25 anni dopo l’Imperatore Romano Costantino incaricò uno studioso di nome Eusebio di preparare 50 copie della Bibbia a spese del governo.

ii. “Migliaia di volte è stata dichiarata la condanna a morte della Bibbia, è stato convocato il corteo funebre, è stata incisa l’iscrizione sulla lapide ed è stato letto il commiato. Ma, in un modo o nell’altro, il cadavere non sta mai fermo.” (Bernard Ramm, Protestant Christian Evidences)

iii. “La Parola di Dio non muore mai, la Parola di Dio non cambia mai. Ci sono alcuni che pensano che dovremmo avere un nuovo vangelo ogni tot anni o addirittura ogni tot settimane, ma Pietro non era di questa idea. Egli scrisse, e fu divinamente ispirato a scrivere, circa ‘la Parola di Dio, che è vivente e rimane in eterno’.” (Spurgeon)

iv. Poiché questo seme eterno e potenzialmente sempre fruttifero è in noi, abbiamo sia l’obbligo che la capacità di avere un amore fraterno senza alcuna simulazione. Forse potremmo dire che, se abbiamo bisogno di dimostrare più amore verso gli altri, bisogna cominciare con il far sì che ci sia più del seme incorruttibile nei nostri cuori e dargli la possibilità di crescere.

e. Per mezzo della parola di Dio… e questa è la parola: Alcuni cercano di fare una netta distinzione tra le due parole greche spesso tradotte con parola, che in greco antico sono rhema e logos. Ma qui Pietro usa entrambe le parole (logos in 1 Pietro 1:23 e rhema in 1 Pietro 1:25) per fare riferimento allo stesso identico concetto. Le due parole hanno talvolta delle sottili differenze, ma spesso non significative.

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